Il flauto incantatore mozartiano inaugura la stagione lirica al Teatro Massimo Bellini di Catania
CATANIA – Dopo la lunga ouverture eseguita e diretta con perizia dall’orchestra del Teatro Massimo Bellini si apre lo scenario su quest’ ultima, coraggiosa edizione catanese de “Il flauto magico”, fuori dagli schemi classici, sullo sfondo di una foresta di libri (semplici pannelli scorrevoli) che nasconde un lineare tempio tra due colonne, iconicamente di chiara ed esplicita foggia massonica, simboli della Cultura e della Spiritualità. Da queste effigi sceniche assurte a metafora si innalzano le sublimi, immortali note del capolavoro di W. Amadeus Mozart, testamento spirituale del Nostro, con la direzione di Gianluigi Gelmetti e la regia di Pierluigi Pizzi, oltre che regista, scenografo e costumista.
Di ambientazione moderna, (Tamino scopre il ritratto della sua bella nel cellulare) con qualche guizzo ironico di buffe mostruosità, si svolge la storia d’amore parallela, romantica quella del principe Tamino e della principessa Pamina, figlia della crudele Astrifiammante Regina della notte, allegra e ammiccante quella tra il brillante uccellatore Papageno (aiutante di Tamino) e Papagena. Sullo sfondo di riti iniziatici massonici di sapore egizio ed esoterico, si sviluppa in parallelo e si intreccia il contrasto tra il Gran Sacerdote Sorastro che ha rapito Pamina per sottrarla alla madre, simbolo delle forze del Male, e la Regina che esorta Tamino a salvare la figlia e la figlia ritrovata a distruggere Sorastro, in una fiaba epica e umana che loda la virtù e condanna il vizio. Il Flauto magico donato a Tamino da Sorastro tramuta in Bene il Male e favorisce, ma non solo, le coppie di innamorati che dovranno affrontare prove rituali per poter godere appieno del loro amore nel gran finale che, innovativo, vede tutti abbracciarsi pacificati, felici e contenti.
Un’edizione definita dal regista “per sottrazione”. Semplici anche le toilettes delle donne, dalle dame alla Regina, alle allusive, paniche piume gialle dei papageni, agli abiti decorati di simboli massonici di Sorastro e dei suoi iniziati.
La magia del flauto qui diviene più un simbolo che una denotazione, nella ricerca registica di una semplicità e di una modernità che renda universale il senso di quest’opera, dove l’innocenza e la fiducia esaltati dal testo esaltino a loro volta la bellezza della melodia e i virtuosismi del canto, in un contesto di contemporaneità dove la cultura e l’amore diventano veicolo di saggezza e pace. Un messaggio di amore, che qui è anche Eros, e di fratellanza, più che mai necessaria nel nostro travagliato paesaggio umano contemporaneo.
Il cast internazionale delle voci che vanta nomi celebri accanto a giovani talenti, la esperita esecuzione orchestrale e corale fanno di quest’opera del grande compositore, a cui l’Ente lirico ha dedicato un focus con l’esecuzione del Requiem in apertura della stagione sinfonica, un gradito ritorno per i catanesi, dopo l’ultima edizione del 1999.
IL FLAUTO MAGICO
Opera tedesca in due atti
Libretto di Emanuel Schikaneder
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Con
Karl Huml, Giovanni Sala/ Klodian Kacani, Oliver Purckhauer, Riccardo Palazzo, Andrea Concetti/ William Hernandez, Eleonora Bellocci, Elena Galitskaya/Maria Sardaryan, Pilar Tejero, Katarzyna Medlarska, Veta Pilipenko, Isabella Fabbri/ Giulia Leone, Maria Lucia Mangiameli/ Gabriella Torre, Arianna La Rosa/Giuliana Ciancio, Sofia Folli, Andrea Giovannini.
Orchestra e coro del Teatro Massimo Bellini di Catania.
Direttore Maurizio Gianluigi Gelmetti/ Maurizio Dones
Maestro del coro Luigi Petrozziello
Regia, scene e costumi Pierluigi Pizzi
Assistente alla regia Massimo Gasparon
Produzione Teatro Massimo Bellini di Catania
Al Teatro Massimo Bellini di Catania fino a Domenica 27 Gennaio.