Un patto segreto contro la violenza
Centrale Fies
SORRY, BOYS
Dialoghi su un patto segreto per 12 teste mozze
di e con Marta Cuscunà
progettazione e realizzazione teste mozze Paola Villani
assistenza alla regia Marco Rogante | disegno luci Claudio “Poldo” Parrino
da giovedì 1° a sabato 3 febbraio (ore 21:00)
al Teatro di Rifredi, Firenze 055/422.03.61 – www.toscanateatro.it
“Sorry, boys”. che porta come sottotitolo Dialoghi su un patto segreto per 12 teste mozze, è un intreccio di voci per raccontare una storia realmente accaduta nel 2008 a Gloucester, nel Massachusetts. Diciotto ragazze di una scuola superiore, tutte under 16, rimangono incinte contemporaneamente. La cosa veramente sconvolgente è che sembra che la vicenda non fosse frutto di una strana coincidenza ma di un patto segreto. Le ragazze avrebbero preso questa decisione per aiutarsi una con l’altra e allevare i bambini tutte insieme, in una specie di comune femminile, per proteggersi così dalle violenze dei maschi che vedono quotidianamente nell’ambito familiare. Una delle ragazze confessò di aver voluto creare un piccolo mondo nuovo e una famiglia tutta sua dopo aver assistito a un terribile femminicidio. A Glouchester infatti non passava giorno senza che il dipartimento di polizia ricevesse segnalazioni di violenza maschile in famiglia. Questa situazione spinse 500 uomini della cittadina ad organizzare una marcia di protesta per sensibilizzare la comunità al problema. Uomini contro la violenza consapevoli del fatto che la violenza maschile è un problema delle donne ma che soltanto gli uomini possono veramente risolvere, cambiando la cultura maschile dominante che continua a causare queste tragedie.
Questo l’antefatto: nel nero della scena, sbucano due schiere di teste mozze. Appese. Da una parte gli adulti, i genitori, il preside, l’infermiera della scuola. Dall’altra i giovani maschi, i padri adolescenti. Sono tutti appesi come trofei di caccia, inchiodati con le spalle al muro da una vicenda che li ha trovati impreparati. Marta Cuscunà si muove leggera dietro la struttura metallica che regge le teste, manovrando il meccanismo che regola il movimento facciale e producendo dodici voci dialoganti. Ciascuna con la propria identità vocale ed emotiva, che resta salda e definita nonostante il ritmo sostenuto del botta e risposta.
Con “Sorry, Boys” Marta Cuscunà ha vinto il Premio Rete Critica 2017 così motivato dalla giuria: “il suo lavoro riesce a comunicare con grande efficacia e partecipazione emotiva la possibilità di fondere sulla scena diverse forme espressive, dalle arti figurative alle tecniche drammaturgiche e cinematografiche”.