Come rane sulle foglie. “I pipistrelli” di Inès Cagnati, ed. Adelphi

Come rane sulle foglie. “I pipistrelli” di Inès Cagnati, ed. Adelphi

@ Lucia Tempestini, 15 marzo 2025

La voce di Inès Cagnati, nitida e lirica, si riflette e si moltiplica in quelle delle bambine figlie di poveri contadini immigrati italiani, polacchi, russi, olandesi, scarmigliandosi in risate e in lacrime, in puri frammenti di mattino estivo e in grigie ragnatele di tristezza; ci posa sugli occhi il vento della Nuova Aquitania profumato di fiori di acacia, di miele e di vitalba fragrante di vaniglia. Diventiamo, insieme a lei, alberi e animali: i meli dai frutti succosi, le viti gravide di grappoli lividi, le api impazzite di succhi zuccherini, l’acqua limpida del ruscello che scorre sulla graniglia fine, la bava verde che ricopre uno stagno, i cani, tollerati dagli adulti solo perché utili, i gatti trascurati e affamati, una tacchinella terrorizzata uccisa a bastonate. La natura è l’unica casa possibile per questi bambini, una dimora senza porte né tetto, invasa dai pioppi pieni di vento e schegge di sole, i lotus, l’odore forte della menta calpestata, le rane che si scaldano sulle foglie delle ninfee, le mucche e le galline. L’unico luogo di felicità e conoscenza, separato dalla rabbia cupa dei genitori murati in un ottuso presente di fatica e privazioni, lontano dalle persecuzioni delle maestre e del sistema scolastico francese. La scuola imprigiona i bambini in strutture chiuse e prive di senso, ne soffoca lo slancio vitale e la fantasia imponendo inutili coazioni a ripetere – per esempio tracciare un numero infinito di aste diritte sul quaderno, oppure risolvere problemi che orbitano intorno a vasche bucate e treni desiderosi di incrociarsi -, respingendoli in fondo all’aula, marchiandone col fuoco del biasimo abitudini e originalità, per farli sentire estranei (alla lingua, alla nazione in cui si sono trovati a vivere), indesiderati, e stranieri per sempre.

Le notizie biografiche di Inès Cagnati sono assai scarne. Nata a Monclar nel 1937 da immigrati veneti, venne emarginata a scuola come le piccole protagoniste dei suoi romanzi e racconti, sia per l’origine che per l’umile condizione sociale. Dopo essersi laureata in Lettere, ottenne la docenza al prestigioso Lycée Carnot di Parigi.
Morì nel 2007 a Orsay.
Oltre al volume di racconti “I pipistrelli”, Adelphi ha pubblicato i suoi romanzi “Giorno di vacanza” e “Génie la matta”.