L’eterno conflitto fra ‘essere’ e ‘non essere’. Tenax Theatre Firenze 26 novembre: “AmletOHamlet!”, Gabriele Lavia è Amleto diretto da Giancarlo Cauteruccio
Gabriele Lavia, diretto per la prima volta da Giancarlo Cauteruccio, interpreta Amleto al centro della pista da ballo del Tenax di Firenze, trasformato in nuovo luogo performativo della città grazie al progetto Tenax Theatre. Nella storica discoteca, AmletOHamlet! – in ambiente elettronico si fa ponte fra il centro e la periferia, la tradizione e l’innovazione, la drammaturgia classica e la ricerca contemporanea.
“AmletOHamlet! – afferma Cauteruccio – è un’azione sospesa al centro dello spazio, quasi uno svuotamento del modello simbolico del mondo. Nell’espansione elettronica della voce di Gabriele Lavia si manifesta ancor meglio l’enigma, si scardina il tempo e l’antico segreto dei monologhi dell’Amleto di William Shakespeare si concretizza in un ambiente percettivo fuori da ogni canone teatrale.”
La traduzione è di Alessandro Serpieri a cui è dedicata la serata. Giovani performer del Tenax Theatre Lab interagiscono con Lavia guidati dalle musiche elaborate da Andrea Mi e dalle visioni ideate da Massimo Bevilacqua.
Una performance unica, al limite tra scena, arte e tecnologia. Il progetto Tenax Theatre scardina il sistema teatrale di tradizione in favore di un luogo estremo, sia per morfologia che per energia: la discoteca, il Tenax di Firenze. Il palcoscenico diventa così un ring dove artisti e pubblico convivono e condividono energie, che consentono di creare opere immersive. AmletOHamlet! – in ambiente elettronico è un viaggio nel profondo e perenne confronto/conflitto tra “essere” e “non essere” di Amleto, in cui la parola, la luce, il suono e l’immagine possono viaggiare a livelli di “percezione aumentata”.
“L’idea è portare Gabriele Lavia, uno dei massimi interpreti del teatro di tradizione – sostiene Giancarlo Cauteruccio – in un luogo estremo qual è la discoteca, che sembrerebbe la negazione della sacralità del luogo scenico. Noi possiamo definire Amleto l’eroe moderno che interpreta la disgregazione della realtà, dell’esistenza. Temi come l’incertezza, il dubbio, raccontano prepotentemente anche la nostra contemporaneità. Ritengo che le nuove generazioni possano trovare in lui una sora di punto di riferimento, fino a urlare: Amleto siamo noi. Gli allievi del Tenax Theatre Lab, nel loro desiderio sfrenato dell’attesa, faranno proprio il tifo per Amleto e quindi per Lavia, come se aspettassero l’inizio di un concerto rock.”
Il protagonista, al centro della pista, è quindi il motore di una partitura scenica frantumata “in ambiente elettronico”, perché le musiche elaborate da Andrea Mi e le visioni ideate da Massimo Bevilacqua sono elementi di contrapposizione al dire poetico di Shakespeare, con un gioco infinito sulle possibilità della messinscena.
“Il set in cui immergo Lavia è tutt’altro che teatrale – interviene Cauteruccio – ulteriore elemento di suggestione è il fatto che la sua immagine sia ripresa e proiettata in tempo reale su degli schermi. Comunque, il suo stare in scena mi riporta anche alla pedana della Commedia dell’arte, con gli attori che si esibivano al centro e gli spettatori tutto intorno.”
La traduzione dell’Amleto usata per AmletOHamlet! è quella di uno dei più importanti anglisti italiani e insigne studioso dell’opera di Shakespeare, Alessandro Serpieri, a cui è dedicata la serata.
“Shakespeare è un autore fondamentale per me – riflette Gabriele Lavia, diretto da Marco Sciaccaluga in John Gabriel Borkman di Ibsen al Teatro della Pergola fino a domenica 25 novembre – Amleto è un’opera complessa che appartiene a quella poetica del Bardo che asserisce al problema dell’essenza. La figura dell’uomo, così come quella del cosmo, vengono messi in discussione per la prima volta nella storia dell’umanità. Ho affrontato Amleto 40 anni fa, nel ’78, poi nell’81 e nell’84, l’ho letto integralmente al Bargello nel 2016, sempre con la traduzione di Alessandro Serpieri: a lui devo, tra l’altro, il testo della mia prima regia teatrale nel ’75: Otello.”
La performance al Tenax Theatre è lo ‘scavo’ appassionato di due profondi conoscitori dell’opera shakespeariana, dello spirito e delle intenzioni dei suoi personaggi, del contesto storico e sociale. La parola è pulsante, vive nell’espressione intensa di Lavia, che entra nel pieno del ‘gioco’ del palcoscenico creato da Giancarlo Cauteruccio, in quello specchio fedele di una realtà sfuggente e difficile da interpretare, come ben sapeva Shakespeare, che ne ha fatto uno dei temi cardine del proprio teatro e, in particolare, di Amleto.
“Finalmente Lavia e io abbiamo l’occasione di fare un omaggio al grande Alessandro Serpieri – conclude Cauteruccio – per me Serpieri ha tradotto La tempesta quando la diressi al Parco dell’Acciaiolo di Scandicci nel 2001. Lui ha sempre amato i giovani, era molto legato a come i ragazzi potessero relazionarsi con le sue traduzioni moderne, nelle quali parla una lingua davvero dell’oggi, con grande maestria.”
AmletOHamlet! coglie dunque l’opportunità di un travaso di generazioni dal passato al futuro, dalla tradizione al nuovo, esaltando gli specifici linguaggi e, al tempo stesso, con l’intento di crearne uno fondato sulla complicità dei generi espressivi. Per un teatro effettivamente partecipato.
lunedì 26 novembre, ore 21:30 | Tenax Theatre, Festival d’Autunno 2018 / Progetto d’Area Metropolitana
TS Krypton
in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana
Gabriele Lavia
AMLETOHAMLET!
in ambiente elettronico
da “Amleto” di William Shakespeare
traduzione di Alessandro Serpieri
sound set Andrea Mi
video ambient Massimo Bevilacqua
con gli allievi del Tenax Theatre Lab
un progetto di Giancarlo Cauteruccio
Durata: 1h circa, atto unico
055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com