Il segreto di Hanna: un reading sul dramma delle leggi razziali e gli orrori del nazismo narrati da Catherine Spaak
Una sedia, a pochi passi un tavolo con sopra delle foto e un candelabro con delle candele accese come simbolo di luce perpetua e ricordo, ma anche simbolo di mente che si risveglia. Con questo sfondo Hanna (Catherine Spaak) si accinge a leggere un diario rivolgendosi a sua figlia, raccontandole la sua gioventù, quando viveva in Germania ed era una fiera sostenitrice del führer e di tutto ciò che stava creando attorno a sé. Stima talmente forte che, attraverso una relazione con un soldato nazista, la porta a diventare capo della sorveglianza in uno dei campi di sterminio più grandi, Auschwitz. Hanna, stimatissima collaboratrice delle SS, diventa una detentrice della sopravvivenza o meno delle vittime del campo, al punto che, mossa dalla pietà di una madre piangente, risparmia per qualche giorno l’esistenza di una bambina.
La donna, quando nel campo arriva l’esercito russo, si finge ebrea martoriandosi per preservare la sua vita. Dopo questa esperienza, sposa un uomo da cui ha una figlia. Un’esistenza vissuta senza mai rivelare il proprio passato. Segreto che viene scoperto dal marito di Hanna, cosa che lo inorridisce al punto da tentare di allontanarsi da lei portando con sé la loro figlia, ma un male improvviso lo coglie impedendogli di portare a termine la sua decisione. Hanna, ormai sola, ripensa, leggendo il suo diario, a quei bambini che ha ucciso, chiedendo a Dio come mai non l’avesse fermata, avviandosi alla via del pentimento con la consapevolezza che per la sua anima perdono non ci sarà mai.
Momenti di lettura alternati a video e immagini della vita nei lager, attimi di guerra e scene delle terribili condizioni in cui versavano i prigionieri con un accompagnamento musicale atto a enfatizzare le sconcertanti e drammatiche visioni. Una pièce con l’intento di offrire una narrazione secondo il punto di vista del carnefice che tenta, attraverso un esame di coscienza, di fare ammenda delle proprie colpe.
Uno spettacolo che si insedia in un momento difficile della nostra epoca, in un periodo dove l’odio per il diverso viene ostentato senza nessuna remora pubblicamente, per non parlare delle raccapriccianti scritte su delle magliette dove il campo di Auschwitz è rappresentato come “un parco di divertimenti”. Un reading necessario da portare nelle scuole, cosa che verrà fatta, come hanno annunciato la stessa Catherine Spaak e il regista Giambattista Assanti, per educare le future generazione sui drammatici errori dell’uomo per acquisire consapevolezza degli orrori commessi e non ripeterli più. Un’opera toccante, pedagogica a tratti, interessante per l’inusuale punto di vista offerto attraverso la lettura del diario di Hanna, nota come Ingrid, ritrovato in un appartamento berlinese.
Scheda spettacolo:
Il segreto di Hanna
con Catherine Spaak
musiche di Ennio Morricone
adattamento e regia Giambattista Assanti
direzione artistica Casablanca Movies