Il mago d’Uriente e l’arte della commedia. Carlo Cecchi in ‘Dolore sotto chiave/Sik Sik’ di Eduardo al Niccolini di Firenze
@ Mattia Aloi, 14-12-2021
Riuscire a far ridere è a mio avviso una delle sfide più difficili nell’ambito dello spettacolo, eppure le opportunità per una risata nascono semplicemente osservando con occhio arguto la misera realtà che ci circonda. La grandezza del teatro di Eduardo De Filippo nasce proprio dalla capacità di esaminare con la curiosità e la partecipazione di un entomologo la tragicommedia quotidiana, cogliendola e sviluppandola attorno a un semplice espediente narrativo. Carlo Cecchi assieme ad Angelica Ippolito, Vincenzo Ferrera, Dario Iubatti, Remo Stella e Marco Trotta portano in scena due quadri di inganno e miseria umana, nei quali l’apparenza si sgretola mostrando la ridicola banalità dei costrutti sociali. Nel primo dei due atti unici l’illusione creata da Lucia viene infranta solo dall’atto pseudo-omicida di Rocco portato all’esasperazione dalla farsa interpretata, e quindi costretto a subire il teatrino del lutto. Rocco, la vittima del raggiro è in realtà vittima dei luoghi comuni nei quali si adagia, che hanno indotto la sorella a nascondergli la morte della moglie. La parata dei conoscenti e creditori “addolorati” esemplifica la pantomima ipocrita del cordoglio originata dalle regole della buona creanza. Nella seconda parte del dittico, l’illusione stessa della messinscena viene infranta dal metateatro che smitizza l’immagine del prestigiatore Sik Sik, mostrando la banalità dell’inganno con cui irretisce gli spettatori: basta mostrarsi nel modo giusto e avere un complice nel pubblico, però quando questo complice si rivela incapace di modellarsi sull’impostura la magia si infrange e il trucco è svelato.
Ma la magia sicuramente accompagna per tutto il tempo i membri della Compagnia di Carlo Cecchi, artefici di uno spettacolo travolgente sia per gli estimatori del teatro Eduardiano che per chi va in cerca di umorismo intelligente. A uscire trionfante dalla serata è proprio l’Arte della Commedia, portata a lustro dal cast eccezionale e da uno spettacolo tecnicamente impeccabile e capace di indurci a sorridere e riflettere sulla meschina e tragicomica natura umana.