Visse d’arte, visse d’amore…di riflesso. Le memorie della Callas in un immaginario racconto della governante Bruna
di Anna Di Mauro 10-03-2019
CATANIA – Una donna anziana, dai modi garbati e discreti ci accoglie all’ingresso della sala. Profumo di gelsomino, luci diffuse, tappeti, quadri, poltrone, un grammofono, una TV che trasmette la Callas che canta, accogliendo gli spettatori con la sua voce straordinaria. E’ il salotto dell’elegante casa della mitica cantante. Bruna, la sua governante, attende la signora, che tarda a rientrare.
In questa attesa che noi sappiamo impossibile la trepida, devota Bruna ci intrattiene raccontando con amore e partecipazione la sua vita accanto alla celebre artista, facendoci ascoltare alcune delle sue più celebri arie, mentre serve tè e biscotti agli ospiti seduti fin nel palco. In un’atmosfera in bilico tra realtà e sogno, memoria e sentimento, la sacerdotessa di questo intimo tempio della lirica ci accompagna attraverso squarci di memoria in tutto lo sfolgorante percorso della straordinaria vita di una delle cantanti d’opera più famose nel mondo. Maria Callas vista amorevolmente dagli occhi della fedele Bruna, si svela ai nostri occhi a poco a poco nella sua intimità di donna e artista, in un monologo dai toni delicati e struggenti.
“Vissi d’arte, vissi d’amore…” celebre romanza della Tosca evoca il titolo della pièce “Vissi d’arte, vissi per Maria” dove è centrale la dedizione assoluta di colei che la seguì con ammirazione sconfinata per l’artista e con affetto profondo, rimanendo accanto alla grande cantante, come un’ombra amorevolmente protettrice per tutta la vita fino all’ultimo respiro. L’amore, negato alla Callas nella sua tormentata vicenda sentimentale con l’armatore greco Onassis, qui rifulge in questo rapporto delicato e ammantato di silenzio. Annullandosi completamente e recidendo qualunque possibilità di una vita sua, la figura di Bruna intenerisce e commuove nella sua umile veste esaltando l’eccezionalità della vita di Maria.
La vera Bruna, recentemente morta, non ha mai rivelato nulla della sua amata padrona fino alla fine della sua vita. L’autore di questo testo ha così deciso di darle voce, facendo uscire dall’ombra una figura sempre presente e negletta. La ricostruzione della tormentata vita della signora Callas è desunta dalle cronache, interviste, memoriali, le fonti a cui Roberto D’Alessandro si è ispirato. Diretta con mano felice da Ilza Prestinari, a Bruna ha prestato con magistrale intensità corpo e voce Elena Bermani, una presenza significativa che in questo coinvolgente omaggio alla Divina ci ha offerto un punto di vista originale con una impeccabile interpretazione.
Insieme a lei, in questa attesa impossibile, ascoltando “Casta diva”, un’inevitabile commozione ci coglie insieme al desiderio di vedere apparire la sua interprete in quel salotto per poterne gustare ancora la presenza.
Mentre Bruna, scesa dai cieli della pietosa menzogna, spegne tristemente e inesorabilmente le luci della casa, ascoltiamo la preziosa voce di Maria, che è ciò che rimane di tanta arte, insieme al suo ricordo.
VISSI D’ARTE, VISSI PER MARIA
Di Roberto D’Alessandro
Regia Ilza Prestinari
Con Elena Bermani
Produzione Tzigane Dèrive/Avignon-FR
Per la Rassegna Palco Off
Al Teatro del Canovaccio di Catania fino all’11 Marzo