Vitaliano Brancati tra sogni e valzer in palco in una Sicilia surreale
@Anna Di Mauro, 19 marzo 2025
Con l’adattamento, insieme a Marta Cirello, e la pregnante regia di Cinzia Maccagnano, è andato in scena il primo di una trilogia di spettacoli dedicati allo scrittore siciliano che ha saputo discostarsi dagli illustri conterranei Verga e Pirandello con uno stile sottilmente ironico e una prosa ricca di immagini inedite di una Sicilia in bilico tra erotismo e antifascismo, quest’ultimo maturato dopo il ’34 a seguito di una crisi che lo doveva allontanare dalle sue posizioni giovanili di intellettuale di regime. A questa fase appartiene “Sogno di un valzer”, un lungo racconto del ’38, in cui l’autore del Bell’Antonio tratta con una prosa complessa i temi del conflitto sociale e del provincialismo con ironia irridente, descrivendo la gretta vita di Nissa, una piccola provincia dell’entroterra siciliano, dove convivono, apparentemente in pace, notabili e popolani, visti in un approccio prospettico apparentemente animato dal progetto di un grande ballo, vissuto come la panacea di tutti i mali.
L’organizzazione dell’evento è affidata all’esimio prof. Carrubba che per misteriose ragioni vuole coinvolgere nel comitato organizzativo, contro tutto e contro tutti, Giovanni La Pergola, un modesto e ignorante ortolano, da lui invece stimatissimo, con esiti imprevedibili. L’attesissimo VALZER, dopo una serie di rinvii, non si realizzerà. L’organizzatore viene assassinato a colpi di accetta dal suo beneficiato per vendicare il fratello morto in circostanze misteriose, che in SOGNO, invece di dargli i numeri da giocare al lotto, come il poveraccio sperava, gli rivela che il suo assassino è il prof. Carrubba, il che spiegherebbe finalmente le attenzioni che il gentiluomo gli aveva dedicato, della qualcosa Giovanni non riusciva a farsene una ragione.
Senonché… la tragicomica vicenda dallo sconcertante epilogo veste toni surreali punteggiati da piccoli tocchi di realismo sui generis, miscelati con cura dalla regista che ne ha sottolineato il duplice aspetto con apprezzabile senso estetico, grazie ad un’accurata, suggestiva e poliedrica messinscena architettata giocando su tre elementi: lo spazio scenico dominato da un palazzo à la Mondrian dagli intensi e geometrici cromatismi, utero di altri scenari, su cui si aprono porte e finestre; i costumi che evocano Magritte; una recitazione ai limiti del grottesco. Questa riuscita commistione crea appetibili scene e controscene, sottolineate da variopinti giochi di luci dagli effetti suggestivi e dirompenti. In questo dinamismo coeso la pièce ha dato respiro a un testo poco conosciuto, complesso e ricco di considerazioni filosofiche, offrendo una teatralità capace di rappresentare il senso del racconto senza stravolgerlo, anzi esaltandone i punti nevralgici tesi tra sogno e realtà, attraverso un‘iconografia ricca e sfaccettata degli anonimi abitanti del paesino tra cui spiccano figure emblematiche come la suora e la femme fatale, in una osmosi dal ritmo incessante.
Gli eclettici e flessibili attori Giovanni Carta, Rita Fuoco Salonia, Giorgia Boscarino, Federico Fiorenza, Marta Cirello, tutti parimenti impegnati in una recitazione sopra le righe e in continui travestimenti, hanno reso pienamente la coralità di un mondo che dietro la porta nasconde sogni e bisogni, in un mix di “miseria e nobiltà” che l’amaro epilogo suggella con un cinico gesto risolutivo: la locandina del Grande Ballo viene paradossalmente coperta dall’attacchino con il necrologio del defunto prof. Carrubba. Quando la buona letteratura incontra il buon teatro il risultato non può che essere soddisfacente.
L’omaggio a Brancati dello Stabile di Catania prosegue con altri due spettacoli tratti dalle sue opere che saranno ospitati da “Sala Futura” ad Aprile e a Maggio: “Don Giovanni involontario” (adattamento e regia di Angelo Tosto) e “In cerca di un sì” (regia di Nicola Alberto Orofino).
SOGNO DI UN VALZER
di Vitaliano Brancati
adattamento Cinzia Maccagnano e Marta Cirello
Regia Cinzia Maccagnano
Scene e costumi Riccardo Cappello
Luci Gaetano La Mela
con Giorgia Boscarino, Giovanni Carta, Marta Cirello, Federico Fiorenza, Rita Fuoco Salonia
produzione Teatro Stabile di Catania
Le immagini sono di Antonio Parrinello
Alla Sala Futura 13/16 Marzo