Rezza è una falsa allegrezza. Parola di Pitecus
CATANIA – Per la rassegna di arti sceniche contemporanee AltreScene al Centro ZO di Catania una presenza prestigiosa e assolutamente innovativa: Antonio Rezza e Flavia Mastrella, nel 2018 Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia Teatro. La risata del pubblico, costante negli spettacoli funambolici, dissacratori, esigenti, sconfinanti, di Antonio Rezza, straordinario ibrido di attore e performer oltre che scrittore, è la scabra superficie su cui scivola con sballonzolamenti e deviazioni a 360° gradi la barca della coppia di artisti, in tandem artistico e sentimentale dal 1987 sia nel teatro che nel cinema e in televisione. Insieme progettano. Lui il performer, lei l’artista, creatrice di originali scenografie di variegati tessuti multicolori e multiforati, nel 1995 hanno generato la performance, dall’evocativo titolo geologico “Pitecus”, alias scimmia, sottospecie della razza umana (o viceversa?), panoramica multifacciale, multidinamica, affacciata ai ritagli e alle feritoie di un multicolorato tendone, che ricorda il circo, il quotidiano dei panni stesi, ma anche i “buchi” di Burri.
Punteggiata dagli scoppi inevitabili di risa del pubblico, solleticato e strapazzato senza pietà, la sarabanda infernale dell’aggressivo performer in una successione di quadri compiuti, vignette malefiche, inietta dosi sempre più massicce di sale sulle ferite della vita. I suoi “brutti, sporchi e cattivi”, dai diseredati agli emarginati, dalle solitudini alle invalidità fisiche e morali, sbucano dalle tende, macchiette irresistibili, in un carosello dove non si salva nessuno, nemmeno noi che osserviamo, nemmeno lui in scena, mentre la provocazione slitta ferocemente sui binari dell’ironia sconfinante con la pietas.
Scappa la risata davanti a un inesorabile, scoppiettante incrocio tra un giullare e un nano maligno, capace di catturare la tua attenzione per amore o per forza (a Rezza non si sfugge…), flettendo la voce e l’idioma, il corpo, la maschera facciale, in un mimico smascheramento inesorabile delle nostre miserie, fragilità, perversioni di cui ridere, per poi riflettervi: unica arma possibile. La nostra esistenza nuda, sbocconcellata come un pane raffermo scopre i denti e tanta fame insaziata.
Di questo e di tanti altri sanamente ignobili intendimenti è fatta la materia di questo antiteatro che ingoia la platea senza mezze misure, come la balena di Giona o di Pinocchio, per poi sputarti fuori lanciandoti nel mare magnum della noiosa normalità. Ciò che non ti uccide ti rende più forte… Un’esperienza da non perdere.
PITECUS
di Flavia Mastrella e Antonio Rezza
Con Antonio Rezza
Assistente alla creazione: Massimo Camilli
Disegno luci: Mattia Vigo
Produzione Rezza Mastrella TSI. La fabbrica dell’Attore. Teatro Vascello
Al Centro ZO – Catania