La biblioteca fantasma

@Antonio Castronuovo, 17 marzo 2025

Autore che ha fatto di Cuba il palcoscenico di buona parte dei suoi libri, Davide Barilli ci dona col Bestiario habanero un manualetto di realismo surreale, dodici ritratti de L’Avana percorsa – tra strade e quartieri – con gli occhi ben aperti e il lume della fantasia ben acceso.
E lungo la serie dei frammenti narrativi ecco apparire tutto uno zoo di cani e galline, ronzini e pipistrelli, a fare della capitale una scacchiera di crude visioni e finzioni, che tutte restano impresse come fotografie scattate dalla mente. Si chiude il libro con la memoria ancora puntata sul «ronzino pelle e ossa, scalcinato, con la zampa mancante sostituita da un bastone», e sui cani del centro città: «esemplari di un folle zodiaco medioevale; cani senza speranza, figli di incroci grotteschi, che gironzolano vicino ai canalini di scolo, cani sproporzionati, luridi, bitorzoluti, tozzi, gobbi».

Ma anche lì, a L’Avana, un episodio stimolante per chi ama i minimi fatti della storia dei libri e del mondo che gli rotea attorno; anche lì, incredibilmente, il fenomeno di una biblioteca inesistente, che doveva esserci e non c’è. Siamo nel quartiere Cayo Hueso, il cui «centro più centro» è Parque Trillo, piazza né grande né piccola con al centro l’impettita statua di un generale: è lì che si colloca la vicenda, «l’aneddoto eclatante».

Era la metà degli anni Trenta quando il sindaco dell’epoca progettò di dotare la capitale di una grande biblioteca pubblica e il consiglio comunale votò a favore: quel nuovo istituto andava edificato e veniva individuato come luogo idoneo il Parque Trillo. E qui accadde ciò che sentiamo accadere ogni tanto anche nella Vecchia Europa: ottenuto il lauto finanziamento, il sindaco se l’intascò e riuscì anche a farsi concedere altri prestiti – da lui incamerati – per demolire qualcosa che nessuno aveva mai iniziato a costruire e per riportare lo spiazzo all’aspetto originale che non aveva mai perduto: «In altre parole, il sindaco si arricchì, mentre la biblioteca, frutto di un’astrazione fantastica e truffaldina, venne costruita e demolita solo nei verbali del consiglio comunale».
Da quel giorno la gente della capitale parla della «biblioteca fantasma del Parque Trillo». Mentre noi, chiuso il libro, ci rendiamo conto di aver vagato tra altri fantasmi: le storie e le figure che animano e bisbigliano nella capitale cubana. Percepiamo anche di aver letto una cosa piccina ma preziosa: per la ricchezza delle immagini che sgorgano dalla scrittura – e per la scrittura medesima di Barilli: fatta di sogno e sostantivi, di miraggi e materie. In una parola: lussuosa.

Davide Barilli, Bestiario habanero. Itinerari sbiecati di una capitale, Mantova, Oligo Editore, 2023