La conquista dell’inutile di Piergiorgio Milano
@Cristina Dalla Corte, 04-04-2022
Declinare il significato dell’aggettivo inutile costringe ad esprimere e definire per ognuno una parte identitaria. Se ponessimo questa domanda per una indagine statistica allargata, troveremmo infinite interpretazioni dell’inutile.
Per definizione la Treccani dice: infruttuoso, che non dà vantaggio, che non è necessario, che non produce il risultato voluto, vano. Quella che ho scelto è: “che comporta svantaggi impliciti”.
Piergiorgio Milano ci coinvolge in un viaggio alla conquista del suo “inutile” e di quello di tutti gli alpinisti, scalatori, amanti della montagna, della parete, della vetta.
Attraverso questa creazione, Milano ci offre la possibilità di un’ esperienza immersiva ad altezze vertiginose, nell’immensità della montagna, seguendo le tappe di una piccola missione che ha grandi ambizioni di conquista: scalare la parete nord.
Per immergerci in questo viaggio, la scenografia, creata da Milano stesso, ci accoglie in un mondo bianco, un “whiteout”, quando il biancore delle nuvole si fonde con il bianco della neve, cancellando ogni riferimento nello spazio e nel tempo, arrivando alla perdita totale della visibilità e dell’orientamento.
Il bravo sound designer, Federico Dal Pozzo, contribuisce a offrire un’esperienza uditiva, con vento, bufera, sibili, valanghe e frane, ma anche il sacro e immenso silenzio della montagna.
I tre performer ci restituiscono la spettacolarità di uno sport estremo come l’alpinismo, con una fisicità spinta al suo limite, con zaini pesanti, abbigliamento da scalata, moschettoni, funi, imbraghi: la fatica è reale, lo sforzo autentico.
Torniamo a considerare “lo svantaggio implicito”, il rischio, la fatica, l’incognita, l’imprevisto senza dimenticare mai, la conquista, la sfida.
La montagna si fa metafora dell’umana natura, ci mette di fronte alla scelta continua di ogni appoggio, di ogni decisione presa, di come affrontiamo la difficoltà, da soli con noi stessi.
Ci parla del tema della morte, dell’ambizione personale, del legame che siamo costretti a stabilire con i compagni ai cui siamo legati per la sopravvivenza e per la riuscita dell’impresa.
Ci accompagna un dialogo a tre voci, in cui prendono corpo e fisicità i pensieri degli alpinisti, le loro aspirazioni, desideri e la sfida incessante con la paura.
Lo spettacolo inizia con l’ultima tappa della storia, quando la tempesta mette fine al desiderio di conquista, quando la natura piega le ambizioni dell’uomo, la fine dell’impresa; i tre alpinisti, persi nella tormenta, cedono, il gelo ha il sopravvento, non arriveranno mai alla vetta: un tributo a tutti coloro che sono scomparsi tra le nubi, inseguendo l’infinito.
L’allestimento coniuga perfettamente circo, acrobatica, danza contemporanea, teatro fisico, senza ambire ad alcuna definizione, ma con l’urgenza di rendere reale e concreta questa avventura. I tre interpreti, intensi e potenti, riescono perfettamente a far partecipare il pubblico ad ogni spinta, fatica, trazione, caduta; la platea “suda” e rabbrividisce e, pur sapendo l’esito della missione, partecipa attivamente.
Una simbolica e luccicante “palla stroboscopica” da disco anni’80 segue, legata a un moschettone, tutta l’impresa dei nostri eroi, trascinata per terra e per cielo; cosa voleva ricordarci Milano con questa presenza ingombrante? Forse… l’importanza dell’inutile…
Questa performance è uno scambio empatico e percettivo che si conclude in lunghissimi applausi sulle frasi finali: ”ogni missione è ritrovare se stessi, certo si può fare anche sul divano, ma a noi alpinisti piace farlo così!”.
“La più grande ambizione di questa creazione – sostiene Piergiorgio Milano – è trasformare l’alpinismo in linguaggio artistico. Creare un’esperienza coreografica e una sintesi visuale al punto di trasportare l’immensità della montagna all’interno di una sala teatrale, in modo che il pubblico possa vivere da vicino la neve, la tempesta e le pareti rocciose verticali”.
Palcoscenico Danza
Arts &Nature 2022
Teatro Astra
31 Marzo 2022
White out o la conquista dell’inutile
creazione, direzione e coregografia Piergiorgio Milano
performer Javier Varela Carrera, Luca Torrenzieri, Piergiorgio Milano
design luci Bruno Teusch
sound design Federico Dal Pozzo
soundtrack Piergiorgio Milano
costumi Raphaël Lamy, Simona Randazzo, Piergiorgio Milano
scenografia Piergiorgio Mila