Il duo berlinese RAUM 305 al Fringe Festival di Torino
@Cristina Dalla Corte, 23-05-2022
È maggio, e Torino fiorisce di attività culturali; oltre al Salone del Libro, dal 7 al 29 maggio prende il via il Fringe Festival. Ufficialmente riconosciuto dal “World Fringe”, network mondiale, è un festival di teatro off e arti performative, nato nel 2013 sulla scia delle esperienze europee. Il festival si sviluppa in diversi luoghi urbani, un nuovo modo di fare cultura sul territorio, coinvolgendo il tessuto sociale e caratterizzandosi per la trasversalità dei generi culturali. Un programma variegato di tre settimane, con più di 200 repliche con residenze, mostre d’arte, live performance, momenti in “site-specific” di danza, concerti, party, linguaggi performativi.
La performance del duo Raum 305, provenienti da Berlino, ricerca l’incontro di vari linguaggi: il circo contemporaneo, la danza, il teatro fisico, i pupazzi. Il regista Philipp Boe, il burattinaio Jarnoth e il trapezista Moritz Haase cercano di costruire in questa performance un linguaggio scenico interdisciplinare e autentico.
L’approccio di Boe è una continua ricerca dinamica, che sviluppa e accresce i canoni del teatro fisico. La sua esperienza internazionale, con il suo assolo pluripremiato “Memoire de la nuit”, viene messa al servizio di un approccio innovativo in cui al centro resta il linguaggio non verbale. Scivolare dal virtuosismo acrobatico di Moritz Haase alla manipolazione del pupazzo che giocosamente si frappone tra i due performer, avviene fluidamente e senza sforzo.
La bellezza di questa performance è che non si limita alla ricerca di nuovi linguaggi, ma si sviluppa in una drammaturgia corporea e partecipe.
Due persone simili, a cui con abile trucco sono state tolte caratteristiche fisiche dissonanti, si ritrovano a convivere in uno spazio angusto, piccolo, come una scaletta a tre gradini. Con momenti di gioco e altri di rassegnazione, provano tutti i modi possibili per restare vicini, come due gemelli legati per varie parti del corpo. Inevitabilmente, dopo mille tentativi, comprendono la loro simbiosi, grazie alla simpatica comparsa tra loro di un pupazzo, morbido, manipolato e senza tratti specifici. L’intruso crea spazio per l’individuazione personale di ognuno, tra malinconia e incertezze, tra abiti lunghi e canzoni degli anni ’50, che ci riportano al sapore nostalgico di Marlene Dietrich.
Due figure indefinite nel genere e nella personalità che raccontano della dipendenza affettiva e delle sue conseguenze, con leggerezza e sorriso, con autenticità e senza retorica.
Chi sta manipolando chi? È la domanda che mi risuona nella mente, mentre il pubblico acclama due performer emozionati, con scroscianti applausi.
Fringe Festival
Casa del Teatro Ragazzi e Giovani
Wir Wollen Nie Nie Nie
RAUM 305
17 maggio 2022