L’arte come piacere condiviso – Beytna di Omar Rajeh a TorinoDanza
di Cristina Dalla Corte, 27 ottobre 2024
Ha preso avvio il Festival Torinodanza diretto da Anna Cremonini, che tra le varie e interessanti proposte, come Piscina Mirabilis di Michele di Stefano della Compagnia MK, ci accompagna a sperimentare una nuova dimensione dell’audience, quella partecipata e attiva.
L’esperienza della performance conduce il pubblico a trasformare la sua abituale visione passiva in partecipazione attiva. Lo spettacolo Beytna, di Omar Rajeh con la compagnia Maqamat è un invito al piacere dell’arte condivisa.
Sul sito del coreografo franco-libanese si legge: Not for showing, yes for being, no for looking, yes for doing.
Immaginate di essere nati a Beirut, alla fine di una lunga e massacrante guerra civile, dove paura e morte sono abitudine, e di scegliere la danza come rivoluzionaria e provocatoria via di comunicazione. Vita contro morte, bellezza contro violenza: le basi per dare avvio al Festival Beirut International Patform of dance, per dare sostegno a tutti i giovani coreografi di Libano, Palestina, Siria, Giordania e fare della cultura una pratica quotidiana per non perdere la speranza. La meraviglia di questa performance è racchiusa in questo titolo la nostra casa: uno spazio aperto, accogliente, piacevole, pieno di profumi, gusto, colori, suoni, movimento, vita.
In scena quattro performer di origini e fisicità diverse, quattro musicisti con idee e culture differenti, un lungo tavolo mobile, frutta e verdura e una grandissima pentola con fuoco; si parla, si canta, si balla, si prepara la cena per il pubblico!
Questo spettacolo immersivo è una gioia per tutti i sensi: mentre i performer iniziano a tagliare le verdure e la pentola inizia a bollire, la platea viene invasa da profumi che permeano l’aria. Con una naturalezza sconcertante, la Mamma del coreografo, in scena con il grembiule da cuoca, conduce e trasmette le antiche ricette, assaggiando e controllando quantità e qualità degli aromi. Con grande fluidità, come accadeva nei vecchi cortili, i vari performer si esibiscono con improvvisazioni, singole e di coppia, incarnando la musica in maniera totale e avvolgente, pura gioia del movimento.
La qualità di ogni danzatore è lasciata libera di esprimersi con accenti sulle diversità, formazione, etnia, età, creando un linguaggio comune, ma personale. La bellezza del singolo si fonde nell’armonia del gruppo. Ogni interpretazione musicale delinea la storia del danzatore, che dona se stesso completamente, travolgendo il pubblico tra passaggi ritmici e improvvise pause. Poi si torna alla preparazione, il tavolo gira, cambia prospettiva, viaggia nello spazio con naturale eleganza, portando con sè i doni dei colori e dei suoni. I microfoni apposti su pentole e taglieri accompagnano lo spettacolo: il tonfo dei pezzetti di carota nella pentola, lo strusciare della lama sull’insalata, l’affettare continuo dei coltelli sui cipollotti.
Infine, il pubblico è invitato a condividere la cena, la platea si svuota, si riempie il palco di persone che annusano, assaggiano, si versano da bere, si confrontano sulla bontà delle lenticchie con i fagioli e sul profumo delle spezie sull’insalata. L’atmosfera cambia, non esiste più confine, i performer ballano in mezzo al pubblico formando cerchi improvvisati, lasciando spazio ai musicisti quando serve, senza alcuna indicazione.
Omar Rajeh ha tratto ispirazione dalle sue radici famigliari: “Mio nonno era un uomo molto accogliente e voleva sempre invitare amici o persone in visita ad unirsi a noi. Per lui queste occasioni di condivisione e incontro, rappresentavano i momenti più belli della sua vita. Non mi sono mai reso conto del valore di quei momenti: erano un rito sacro, tra lui, la sua famiglia, i suoi ospiti e i suoi amici”.
Il pubblico ringrazia per questo dono straordinario di rara condivisione e bellezza!
TORINODANZA DANCE FIRST
BEYTNA di Omar Rajeh
11 Ottobre 2024
Fonderie teatrali Limone
Ideazione e coreografia Omar Rajeh
in collaborazione con Koen Augustijnen, Anani Sanouvi & Hiroaki Umeda
Interpretato da: Omar Rajeh, Koen Augustijnen, Anani Sanouvi, Jihun Choi, May Bou Matar, Joss Turnbull, Ziad Ahmadie, Afif Abou Merhej, Samir Nasreddine
composizione musicale Ziad Ahmadie, Samir Nasreddine, Youssef Hbeisch, Afif Abou Merhej
voce Nohad Rajeh
scenografia e costumi Mia Habis & Omar Rajeh
ingegnere del suono Philippe Balzé
light designer Victor Duran Manzano
direttore tecnico Christian François
design grafico a animazione video Joe Elias Nimslabs
coordinamento e diffusione della produzione: Amina Onsy
amministratrice Ilitza Georgieva
coprodotto da Bipod – Piattaforma Internazionale Di Danza Di Beirut, Tanzquartier Wien, Les Théâtres De La Ville De Luxembourg, Ccn Di La Rochelle / Cie Accrorap – Direzione Kader Attou, Theater Im Pfalzbau – Ludwigshafen E Fondazione Fabbrica Europa
Maqamat È Sostenuto Da: La Ville De Lyon
durata 75 minuti senza intervallo
photo © Ibrahim Dirani