Eppure il Natale arriverà | Umane avventure: Bufalino, Mazzucco, Di Pietrantonio, Ardone

Umane avventure: Bufalino, Mazzucco, Di Pietrantonio, Ardone

@ Anna Di Mauro (16-12-2020)

DICERIA DELL’UNTORE di Gesualdo Bufalino

Sellerio Editore

Da uno degli scrittori italiani più raffinati del ‘900 il romanzo d’esordio che lo rivelò come tardivo fenomeno letterario. Bufalino aveva sessantun anni. In realtà il libro era stato scritto vent’anni prima e celato nel cassetto. Di matrice autobiografica, echeggiante illustri predecessori, da Thomas Mann a Borges, filtrata da uno stile letterario elegante e poetico, l’opera narra con densità introspettiva la sua umana avventura di ammalato di tisi.

“Nel 1946 in un sanatorio della Conca d’oro, castello di Atlante e campo di sterminio, alcuni singolari personaggi, reduci dalla guerra e presumibilmente inguaribili, duellano debolmente con se stessi e con gli altri, in attesa della morte.”

Così lo presenta Leonardo Sciascia, amico ed estimatore dell’autore.

Il tema dominante della morte scivola sotto il drappeggio di una scrittura in bilico fra strazio e falsetto. Il romanzo, premio Campiello nel 1981, si colloca all’apice di una letteratura oscillante tra la metastoria e il sogno.

L’ARCHITETTRICE di Melania Mazzucco

Giulio Einaudi Editore

Nel Maggio del 1624 un uomo conduce la figlioletta sulla spiaggia di S.Severa, dove si è arenata una balena. Così inizia l’ultimo romanzo storico di Melania Mazzucco. L’opera complessa e ponderosa, che spazia dal Seicento all’Ottocento, ricostruisce la figura di Plautilla, straordinaria donna vissuta nella Roma barocca, pittrice e architetto, figlia di Giovanni Briccio, artista poliedrico popolare, ma trascurato dalla corte. Sulla vita oscura di Plautilla si riverbera quella di Elpidio Benedetti, segretario del cardinale Mazzarino, che coadiuverà l’impresa della sua compagna negletta: la costruzione del Vascello, villa di impianto originale dominante dal colle di Roma, su disegno e progetto della prima donna “architettrice” della storia moderna.

Con una dovizia di particolari impressionante, con acuto rigore filologico filtrato da una sensibilità letteraria non comune, la Mazzucco, che nel suo appassionato sguardo alla storia aveva già approfondito la figura di Tintoretto, ci consegna il destino struggente di Plautilla Brocci, illuminandolo con la grazia e la perizia di un’attenta ricerca epifanica.

L’ARMINUTA di

Donatella Di Pietrantonio

Giulio Einaudi Editore

In Abruzzo “arminuta” significa “ritornata”. La protagonista è un’adolescente stretta tra due madri, due ambienti, due vite. In un linguaggio asciutto che sfiora il post-verismo, l’autrice ci conduce nel difficile percorso di un’oscura esistenza, condotta in uno spazio/tempo circoscritto, ma di sapore universale, dove la differenza di classe e di sentimenti si incunea in un andirivieni di abbandoni familiari, che riporta la ragazzina, vissuta e amata in un’agiata famiglia adottiva, alla povertà materiale e affettiva della famiglia naturale dove viene accolta come un’intrusa. La scissione dolorosa segnerà profondamente la ragazza, lacerata da perdite profonde. L’accettazione di tutto questo dolore sarà possibile? Al centro della vicenda si dipana il tema del ritrovarsi. In una terra ruvida e aspra come l’Abruzzo, su cui la sensibilità dell’autrice si adagia con intensità espressiva, viviamo, insieme alla protagonista-narratrice di questo bel racconto di formazione, una toccante esperienza di crescita interiore.

Sulla stessa linea della narrativa di formazione:

IL TRENO DEI BAMBINI di Viola Ardone

Giulio Einaudi Editore

Una storia agrodolce che pone l’accento sul conflitto tra ciò che siamo per nascita e ciò che ci conduce lontano dalle nostre origini per realizzare il nostro potenziale. Uno sdoppiamento doloroso, irrinunciabile.

Nel 1946 un’iniziativa del Partito comunista destina alcuni bambini di Napoli a inserirsi per un periodo circoscritto in famiglie più agiate del Nord. L’intento è offrire ai piccoli una parentesi dalla miseria in cui vivono. Le conseguenze saranno imprevedibili. Quel treno li porterà lontano e non solo fisicamente.

Il racconto in prima persona di uno di questi bambini, Amerigo, ci immerge nel candore del mondo dell’infanzia gravata da una scelta drammatica: ritornare a casa e alla vita e agli affetti di prima senza potersi evolvere o lasciare le origini per un destino migliore?

Il linguaggio scabro del protagonista ci porta con naturalezza dentro una storia di forte impatto emotivo capace di assumere profondi toni esistenziali.