Amori, dolori e canti sognando a Istanbul sui legni del Teatro Brancati a Catania
@Anna Di Mauro, 30 novembre 2024
Tratta da La cotogna di Istanbul di Paolo Rumiz, in questa raffinata ballata per tre uomini e una donna, sottotitolo della pièce Un sogno a Istanbul, davanti a una simbolica bianca parete incrinata, si mescolano racconto e canto, passato e presente, gioia e dolore, passione e rimpianto.
È la storia di un amore di alto profilo a Sarajevo tra Maša, “occhio tartaro e femori lunghi”, affascinante e misteriosa vedova e divorziata dalla lunga chioma rossa, una seducente e intensa Maddalena Crippa, e Max, ingegnere austriaco, mandato nella capitale bosniaca nel ’97 per un sopralluogo. Sin dal primo incontro è attrazione fatale, tra guerre, conflitti, canti balcanici e parole dense, ma l’uomo deve ritornare in patria.
Dovranno passare tre anni prima che Max ritorni e i due si incontrino di nuovo, i tre anni di cui aveva profetizzato Maša nel suo dolce canto La gialla cotogna di Istanbul, infisso nel cuore di Max, simbolo dorato della speranza di una nuova vita. Tre anni fatali. Ora la donna è malata. Ora l’amore sboccia e vive nella sua più alta forma, con gioia e vigore disperato, come un fuoco acceso che arde nei luoghi d’incanto dove la coppia esulta ed esalta le gioie dell’amore struggente fino all’inesorabile declino.
La morte strapperà l’innamorata dalle braccia del suo Max che straziato finirà per morirne di dolore. Davanti alle sue ceneri portate dall’amico dolente che li aveva presentati, il narratore della triste e commovente storia, si intrecciano i canti di Maša e del menestrello incarnato da Mario Incudine che ha eseguito in scena le musiche originali da lui composte.
Il delicato mix di note e parole, ben sorretto dalla perizia dei quattro valenti attori, nelle intenzioni del regista Alberto Bassetti contribuisce a dare il sapore di una leggenda a una storia sentimentale incuneata nella grande storia, tra oriente e occidente, dove l’amore unisce ciò che la sete di potere divide. Una storia esemplare.
Un sogno a Istanbul di Alberto Bassetti
liberamente tratto dal libro La cotogna di Istanbul di Paolo Rumiz edito da Feltrinelli
con Maddalena Crippa, Maximilian Nisi, Mario Incudine, Adriano Giraldi
Regia Alessio Pizzech
Scene e costumi Andrea Stanisci
Musiche Mario Incudine
Luci Eva Bruno
Assistente alla regia Tommaso Garrè
Assistente alle musiche Antonio Vasta
Produzione La Contrada – Teatro Stabile di Trieste – Arca Azzurra
Dal 26 Novembre a Domenica 1 Dicembre al Teatro Brancati di Catania