Casa Delle Letterature di Roma
QUIRITE MALINCONICO
Un libro di Fabio Sargentini.
- interventi di presentazione di Maria Ida Gaeta, Elsa Agalbato, Fabio Sargentini, Giorgio Bertelli.
- Doppio passo. A cura di Maria Ida Gaeta. Incontri di Arte e Letteratura Mostra EDIZIONI L’OBLIQUO con una litografia di Stefano Di Stasio ( Libri d’arte editi dalle Edizioni l’Obliquo di Giorgio Bertelli)
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Nella Casa delle letterature, ubicata nel prestigioso complesso architettonico borrominiano dell’antico oratorio in piazza dell’Orologio, 3, è stato presentato, il 24/9, il volumetto” Quirite malinconico” (Edizioni L’Obliquo) autore Fabio Sargentini, inserito nell’attività di programmazione dei congressi, delle esposizioni e conferenze del dipartimento di Politica Culturale dell’Amministrazione Capitolina. Introduceva la serata la dott.ssa Maria Ida Gaeta, operatore culturale Direttivo della suddetta sede.
L’autore e la moglie, l’attrice e autrice Elsa Agalbato, sono stati accolti con caloroso applauso da un’aula gremita di amici e personalità della cultura romana. Presenti anche un cospicuo numero di artisti operanti nella Galleria l’Attico di Sargentini, gallerista d’avanguardia di reputazione internazionale, anche attivo in campo letterario e teatrale.
Presente l’editore Giorgio Bertelli, il quale ci ha informato che in trent’anni di attività ha pubblicato trecento libri con una proposta editoriale articolata in sei collane, i cui argomenti spaziano dalla narrativa alla poesia e al teatro, con autori italiani e stranieri. La peculiarità di queste edizioni è che tutti i testi siano inediti, con brevi scritti, in tiratura limitata, e si confrontino col segno grafico di alcuni importanti artisti contemporanei, chiamati a lavorare sul testo, il cui lavoro grafico accompagna, nella tiratura di testa, i libri dell’Obliquo in una commistione tra arte visiva e letteratura che da sempre caratterizza la linea della casa Editrice. La copertina del volumetto di Sargentini è del pittore Stefano Di Stasio che ha dipinto sulla brossura una gouache (2015) raffigurante un “ attuale, giovane romano con vessillo” con sul fondo a destra in prospettiva, la Porta del Popolo, con davanti l’Obelisco Flaminio con quattro vasche circolari e altrettanti leoni in pietra, accennati con tratto evanescente.
Sargentini illustra l’organigramma del volumetto che racchiude la poesia “Quirite Malinconico”, “Art Is…”, “Poesia per Achille”, “Prose col Sorriso”, e una “Nota”, e informa come la prima versione ridotta di Quirite Malinconico è apparsa sulla rivista “Nuovi Argomenti”, n.44, ottobre-dicembre 1992. Invece la poesia Art Is… è inedita in forma scritta. Ha fatto parte, in forma orale, della performance di Fabio Sargentini alla Temple University, 24 novembre 1992. Mentre “Poesia per Achille” è stata pubblicata in “A.B.O. Ritratti di un nome”, Prearo Editore,1988.
Poi l’autore inizia a leggere le diciotto quartine che costituiscono la poesia Quirite Malinconico, visualizzando con uno scanzonato rimario una fantastica toponomastica di Roma. Con le sue spiccate qualità di dicitura, esalta l’analogia dei rapporti fonetici col respiro poetico. La voce dell’autore fluidifica versi che paiono zampillare come acque ispiratrici. Quei versi sono congegnati con metrica perfetta, ma soprattutto capaci di visualizzare immagini surreali, di cui ci pregiamo citare una quartina: … Che tenerezza suscita/ San Pietro la tua cupola/ che con il capezzolo/ allatta una nuvola/ .
Nella “Poesia per Achille” Sargentini riesce a realizzare un ritratto pieno di humour sul noto, osannato, critico d’arte A.B.O. ritraendolo e declinandolo nei suoi molteplici camaleontici aspetti narcisistici… Achille è Epicuro/ Achille è cianuro/ Achille è il Padreterno/ Achille va all’inferno /Achille è Maramaldo /Achille è un ribaldo / Achille è Napoli / Achille è Fregoli /.
Crediamo che la fisionomia poetica di Sargentini, in questo volumetto, si distacchi dalla geografia irreale scialojana, intrisa di giochi linguistici all’insegna del non sense.
Leggendo alcuni brani della raccolta “Prose col sorriso”, Elsa Agalbato ben evidenzia, col suo piglio attorale, la “fisionomia” del personaggi che Sargentini ha ottimamente sviluppato come compiuti frammenti di scrittura diaristica. C’è dentro tutto il Sargentini migliore, con la sua affettuosa ironia scritturale, il suo senso dello humour, in una mirabile fusione di elementi realistici e di personaggi riconoscibili ma resi allegorici. Fatti e accadimenti reali sono riassuntati in modo sintetico. Ci sono i pittori Pizzi Cannella, Giancarlo Limoni , Lorenza Trucchi Critico d’arte, la poetessa Patrizia Cavalli, lo scrittore Aldo Tagliaferri, ma anche l’idraulico Bruno, poi l’attore Mauro Recanati che interpreta il Superman nello spettacolo di Sargentini/Agalbato “Vola via con me Desdemona”, andato in scena all’Attico la scorsa stagione. L’ambiente in cui sono descritti questi aneddoti è quello tipico di una Roma teatralizzata in una commedia umana esilarata e un po’ folle, in cui le nevrosi narcisistiche sono anche la proiezioni delle vite implicate e soggiacenti in modo irrisorio nel mondo dell’arte.