Galleria Nazionale di Roma. “Art will never die”. Mostra e performance a cura di E. Agalbato e F. Sargentini

Arti visive/performance

“Art will never die”

 Una performance a cura di Elsa Agalbato e Fabio Sargentini alla Galleria Nazionale di Roma a conclusione della mostra Scorribanda

Art will never die. Performance di E. Agalbato e F. Sargentini  Galleria Nazionale D’arte Moderna e Contemporanea di Roma

Collaborazione artistica con l’Accademia di Belle Arti di Roma e l’Accademia Professionale del CineTeatro di Roma.

Attori:Pino Censi,Antonella Civale, Arianna Ninchi, Irene Petris,Mauro Racanati.

Performer: circa un centinaio.

Montaggio video: Roberto Carotenuto;Fonico: Fabio Colucci; Direttore tecnico: DavidBarittoni; Riprese: Anton Giulio Onofri.

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La performance è costituita dal “corpo teatrale” di  cinque attoriche enucleano schegge di brani anglofoni di derivazione teatrale; mentre unvasto gruppo di  performer realizza un“ corpo performativo”quale compagine unica attraverso una azione comunitaria di pensiero e azione.

Chi scrive,  mi si perdoni la nota personale, ha preferito seguire la performance inserendosi nel gruppo del corteo, proprio per assistere ad una diversa angolazione visiva. Così ho potuto seguire, con piacere partecipativo,le prove in stretto contatto con gli artisti e con i registi Fabio Sargentini ed Elsa Agalbato, osservando la loro defaticante ed entusiastica voglia organizzativa nello strutturare i tempi dell’evento, con attori e performerche hanno dimostrato vicendevolmente uno spirito di appartenenza al laboratorio teatrale con risultato sorprendente.

Sargentini  si prodigava a dare istruzioni con la fermezza che gli deriva dalla sua lunga e coerente esperienza teatrale;mentre  Elsa Agalbato, nella grande sala espositiva,era intenta a mettere a punto strategie per l’uso delle tecniche di ampliamento dei registri vocali in relazione al linguaggio e al testo.

Un unico palcoscenico costruito come un vero e proprio teatro, in cui l’evento  dialoga con il museo, la sua architettura e il numeroso pubblico costituito da oltre trecento persone ospitate nel Salone Centrale. 

Nel breve video iniziale (proiettato  sul grandissimo sipario  bianco, installato per l’occasione fra le colonne che dividono le due sale) vengono proiettati  documentari d’epoca. Trattasi  di brevissimi spezzoni di pellicola  prevalentemente di argomento sociale, sfilate di manifestanti e parate militari, riguardanti la Storia dei primi 40 anni del XX secolo, appartenenti a cineteche ed archivi.

Le proiezioni ricordano i “fantasmi del passato” nel contesto  dei  diversificati regimi che condannavano quelle forme d’arte e di pensiero e riflettevano valori ed estetiche contrarie alle concezioni culturali propagandate  da politiche nazionalsocialiste che si opponevano a molte forme di arte contemporanea.

Terminate le proiezioni il grande sipario viene aperto e dalla Sala delle Colonne, inaspettatamente, in contrapposizione con  le immagine del video, il corteo avanza con passo cadenzato dirigendosi verso il pubblico, sventola bandiere con la scritta Art Will Never Die, e in coro esclama “ Mai, mai, mai, Art will never die”…L’efficacia della scena è affidata proprio all’effetto sorpresa, mentre lo stupore è seguito da un prolungato applauso.

Ecco realizzata una “action open” dove attori e  performer accerchiano il pubblico coinvolgendolo in una atmosfera sempre più partecipativa, costituendo così un corpo unico che condivide l’immedesimazione  con i valori guida del progetto.