“Otto e Mezzo” in scena al Piccolo Teatro di Catania
@Anna Di Mauro, 22 febbraio 2025
Cantano, sgambettano, urlano, piangono, ridono, implorano, inarrestabili, travolgenti, in un’atmosfera onirica che gronda femminilità e fantasia. Sono le donne del Regista. Ruotano intorno al protagonista, coprotagoniste di questa brillante passerella in palco, frizzante, esuberante, in odore di musical, firmata da Gisella Calì che ha appassionatamente curato l’adattamento e la regia di questo spettacolo teatrale “Otto e mezzo. Se questo è un sogno” ispirandosi all’omonimo libro vergato e disegnato da Federico Fellini, dietro indicazioni dell’analista junghiano a cui il regista in piena crisi si era rivolto, dove si narrano gli accadimenti che precedettero l’inizio delle riprese del suo ottavo film e mezzo, da cui il titolo.
Nella scoppiettante pièce, fitta di dialoghi e canzoni, assistiamo alla genesi del celebrato film di Fellini a sfondo autobiografico “8 ½” (1963) trascinati nel gorgo della mente sofferente del grande regista, appellato Guido Anselmi, in immancabili cappello e sciarpa, impersonato con garbo, eleganza e naturalezza da Emanuele Puglia che è riuscito a non scimmiottare Federico e Marcello, i suoi illustri predecessori, pur evocandoli con artata precisione. Il regista in questione vive una crisi creativa che lo sprofonda in un’angoscia esistenziale in cui sguazzano, pesci di un acquario traballante, le donne della sua vita: la deliziosa madre di Barbara Gallo, o meglio il suo fantasma, la inappuntabile e accorata moglie di Egle Doria, l’esplosiva produttrice di Carmela Buffa Calleo, la Saraghina della prorompente e versatile Laura Giordano, anche in veste monacale e infermieristica, la Musa dell’armoniosa e ieratica Ornella Brunetto, l’amante discinta e ocheggiante di Laura Sfilio, la giornalista saccente e criticona di Cindy Cardillo. Siamo all’alba di un film che farà epoca, ma ancora il sole non è spuntato e Guido, in cura presso una stazione termale, annaspa tra impegni assunti e un vuoto creativo ed esistenziale che scava cunicoli sotterranei nella sua anima smarrita, togliendogli forze e risorse.
Barcamenandosi tra ossessioni muliebri e artistiche il Regista si lascia travolgere da un carosello inarrestabile di donne che lo cercano, lo amano, lo desiderano, lo respingono, coeve e gelose, tra canti e balli, scene di seduzione, litigi di coppia, esilaranti brontolii materni, in una tensione costante tra l’uomo fragile e l’artista in crisi, tra inquietudini e comicità, un Casanova in nuce alle prese con l’universo muliebre che lo blandisce e lo percuote, in una giostra di emozioni, sogni, ricordi, da cui ricava sollecitazioni e materiali che come per incanto finiranno per confluire miracolosamente nella vagheggiata opera artistica. Lo spettacolo riesce a farci ripercorrere la freneticità del processo artistico di una mente geniale, invitandoci ad assistere e a vivere la magia della creazione in fieri, accanto alle vicende umane del Nostro, incapace di sottrarsi alle seducenti creature del suo mondo reale e immaginario, trasformato in un harem in cui tutte consenzienti e di buon accordo soggiacciono insieme ai suoi voleri.
La regista non resiste a sua volta alla tentazione di riprodurre la celeberrima scena del film in cui il regista-Sultano, uscito dalla vasca e avvolto in bianchi lenzuoli viene attorniato dalle sue donne, affascinanti belve inferocite, che doma con la frusta; una mirabile e ironica rappresentazione del vagheggiato mondo interiore di ogni maschio occidentale. L’intelligente e accattivante drammaturgia della Calì apre così il sipario sulle intime confessioni di un uomo, un Puglia mattatore al centro della scena, che si mette a nudo tra realtà e sogno, mentre intorno a lui brillano come stelle le impareggiabili guerriere di un grande cast al femminile, traslato da una regista donna che si è calata nella mente di un regista uomo, con il suo carico di verità e finzione, immergendoci nelle surreali atmosfere felliniane evocate dalle musiche intramontabili di Nino Rota e nello straordinario mondo visionario di una delle menti artistiche più fertili del Novecento.
OTTO E MEZZO
Se questo è un sogno
Liberamente ispirato al capolavoro di Federico Fellini
regia Gisella Calì
con Emanuele Puglia, Ornella Brunetto, Carmela Buffa Calleo, Cindy Cardillo, Egle Doria, Barbara Gallo, Laura Giordani, Laura-Sfilioscene e costumi Vincenzo La Mendola
assistente-musicale Marco-Genovese
direttore di coro, vocal coach Iole Patronaggio
aiuto regia Ettore Iurato
produzione Associazione Città Teatro
Al Piccolo Teatro della Città di Catania fino a Domenica 23 Febbraio