Tango per un amarcord di coppia. È il teatro (meta)fisico di Emma Dante

Tango per un amarcord di coppia. È il teatro (meta)fisico di Emma Dante

@ Anna Di Mauro, 3 marzo 2025

L’opera teatrale della regista palermitana “Il tango delle capinere” ci rimanda inevitabilmente al pluripremiato film “Ballando ballando” di Ettore Scola del 1983, che ripercorre la grande storia dal 1936 al 1983. Qui invece è la piccola storia a far capolino sui legni del palco. La pièce è l’approfondimento di “Ballarini”, uno studio della trilogia degli occhiali. Nelle scene iniziali infatti i due protagonisti li inforcano maldestramente. Questa volta l’indagine dell’esistente si sofferma sulla normalità di una coppia, esplorata attraverso la danza e la pantomima. Pochissime parole, tanta musica, tanta nostalgia, forse rimpianto. Chissà! Chissà come si sopravvive alla fine del compagno amato…Per la coppia in questione il ricordo nutre e sostanzia, perché il sentimento non finisce con la scomparsa del compagno di una vita. Un semplice, prezioso baule, assurto a simbolo, contiene una vita, anche dopo la vita. Così la parabola di un matrimonio felice, ma precario, come precaria è l’esistenza, affiora dal buio della prima scena, dove in apertura di sipario sul palco si fronteggiano, unica scenografia scarna ed evocativa, come sempre nei lavori della Dante, due bauli che custodiscono corpi e memorie di due vecchi. Avanzano a fatica. Prima lei e poi lui. Si avvicinano, si sfiorano teneramente, si abbracciano e baciano, si allacciano in una danza incerta, aggrappandosi l’uno all’altro, naufraghi della vita.

Iniziano a sgranare ricordi, come un rosario, uno dietro l’altro. Ballando senza sosta svestono i panni della vecchiaia per tuffarsi nell’onda della memoria. Ora sono giovani e scattanti. Lo struggente e pittoresco pas de deux, mescolando quotidianità e passione è incarnato magistralmente dalla formidabile coppia di Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco. Generosi, portentosi e instancabili in questa delicata e tellurica rimembranza che rivivono infaticabilmente tra maschere e incessanti vestimenti e svestimenti, oggetti cari, gesti reiterati, i due “ballerini” ripercorrono la loro storia d’amore in una gamma ricca e sorprendente di movenze e ammiccamenti teneri, appassionati, bruschi, scanzonati, sapientemente casuali, divergenti e improvvisati: il primo incontro, il matrimonio, la gravidanza, il bambino, le feste… i piccoli e grandi eventi di una vita insieme. La tensione costante dei corpi e la mimica straordinaria dei due attori ricamano, intrecciando poesia e pane quotidiano, il prezioso tessuto di un rapporto solido, sorretto dall’amore costante, al di là delle momentanee incomprensioni, generando emozioni e sorrisi nel pubblico, trascinato nella giostra dei ricordi da un turbinio frenetico: è il gioco del teatro prediletto dalla Dante, che conferma la sua originale dedizione al moto perpetuo, alternando luci ed ombre, come nella vita.

Ancora una volta la regista colpisce il baricentro dello spettatore consegnandolo alla gioia intrecciata alla malinconia di un rapporto che al di là della volontà della coppia finirà per far sopravvivere l’uno all’altro. È una realtà brutale, addolcita e alleggerita apparentemente dalla danza che assume gioia e dolore nella sua condizione sacrale, ma che non sfugge all’emozione profonda della visione della nostra fragilità umana. Dosando sapientemente i due estremi dell’esistenza la regista ha costruito insieme ai due attori un mosaico che abbellisce e onora la nostra condizione, senza appesantire con la retorica il suo teatro della pietas e della misericordia, che prosaicamente gronda sudore e fiatone, in una mirabile sintesi artistica di ciò che siamo: Corpo e Anima.

“So che un amore
Può diventare bianco
Come quando si vede un’alba
Che si credeva perduta”
Alda Merini

(Dalla locandina dello spettacolo)

Il tango delle capinere
regia Emma Dante
con Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco
Luci Cristian Zucaro
assistente alla regia Daniela Mangiacavallo
organizzazione Daniela Gusmano
produzione Atto Unico
in coproduzione con Teatro Biondo Palermo / Emilia Romagna Teatro ERT – Teatro Nazionale / Teatro di Roma – Teatro Nazionale /  Carnezzeria / Théâtre des 13 vents, Centre dramatique national Montpellier / MA scène nationale – Pays de Montbéliard
In collaborazione con Sud Costa Occidentale
coordinamento e distribuzione Aldo Miguel Grompone, Roma

Piccolo Teatro della Città – Catania, 27 e 28 Febbraio