Uscire dagli schemi. ‘Latter days’ di C. Jay Cox
@ Marco D’Alessio (17-10-2020)
Il cielo notturno è invaso dalle luci frenetiche di Los Angeles – immagine-metafora di quel groviglio che rappresenta il cuore di Latter days – mentre Aaron Davis viene condotto in auto insieme ad altri suoi amici verso un periodo di lontananza dagli affetti. Predicheranno il messaggio della fede mormone agli abitanti della metropoli americana, vivace quanto insidiosa.
Quando i giovani giungono alla nuova abitazione, incontrano per la prima volta Christian, un ragazzo che vive un’esistenza diametralmente opposta ai loro dettami religiosi: di giorno cameriere in un ristorante raffinato, di sera conquistatore dedito al carpe diem sfrenato.
L’incontro tra Aaron e Christian dà luogo a una fascinazione reciproca. Aaron reagisce rifugiandosi nella fede in cerca di sicurezze, aggrappandosi al ricordo della sua comunità, della famiglia “apparentemente perfetta” e della sua ragazza. Christian invece si butta a capofitto in nuove avventure sentimentali e condivide le varie tresche con gli amici e colleghi del locale.
Dopo vari tentativi di dialogo e approccio, Christian si ferisce in giardino, Aaron interviene per medicarlo e in quel momento l’atteggiamento dei due porta la verità sotto gli occhi di tutti, inducendo il giovane mormone ad accusare il cameriere di superficialità.
Il discidium dei due ragazzi diventa per entrambi la chiave d’accesso a un cambiamento esistenziale risolutivo. Christian inizia a interrogarsi sulla sua esistenza, trovandosi davanti Keith Griffin, un ragazzo malato di Hiv, che si rivela uno specchio in cui osservare i riflessi delle sue scelte e delle conseguenze che ne deriverebbero ostinandosi a ripercorrere giorno dopo giorno sentieri che portano sempre al punto di partenza. Invece, Aaron si dedica alla predicazione del messaggio religioso cercando di allontanare da sé lo struggimento molesto di una tentazione a cui non ha ceduto.
Nel momento in cui finalmente le strade dei protagonisti si incontrano e i due si abbandonano al desiderio, irrompono i compagni mormoni di Aaron. In seguito all’episodio il ragazzo è costretto a ritornare a casa per essere sottoposto alle “terapie riparative” (evidente l’analogia di lunghi passaggi e immagini cruente con la pellicola del 2018 Boy Erased – Vite cancellate del 2018, diretta da Joel Edgerton). Le scene chiaroscurali richiamano l’abisso, l’inferno che vive il protagonista: un tentativo di strapparlo all’essenza della propria natura, di inchiodarlo alla colpa di aver seguito i sentimenti più profondi, di aver provato delle emozioni, di aver amato. Dalle ceneri dell’ingiusta coercizione Aaron rinasce – nuovo e spaesato, libero e padrone della propria vita – perché finalmento spogliato della membrana ‘protettiva’ della comunità mormone, capace ottundere ogni suono reale proveniente dal mondo. Ormai maturo per un guardare se stesso e gli altri piena consapevolezza, Aaron si ricongiunge con Christian con un abbraccio intenso.
In Latter days la narrazione appare lineare e delicata in superficie, ma le atmosfere rarefatte cedono presto il passo alla penombra che introduce il mistero iniziatico dell’attrazione lontana da ogni schema, e del timore che può suscitare sia nei protagonisti che negli spettatori. L’incontro, insieme ammaliante e conflittuale, con la diversità diventa occasione di frantumazione e scardinamento delle proprie certezze. Questo sgretolamento viene mostrato seguendo i percorsi paralleli dei due protagonisti: Aaron è oppresso e lacerato dalla formazione religiosa di cui avverte quei limiti che a poco a poco lo conducono a rinnegare il suo credo per aprire la gabbia in cui il Sé è segregato e soffocato; Christian sente la sua filosofia dell’eterno presente e del piacere dell’effimero vacillare per la pressione di un sentimento per la prima volta profondo. Grumi di sofferenza che si sciolgono con una ringkomposition rappresentata dall’abbraccio finale dei due giovani.
Latter days riflette e fa riflettere sul tema del conformismo sociale (sempre per sua natura fascista qualunque bandiera sventoli, come insegna Moravia), dell’oscurantismo religioso, della fede che comprime e controlla – spesso manipola – la personalità dei propri adepti sino a ricorrere a metodi ‘rieducativi’ violenti come le terapie di conversione. Tema sviluppato con maggiore crudezza in opere successive, come Boy Erased – Vite cancellate e The Miseducation of Cameron Post, entrambi usciti nel 2018 e recensiti su queste pagine.
Latter Days
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico
Anno: 2003
Regia: C. Jay Cox
Attori: Steve Sandvoss, Wes Ramsey, Rebekah Johnson, Amber Benson, Khary Payton, Jacqueline Bisset, Joseph Gordon-Levitt, Rob McElhenney, Dave Power, Erik Palladino, Mary Kay Place, Jim Ortlieb, Linda Pine, Bob Gray, Judee Morton, Robert LaCroix, Terry Simpson, Brian Wade, Kurt Hargan
Paese: USA
Durata: 107 Min