Visse d’arte e d’amore, morì tra i fiori. E’ “L’Adriana Lecouvreur” al Bellini di Catania
@ Anna Di Mauro, 01-04-2023
Come Tosca, come Violetta, come Mimì, morirà per amore, come la maggior parte delle eroine del melodramma. E’ Adriana Lecouvreur, al secolo Adrienne Couvreur, figura storica di celebre attrice della Comedie-Française, morta precocemente nel 1730, dicono, per mano della principessa di Bouillon, sua rivale in amore, che le inviò un venefico mazzo di fiori, strappandola all’amore di Maurizio, Conte di Sassonia, e alla vita. A questa storia si appassionò Francesco Cilea, compositore calabrese che volle rendere omaggio all’artista con un’opera, ormai conclamata, “Adriana Lecouvreur,” tratta dal dramma di Scribe e Legouvé, su libretto di Arturo Colautti, che debuttò nel 1902 con successo, ma finì nel dimenticatoio per poi risorgere fino alla sua definitiva consacrazione dagli anni 30 in poi. Melodiosa e avvincente, passionale ed elegante nella cornice e nei costumi in questa accurata edizione ambientata nel primo Novecento in Sicilia, firmata da Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi, l’opera si caratterizza musicalmente per i napoletanismi mescolati alla tradizione lirica francese, sulle note dei quali si adagiano i crepuscolarismi intimistici tardoromantici, dando spazio alle suggestioni belliniane da cui Cilea era affascinato. In una ricca e variegata scenografia l’elemento fisso, una pedana lignea che funge da palco nel palco, con una pavimentazione che ricorda la casa della celebre famiglia Florio, evocata nelle scene, celebra il teatro per ricordare la natura della protagonista. Su questa pedana si svolge la tragica vicenda della giovane artista, morta prematuramente, articolata in quattro quadri. Il primo è ambientato nel Foyer della Comèdie-Française mentre gli attori si preparano per andare in scena. Michonnet, il capocomico, innamorato di Adriana la cerca con l’intenzione di dichiararsi, ma la donna lo precede dichiarando il suo amore per un soldato di Maurizio, che in realtà è il Conte di Sassonia sotto mentite spoglie, stretto tra l’amore di Adriana e le mire della Principessa di Bouillon, tra intrighi e contese, prima nel giardino della villa dell’attrice Duclos, poi nel palazzo dei Principi di Bouillon dove le due rivali si sfideranno acerbamente, infine nella camera da letto di Adriana, dove l’infelice languisce d’amore assistita dal fedele Michonnet e dove riceverà un mazzo di fiori avvelenato apparentemente inviato da Maurizio, ma in realtà dalla Principessa, che chiuderà per sempre i begli occhi dell’artista mentre l’amante che è ritornato pentito, la tiene piangendo tra le braccia.
Da “L’umile ancella” in esordio a “Poveri fiori” romanze dolcissime di Adriana all’asprezza dell’aria “Acerba voluttà” della Principessa, le musiche si susseguono in una scia garbata e suadente, regalando momenti di pura armonia, condite dalle possenti voci del soprano Rebeka Lokar dal prezioso vibrato, del tenore Marco Berti, dalla squillante forza, esaltate dalla pastosità del timbro di Anastasia Boldyreva, dalla profondità di Devid Cecconi, accompagnati dal coro, e dalle sapienti note dell’orchestra del Teatro Massimo, in un ensemble di sicuro impatto.
ADRIANA LECOUVREUR
Opera in quattro quadri su libretto di Arturo Colautti dalla commedia di Eugène Scribe e Ernest-Wilfrid Legouvé
Musica di Francesco Cilea
Maurizio, Conte di Sassonia Marco Berti, Angelo Villari
La principessa di Bouillon AnastasiaBoldyreva, Sofya Petrovic
Adriana Lecouvreur della Comédie Rebeka Lokar, Alessandra Di Giorgio
Michonnet Devid Cecconi, Italo Proferisce
Principe di Bouillon Gianfranco Montresor
L’abate di Chazeuil Blagoj Nacoski
Quinault Angelo Nardinocchi
Poisson Marco Puggioni
Dangeville Tonia Langella
Jouvenot Elena Borin
Orchestra, Coro e Tecnici del Teatro Massimo Bellini
Direttore Fabrizio Maria Carminati
Maestro del coro Luigi Petrozziello
Scene Leila Maria Fteita
Costumi Nicoletta Ceccolini
Coreografia Giusi Vittorino
Regia Paolo Gavazzeni – Piero Maranghi
Direttore degli allestimenti scenici Arcangelo Mazza
Nuovo allestimento del Teatro Massimo Bellini
Al Teatro Massimo Bellini di Catania fino al 2 Aprile