Presenza a vita in nome della prole. ‘L’amour flou’ di Romane Bohringer e Philippe Rebbot, distribuito da Academy Two
di Giuseppe Tumminello 30-08-2019
L’amour flou è la ri-messa a fuoco della storia d’amore ormai ‘sfocata’ tra due noti attori francesi, Romane Bohringer (Les nuits fauves, Total Eclipse, L’accompagnatrice ecc.) e il suo ex compagno Philippe Rebbot, che decidono di immortalare la loro rottura in una singolare opera prima, di cui sono anche sceneggiatori e registi. Tra il documentario e la finzione – girato nei set reali e con i veri figli, genitori, fratelli, sorelle, amici ecc. –, in uno stile da commedia sentimentale e ironica, il film ripercorre le fasi della loro separazione, come un diario di bordo intimo, senza scadere nel narcisismo, e sfiorando con leggerezza le varie sfaccettature della questione spinosa del divorzio.
Insieme da dieci anni, con due bambini (Rose e Raoul) e una cagna (Lady), con un rapporto logorato dalla quotidianità, vomitato da entrambi nelle regolari sedute psicoanalitiche, Romane e Philippe, dopo aver venduto la propria casa, valutano le varie soluzioni di separazione, per ritrovare la perduta tranquillità, senza traumatizzare i loro figli per la scelta forzata. Grazie all’idea di Nicolas (Vincent Berger), un costruttore immobiliare che sta erigendo un palazzo nuovo a Montreil, i due ex coniugi optano per la soluzione di separarsi senza separarsi, e cioè di andare a vivere in una nuova costruzione che avrà due appartamenti autonomi con ingressi separati, comunicanti tra loro attraverso la stanza dei bambini, che così potranno andare liberamente dal padre o dalla madre. L’idea bizzarra è criticata da amici e parenti, che sostengono una separazione più netta. Persino il preside della scuola (Gabor Rassov) – figura curiosa, sopra le righe, calvo con parrucca, che vuole convincerli di far tagliare i capelli lunghi al piccolo Raoul –, manifesta loro il suo dissenso. Dopo la conclusione dei lavori – documentati anche da filmati di videochiamate in diretta con smartphone, come la simbolica rottura del ‘muro’ per l’ingresso comunicante –, sulle note di Les amours finissent un jour di Georges Moustaki, si evolvono le scene del trasloco.
Nel nuovo sépartement si sviluppa la parte più travolgente del film. Si fa a gara, a colpi di megafoni, per avere i figli a cena, e si stabiliscono nuove regole della privacy – una luce rossa accesa indica il segnale di divieto di disturbare l’altro – perché da una porta e dall’altra c’è un continuo andirivieni. Finalmente, ognuno nel proprio spazio può vivere una vita ri-nata, più frenetica e stimolante, nonostante l’età non sia più quella della giovinezza. Romane, romantica, che adora stare in coppia, ossessionata di ritrovare l’amore a tutti i costi, sprizza una voglia instancabile di sesso ed è aperta a darsi con passione a qualsiasi tipo di esperienza: ci prova con Fabien l’architetto (Fabien Cosson) o con il sexy raddrizzatore di tapparelle (Riton Liebman) e finanche con una donna pansessuale (Aliénor Marcadé-Séchan) che presenterà dopo alla coppia gay, i due Aurélien, suoi vicini di casa che sono in cerca di qualcuno per avere un figlio.
Dall’altro appartamento, Philippe, che si mostra più cerebrale, meno empatico e noioso, cerca di starsene tranquillo, e talora immagina nella fantasia di essere Hugh Hefner, direttore di Playboy, in vestaglia, circondato da tante belle donne, a bere champagne. Gli incontri occasionali extra-coppia sembrano quasi sempre interrotti da incidenti bizzarri e inaspettati, che sostengono i toni alti della commedia. Girato nel periodo delle elezioni presidenziali in Francia del 2017, la pellicola tocca anche un punto di vista politico/sociale. Nel film si vede la vera Clémentine Autain (N.d.R. donna politico e giornalista, deputato del partito di sinistra La France Insoumise) – la donna ideale di Philippe, della quale è estasiato – mentre esprime apprezzamento per la loro scelta perché potrebbe essere la soluzione alla crisi degli alloggi che devono affrontare le numerose coppie che divorziano ogni anno. Altri strani personaggi si aggirano attorno alla vicenda, tra cui una specie di psicologo canino (Reda Kateb), padrone del cane Polo, smanioso di farlo accoppiare con Lady, la cagna di Philippe, che alla fine darà alla luce tanti cuccioli.
Di fatto, i veri protagonisti della storia non sono le coppie in crisi che si separano, ma la prole. Sono i figli che muovono tutto. Tutto si fa per i figli. Tutti desiderano avere figli o prendersene cura, soprattutto chi non li ha o non può averli – come i vicini gay o la donna pansessuale. Anche i cani si fanno figliare, come se i figli fossero la speranza, la terapia e l’unica forza rigeneratrice della vita, contro la paura e l’angoscia della caducità dell’amore e della morte. E così, per i loro figli, Romane e Philippe sono stati amici, amanti, innamorati, non innamorati, genitori, vicini, parenti, una famiglia. L’effetto della loro separazione/non separazione è la ri-nascita di un nuovo rapporto. Il regalo di Philippe di un anello di separazione suggella un nuovo rito di unione: «Tu, Romane, accetti di essere la mia ex compagna, ex moglie per il resto dei miei giorni…»; «Tu, Philippe, accetti di essere il mio ex marito fino alla fine dei miei giorni… ». Entrambi rispodono di sì, non di essere fedeli, ma presenti nella prosperità, nella povertà, in malattia e in salute.
SCHEDA DEL FILM
Titolo originale |
L’AMOUR FLOU |
Lingua originale |
Francese |
Paese di produzione |
Francia |
Anno |
2018 |
Genere |
Commedia, Biografico |
Durata |
1h 37m |
Regia |
Romane Bohringer e Philippe Rebbot |
Sceneggiatura |
Romane Bohringer e Philippe Rebbot |
Fotografia |
Bertrand Mouly |
Suono |
Jean-Luc Audy Olivier Busson |
Musiche |
Arnaud Fleurent-Didier Frédéric Bures Sébastien Martel |
Montaggio |
Céline Cloarec |
Scenografia |
Thierry Golitin |
Produzione |
Escazal Films |
Direttore di produzione |
Alain Mougenot |
Produttori delegati |
Sophie Révil e Denis Carot |
Distribuzione in Francia |
Rezo Film |
Distribuzione in Italia |
Amazon Two |
Data di uscita in Italia |
29 agosto 2019 |
CAST ARTISTICO
Romane |
Romane Bohringer |
Philippe |
Philippe Rebbot |
Rose |
Rose Rebbot-Bohringer |
Raoul |
Raoul Rebbot-Bohringer |
La cagna |
Lady |
La madre di Romane |
Astrid Bohringer |
Il padre di Romane |
Richard Bohringer |
La sorella di Romane |
Lou Bohringer |
Il padre di Philippe |
Roland Rebbot |
Il fratello di Philippe, il meno calvo |
Olivier Rebbot |
Il fratello di Philippe, il più calvo |
Nicolas Rebbot |
Psicologa di Romane |
Brigitte Catillon |
Psicologa di Philippe |
Aurélia Petit |
Il direttore della scuola, con la parrucca |
Gabor Rassov |
Nicolas, il promotore immobiliare |
Vincent Berger |
Fabien, l’architetto |
Fabien Cosson |
Il padrone del cane Polo |
Reda Kateb |
Ra, l’amico di canne |
Pierre Berriau |
Clémentine Autain |
Clémentine Autain |
Aurélien il biondo |
Aurélien Chaussade |
Aurélien il bruno |
Aurélien Vernant |
Léa, la giovane amante di Philippe |
Noémie Schmidt |
La donna allergica, futura sposa di Nicolas |
Delphine Berger Cogniard |
Matthieu, il giovane del Gaviscon |
Matthieu Sampeur |
Il raddrizzatore di tapparelle |
Riton Liebman |
La donna pansessuale |
Aliénor Marcadé-Séchan |
Le belle donne del sogno di Philippe |
Hyat Luszpinski Magali Muxart Nathalie Nikprelevic |