Le vite bestiali di Federigo Tozzi
@ Lucia Tempestini, 9 luglio 2024
Già levandosi di malagrazia dal sopore che nel tardo mattino lo sprofonda in una pozza di ottundimento, fra grugniti imprecazioni e bofonchii, Niccolò rivela la sua natura di oscuro grumo dantesco. Più esattamente, la sagoma alta e grossolana dell’uomo, nonché gli atteggiamenti sprezzanti e il continuo riso sfrontato, riportano in vita Vanni Fucci: guelfo Nero, saccheggiatore, ladrone e assassino. Nelle risate incongrue di Niccolò – un espediente per fuggire l’angoscia sfidando e irridendo tutti coloro che ne incrociano il cammino – risuonano le parole compiaciute che Fucci pronuncia nel XXIV Canto dell’Inferno: Vita bestial mi piacque e non umana, sì come a mul ch’i’ fui; son Vanni Fucci bestia.
La “vita bestial”, con sfumature diverse, accomuna Niccolò Gambi ai due fratelli Enrico e Giulio, protagonisti del romanzo Tre croci, scritto da Federigo Tozzi nel 1918 e pubblicato dall’editore Treves nel 1920. Colpevoli di acedia, i tre mandano in rovina giorno dopo giorno la fiorente libreria ereditata dal padre; e per procrastinare quanto più possibile l’evidenza di un fallimento esistenziale irreversibile, falsificano la firma dell’amico Orazio Nicchioli su alcune cambiali. Per dimenticare il destino che incombe sulla loro casa, affondano il grifo nel cibo, pensando solo ad esso, in modo compulsivo, abietto, cieco. Un oblio lutulento di breve durata, privo di vero piacere.
Non c’è molto che possa dar loro sollievo; qualche passeggiata in città, zoppicando per via della gotta, seguiti dalla curiosaggine adunca e soffocante, occultamente malevola, dei conoscenti – corvi melliflui inclini all’inquisizione. Con indosso vestiti lustri e magagnati, i Gambi percorrono vicoli stretti e storti, rasentando i muri di pietra delle case coperti di muschi, attraversano certe piazzette in cui l’acquiccia fuoriuscita da una fontanella riduce l’erba a un marciume grigiastro. Arrivano a scorci di paesaggio visibili attraverso improvvise fenditure delle strade: campagna sparsa tutt’intorno alle mura di Siena, in basso, chiusa da filari di cipressi neri.
La scoperta delle falsificazioni avrà come conseguenza il rapido formarsi di una rovinosa frana giudiziaria, così violenta da precipitare i Gambi nell’indigenza e nella follia, fino alla morte.
Saranno le due nipoti adolescenti Chiarina e Lola ad acquistare tre croci da mettere sulle tombe, dopo aver rotto il salvadanaio.
Federigo Tozzi
Tre croci
Rizzoli Editore, 2000