Il dubbio si fa corpo e parola nella performance “Kristo” al Teatro Verga di Catania

Il dubbio si fa corpo e parola nella performance “Kristo” al Teatro Verga di Catania

@ Anna Di Mauro, 12-12-2022

Kristo ph. Serena Nicoletti

Dubitare è azione feconda. Lo seppe bene Descartes e i grandi frequentatori del dubbio. Abbattere le certezze, seminare domande, è la migliore forma di pensiero, eletto dalla filosofia come strumento di esplorazione fonte di percorsi innovativi. In questa direzione si muove il kafkiano Kristo, ultima creazione di Roberto Zappalà, direttore artistico e coreografo dell’apprezzata compagnia Zappalà danza di Catania, in una pregnante e originale nonché dissacrante messinscena dove in una sorta di loft disseminato di oggetti di varia destinazione troneggia al centro un bianco water (omaggio a Duchamp?) su cui siede in prosaica azione quotidiana un uomo che parla, si interroga, questiona, in un diluvio pacato da cui si evince a tratti  che mescola vuoti di memoria con una forma di ironico autoincensamento. Si muove nello spazio snocciolando dubbi e incertezze, figlio di Dio o personalità multicentrica, passando dal linguaggio del corpo al linguaggio della mente, dall’immobilità alla rapidità fulminea di azioni che precedono le meditazioni, attraversato dagli strali del disorientamento, mentre una pletora di monache armate di frustino scivola lentamente nello spazio corroso dal tormentato ricercatore, flagellando il saggio dubbioso in una scena sadomaso di forte impatto per poi dedicarsi alla decorazione luminosa del feticcio ligneo di un Cristo in croce. In una serie di quadri in successione immagini forti e contrastanti avvolgono la scena e lo spettatore, come quando lo spazio è invaso da una nube di fumo attraversata da fasci di luce, mentre i corpi in azione insistono sul conflitto tra l’uomo-dio e l’uomo e la donna. Il coro femminile muto, ora monache ora ragazze agghindate succintamente, circonda il dubitatore, sottolineando il distacco tra le due realtà, in una costante mise en question che suggestiona e ipnotizza. La possanza fisica e verbale del performer da cui tutto si dirama e a cui tutto si riconduce – in questa prima Salvatore Romania – conduce e confonde, mentre il suo tono di voce pacato e tranquillo a tratti diviene alterato esplodendo in gesti violenti, come la distruzione a colpi di bastone del water di cui sopra. L’insieme di suono, movimento, parola, luce, immergono in un’atmosfera estetica ed estatica di incertezza, sostanziata da un collage di testi d’autore di grande suggestione, che mescola aforismi, interviste, frasi, versi, da Sciascia a Kundera, a Durham, dalla Szymborska a Poli, a Marguerat, a Hemingway. Infine lo smarrimento e il dubbio faranno da levatrice a un gesto comune, come una telefonata, da dove si può ricominciare.

Kristo ph. Serena Nicoletti

“Ci sentiamo forti, potenti, ma siamo tutti figli di Dio, tutti poveri Cristi, non dimentichiamolo”, sembra essere il messaggio di Zappalà che nella danza contaminata dalla parola assolve a un compito di esplorazione che può urtare la sensibilità di un pubblico poco allenato alle contaminazioni e alle provocazioni, ma che certamente evoca questioni nodali aperte e irrisolte del nostro percorso esistenziale, accostando la danza alla parola, il divino all’umano. C’è una bellezza in questo essere fragili, inchiodati a un quotidiano che stordisce e consola, c’è un fascino sottile in questo sconcertare per poi blandire, farsi mera materia per poi succhiare alla fonte dello spirito, cullati da un’altalena di stati d’animo e di immagini accattivanti che stordiscono, mentre cerchiamo insieme al performer la nostra ragion d’essere in un verbo che si fa corpo e viceversa.

KRISTO

Anno 2022 Durata 60′

KRISTOquadri di dubbia saggezza 

di Roberto Zappalà

regia e linguaggi del corpo Roberto Zappalà
testi a cura di Nello Calabrò
interprete e collaborazione (doppio cast) Salvatore Romania / Massimo Trombetta 

donne al seguito Rebecca Bendinelli, Giulia Berretta, Sofia Bordieri, Andrea Rachele Bruno, Oriana Catania, Laura Finocchiaro, Paola Fontana, Simona Puglisi, Anaelle Spampinato, Paola Tosto, Alessandra Verona

musiche autori vari
musiche originali e tappeto sonoro l’écumedes jours
set, luci e costumi Roberto Zappalà | assistente regia Fernando Rolda Ferrer
direzione tecnica Sammy Torrisi | ingegnere del suono Gaetano Leonardi | realizzazione elementi di scena Luigi Pattavina

una coproduzione Scenario Pubblico CZD Centro di Rilevante Interesse Nazionale e Teatro Stabile di Catania
in collaborazione con MilanOltre Festival con il sostegno di MIC Ministero della Cultura e Regione Siciliana Ass.to del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo

Al Teatro Verga di Catania fino a Domenica 18 Dicembre