S…misurato intreccio di destini sul filo della “giusta misura” all’Istrione di Catania

S…misurato intreccio di destini sul filo della “giusta misura” all’Istrione di Catania

CATANIA – Misurarsi con Shakespeare è il sogno di tutti gli artisti teatrali. Misurarsi con il suo raffinato linguaggio barocco e con la profondità del testo del celebre drammaturgo inglese è una sfida che è stata raccolta con entusiasmo tangibile dal Teatro Istrione e dal suo direttore Valerio Santi, attore e regista attento alla qualità delle sue proposte. Lo dimostra ancora una volta mettendo in scena “Misura per misura”, con un accentuato taglio grottesco consegnato ai volti imbiancati, vivificato da innesti gergali di umorismi cercati nelle figure minori, dal saltimbanco alla meretrice, al capocarceriere, colti in forme caricaturali e ai quali spetta l’innesto comico in una storia dall’andamento tragico, in una commistione originale che in quest’opera, definita “problem play” per la sua complessità, coniuga i due generi, sovrapponendoli e marcando un territorio ibrido e assolutamente affascinante e disorientante fino alle ultime battute.

“Misura per misura, scritta nel 1603, evoca, per revocarla, la famosa legge del Codice del sovrano babilonese Hammurabi, dove l’espressione “occhio per occhio, dente per dente” sollecita un senso di giustizia corroso dalla pena equiparata alla colpa.

La storia, rappresentata tra grate lignee di una simbolica prigione ha come protagonisti il buon governo e i buoni sentimenti, in fitto dialogo con le loro ombre. Il Duca di Vienna, Vincenzo, governatore della città decide di assentarsi nominando suo vicario il casto e onesto Angelo, interpretato con intensa conflittualità dallo stesso Valerio Santi. Angelo è un fustigatore del malcostume. Infatti appena insignito, contro il parere di tutti, condanna a morte un giovane per avere concupito e reso madre la sua fidanzata. Intanto tuttavia, segretamente e scandalosamente, cerca di concupire la dolce e casta Isabella, l’intensa Giovanna Mangiù, sorella del condannato e … aspirante sorella in cristo, venuta a intercedere per Claudio presso il severo vicario. La testa del fratello per la sua verginità sconsacrata.

Per ottemperare al turpe patto la trama si infittisce ulteriormente con la comparsa di Mariana, fidanzata di Angelo, da lui dimenticata, che col favore delle tenebre prenderà il posto di Isabella nell’incontro carnale. Accortosi di ciò Angelo chiede la testa di Claudio che cadrà miseramente, o almeno così sembra. Riappare il duca, che in verità non era mai scomparso, sorvegliando l’evolversi dei fatti sotto le mentite spoglie di Fra’ Ludovico e riprendendo in mano le redini dello Stato. Tra inganni e disinganni la morte sfiora il mondo dei nostri protagonisti, mentre il duca, in cerca della giusta misura, prepara un “giusto epilogo” che sana le relazioni, all’ombra dell’unica condanna a morte del cinico e diffamatore Lucio, amico di Claudio, un irresistibilmente ironico Filippo Brazzaventre. In chiusura la domanda di matrimonio ad Isabella da parte del Duca rimane ambiguamente senza risposta, lasciando aperta ed insoluta la misura di questo testo.

I pericoli del Potere e della Passione sbucano minacciosi dai versi immortali di un fustigatore dei costumi, rendendo assolutamente attuale il tema della legalità.

Diretto da mano sicura il cast ha affrontato brillantemente la prova suscitando negli spettatori compiaciuti sorrisi e indignazione, nella “giusta misura”.

 

MISURA PER MISURA

Di William Shakespeare

Regia di Valerio Santi

Con Filippo Brazzaventre, Cindy Cardillo, Rosaria Francese, Marco Guglielmi, Giovanna Mangiù, Francesco Russo, Giovanni Santangelo, Valerio Santi, Daniele Sapio, Salvo Scuderi, Concetto Venti

Musiche e scenografia Valerio Santi

Direzione tecnica Aldo Ciulla

Ligth Design Ségolène Le Contellec

Costumi Costumeria L’Istrione

e Sorelle Rinaldi (sai e costume di Gomito)

Al Teatro L’Istrione fino al 7 Aprile