Lo spettatore accorto
GIUFÀ E LA DECIMA MUSA
Al Teatro di via Tezzano di Catania ha chiuso i battenti della stagione 2015/2016 con uno spettacolo meritevolmente riesumato, in quanto raramente rappresentato: “ L’Arte di Giufà”, regia di Lura Giordani.
In Sicilia, l’ultima edizione del Teatro Stabile era datata 1967, protagonista Tuccio Musumeci, per la regia di Romano Bernardi
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Giufà, personaggio della tradizione orale popolare siciliana e giudaico- spagnola, nella letteratura scritta apparso intorno al 1845 nella meritoria opera di Giuseppe Pitrè, insigne studioso di tradizioni popolari, è il protagonista di gustose, esilaranti storielle dove il finto sciocco, ignorante, si caccia spesso nei guai riuscendo a uscirne illeso, candido e spensierato.
Ne “L’arte di Giufà” scritto nel 1916, Nino Martoglio lo aveva scelto come protagonista di una polemica commedia, disgustato dall’amato-odiato mondo del nascente cinema, colpevole di aver rubato spettatori al teatro, nonostante le spesso sgrammaticate sceneggiature, gli sprechi di denaro, l’immoralità, la scarsa professionalità, l’incompetenza, l’improvvisazione.
Un argomento interessante per studiosi del cinema muto come testimonia Franco La Magna nel suo ultimo libro “La sfinge dello Jonio. Catania nel cinema muto(1896-1930)”. Algra Edizioni. Viagrande( Catania) 2016
“ Dissacrante satira del mondo del cinema … la commedia in tre atti di Nino Martoglio…frutto della cocente delusione e del vero e proprio disprezzo maturato nei confronti dell’ “arte muta”,… mette in scena uno spericolato e improbabile ingaggio del personaggio di Giufà, bizzarro finto tonto siciliano, assoldato dalla Sicula Film, dietro cui in realtà il drammaturgo nasconde l’Etna film
di Alfredo Alonzo, con la quale aveva avuto contatti finiti rapidamente in malo modo.”
Lui stesso sceneggiatore e in seguito fondatore a Roma della Morgana Films nel 1914, con la quale vennero girati film, come il celebre e perduto “ Sperduti nel buio”, Martoglio ebbe dunque con il cinema un rapporto conflittuale che emerge altresì nella commedia testè citata.
La scelta di Giufà in un’ insolita e poco visitata commedia è dunque aderente allo spirito della tradizione di questa maschera, intrisa di un umorismo che è pane quotidiano per il popolo siciliano, costretto furbescamente a fare “ ‘u babbu” ( lo stupido) per sopravvivere, così come questo eterno ragazzo, apparentemente sciocco, in realtà furbo, di quella furbizia che è sopravvivenza appunto.
Giufà, spinto dalla famiglia d’origine della moglie a cercarsi un lavoro, finirà in pieno set cinematografico della Sicula film, dove sarà irretito dai facili guadagni della decima musa e dalle maliarde di turno, alle cui grazie soccombe volentieri, in un pastiche che vedrà tutta la famiglia, venuta a cercarlo, ingaggiata dall’impresario. Un’ecatombe a cui Giufà finirà per sottrarsi, rivendicando la sua dignità e dimostrandosi meno sciocco e ingenuo di quanto tutti lo credevano. Fonderà lui una nuova casa cinematografica: La Moscardino Film.
La regia di Laura Giordani, riducendo il testo, ha incuneato tra una scena e l’altra filmati delle avventure galanti di Giufà, concupito dalle attrici libertine, che reinterpretano le prime produzioni d’epoca del cinema muto, in un intarsio che accentua il sapore di una vaga atmosfera retrò dei primi del ‘900.
La lettura di brevi note intorno a Catania, una delle capitali – per quanto minore – del cinema muto italiano, che nel 1914 vantava ben quattro case di produzione, prima fra tutte l’Etna film, a conclusione dello spettacolo, ha chiaramente inteso valorizzare la storia della dinamica produzione cinematografica nel territorio etneo e dei suoi illustri protagonisti.
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“L’arte di Giufà” di Nino Martoglio
Produzione “ Il Sipario sul mare” Regia : Laura Giordani
Con: Saro Stella . Marcella Alessi – Jacopo Raniolo -Francesca Di Stefano – Gino Epaminonda – Nuccia Caracciolo_ Angelo Pappa – Antonio Messina.
Attori cinematografici:
Serena Guzzardi – Giulia Stella – Vera La Rosa – Nuccia Caracciolo – Mario Scirè – Valerio Iudica -Francesco Nicolosi – Renzo Giuffrida.