VENEZIA 75 / I Classici Restaurati: due noir di culto diretti da Jules Dassin e Don Siegel
Riscoperto dai giovani cinefili della Nouvelle Vague, Jules Dassin, ebreo nato nel Connecticut, dopo le persecuzioni maccartiste e il conseguente ostracismo provocato dalle sue simpatie comuniste, venne mandato a Londra dal produttore della Fox Darryl Zanuck per dirigere “Night and the City” (1950). A causa dello scandalo politico gli fu impossibile rientrare negli Stati Uniti e decise di stabilirsi in Francia con la famiglia.
E’ oggi considerato a buon diritto il padre del “noir”. “The Naked City” del 1948, tre premi Oscar, il cui originale era andato perduto, ne è un fulgido esempio. Opportunamente restaurato, restituisce intatta la bellezza di un cupo “poliziesco” in una splendida New York in bianco e nero, dove la suspence è tenuta alta fino all’ultimo fotogramma, scendendo a fondo nell’intimità dell’anima, là dove il dolore di una ragazza uccisa per avere troppo osato trova spazio nel pianto dei genitori disperati, non senza accendere attimi di leggerezza grazie a una sceneggiatura impeccabile. I buoni vinceranno, ma è una storia tra tante, dirà il narratore sullo sfondo dell’alba di una New York che si risveglia. Miserie umane su cui la macchina da presa si posa, con pudore, lasciandoci dentro un’ombra di tristezza. Una grande lezione di cinema.
“THE NAKED CITY”
Regia di Jules Dassin
(USA, 1948)
Un secondo cult movie, sottoposto ad accurato restauro digitale, sotto la supervisione di Martin Scorsese e Steven Spielberg, è “The killers” di Don Siegel, del 1964, altra bandiera del cinema noir. Tratto da un racconto di Hemingway del ’27, è considerato un classico del genere. Si distingue per efferatezza, tanto da essere stato dirottato nelle sale cinematografiche piuttosto che sullo schermo TV a cui era destinato inizialmente. Opera di alta tenuta fin dalle prime sequenze, sulle orme di due spietati ed eleganti killers, che nella prima scena uccidono un ex pilota di corse automobilistiche. Non scapperà. Non si difenderà. Perché? Da questa domanda riflessiva di Lee Marvin, insolita in un killer, scaturisce la memoria del racconto, intriso di amori traditi, avidità, crudeltà, sul profilo seducente di una immancabile bionda incendiaria, Angie Dickinson, motore di tutta la vicenda. La regia di Siegel non ha mezze misure. Ingredienti forti. La macchina da presa sfonda lo schermo con immagini crude e volti pregnanti.
Una curiosità. Uno dei volti è Ronald Reagan, nel suo ultimo ruolo (!) prima di diventare Presidente…
“ THE KILLERS”
Regia di Don Siegel
(USA, 1964 )