La ‘black comedy’ politica di Sally Potter. “The Party” nei cinema dall’8 febbraio
Presentato al Berlin Film Festival e alla Festa del Cinema di Roma, The Party (il cui titolo in inglese significa “festa” ma anche “partito”) è una black comedy dal ritmo incalzante e dalla sceneggiatura brillante quanto una pièce teatrale.
Il film, ambientato a Londra, racconta della serata in onore di Janet, appena nominata Ministro della Salute. I suoi amici, venuti a festeggiarla rappresentano in modo variegato l’upper middle class inglese: c’è l’intellettuale impegnata in politica, il professore universitario, la coppia lesbica in attesa di figli, il broker della City e il life coach.
La festa però non si svolge nel modo atteso, e piano piano si innescano reazioni a catena che portano tutti i personaggi a svelare i propri segreti.
Un plot già visto diverse volte, soprattutto in un certo cinema francese, che però Sally Potter riesce a rendere originale. The Party infatti raggiunge uno spessore esistenziale pur non prendendosi mai troppo sul serio. I protagonisti discutono temi di una certa pregnanza, come la situazione politica inglese, i metodi di guarigione alternativi e perfino la morte, ma sempre con una battuta caustica che strappa la risata.
Lo stile è asciutto e funzionale allo sviluppo delle dinamiche tra i personaggi. Potter si è avvalsa, come per i suoi precedenti film (a partire da Orlando) del direttore della fotografia Alexey Rodionov che ha optato per un minimalista bianco e nero, un’estetica che non prevale mai sullo sviluppo narrativo.
Ma un altro fattore che ha sicuramente contribuito al successo del film è un cast di ottima qualità tra cui brillano Kristin Scott Thomas, perfetta nel ruolo della posata ma ambiziosa Janet, l’eclettico e intramontabile Bruno Ganz e la straordinaria Patricia Clarkson che primeggia su tutti con il suo humour cinico.
The Party uscirà in Italia l’8 febbraio distribuito da Academy Two