Il mestiere del critico
Sull’onda musicale di un ricordo
Concerto per un ritorno. Carmen Consoli al Teatro Greco Romano di Catania
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Romanticamente biancovestita, sposa di una città che non ti lascia andare né restare, Carmen Consoli in concerto a Catania, la “Cantantessa”, come suole essere definita la cantautrice catanese, dopo il successo del tour teatrale “Eco di sirene” inaugura il tour estivo, con la prima tappa a Catania, sua città natale, a cui dichiara di voler ritornare.
Alla cantautrice esponente della world music Gabriella Lucia Grasso il gradito compito di aprire questo atteso concerto, sospeso tra passato e presente, dove la Sicilia arcaica veste i jeans, aprendosi al mondo, immersa in un futuro di speranza che ci appartiene, tutti. Infine arriva lei, con il suo indiscutibile carisma, e subito ci trasporta nel grembo di un canto inquieto e trasognato, come la sua voce, ingolata o dispiegata a suggellare note, dissonanze, misurata e implosa, offerta al mondo in armonie disarmoniche, con un denso linguaggio poetico, in cerca di un riscatto possibile.
Un tempo rockettara mediamente isterica, contestatrice, impertinente, la Cantantessa ora ci intrattiene con “parole di burro”, rende omaggio ai suoi maestri, dalla Balistreri a Modugno e canta, insolitamente accompagnata da sette professori solisti dell’orchestra del Teatro Massimo. Un raro connubio di notevole spessore. Canta, imbracciando la chitarra con la quale ha lacerato il panorama musicale tradizionale, con la sua manierata voce inconfondibile: “Ho realizzato il sogno che facevo da bambina” confida al pubblico plaudente. Era un bel sogno quello di Carmen, quando si trovava a passare davanti allo scheletro abbandonato di queste vestigia ora finalmente restaurate, riportate alla luce, restituite alla città.
Cantare in questo magico teatro aggiunge ulteriore emozione alle composizioni della famosa e apprezzata cantautrice, immersa nella suggestiva cornice, enfatizzata da un’ellisse di luce, sapientemente orchestrato in giochi e proiezioni fantasmagoriche, accompagnata da una sinergica ensemble orchestrale che avvolge di armonia e bellezza gli aspri toni della mai stanca sperimentatrice. Meno “confusa” e più “felice” Carmen si esibisce con il suo stile inconfondibile, con semplicità e piacere, senza spocchia, con sincero orgoglio, offrendo i brani del suo repertorio al di là dell’enfasi, con giusta misura, pur se i contenuti sono spesso autobiografici o dirompenti. I momenti del canto a volte lasciano il passo ai virtuosismi degli archi (mille violini suonati dal vento…), dei fiati, aprendo preziosi spazi concertati di sapore classico, evasi per poco da una modernità che li esalta e che essi esaltano. La triade Teatro Massimo Bellini-Teatro Greco Romano-Carmen Consoli ha creato un unicum di grande suggestione.
Primo degli appuntamenti estivi, la dinamica direzione del Bellini questa estate sarà ancora ospitata dal teatro antico, degna cornice con le sue evocazioni classiche, espressione tangibile di una storia che Catania ancora conserva pur se distrutta reiteratamente da terremoti ed eruzioni. Una città che risorge sempre dalle sue ceneri, araba fenice di un Sud che non si arrende, ferrigno come la Consoli e tutti gli artisti che questa terra tremante ha generato.
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Carmen Consoli in concerto
Con i musicisti: Massimo Roccaforte (chitarre), Emilia Belfiore e Adriano Murania (violini), Claudia Gatta (violoncello)- Concetta Sapienza (fiati)- Alessandro Monteduro (percussioni)- Elena Guerriero (pianoforte)
Produzione Otr live – Puntoeacapo – Teatro Massimo Bellini di Catania
Al Teatro Greco Romano di Catania