Lavia&Leopardi… ed è subito poesia
@ Anna Di Mauro, 12 ottobre 2024
…e il naufragar m’è dolce in questo mare
Con questo verso immortale si è conclusa la serata d’onore “Gabriele Lavia dice Giacomo Leopardi” che ha inaugurato la nuova stagione del Teatro Stabile di Catania. Con la supervisione del nuovo direttore Graziano Piazza, Gabriele Lavia “dice”, perché non legge e non interpreta. Le liriche di Leopardi non hanno bisogno di essere interpretate. Fine e carismatico dicitore, l’attore e regista ha reso un omaggio appassionato al poeta di Recanati, sgranando come un rosario i Canti immortali, in un susseguirsi ininterrotto di versi incomparabili, indimenticabili, porgendo al folto pubblico, con taglio assolutamente personale, quei mirabili componimenti che hanno fatto di Leopardi una delle voci più originali e toccanti della poesia di tutti i tempi. Immergendo lo spettatore in un’atmosfera calda e colloquiale, l’attore ha magistralmente aperto il recital commentando il celeberrimo Sabato del villaggio colto in una prospettiva affascinante e innovativa, dove il mistero delle strofe iniziali allude forse a quel tema fondamentale della morte e della caducità dell’Essere che sottende all’intera opera del Nostro. La fine del giorno, le vecchierelle che filano, lo zappatore che ha scavato… che cosa? Infine il falegname che deve terminare l’opera prima dell’alba, sembrano convergere in quell’unico punto. Tutt’altro che un mite quadretto campestre! L’acuta ipotesi scardina antiche certezze e getta un’ombra, o meglio una luce, su uno dei canti più amati e vagheggiati del poeta. La delicata e profonda attenzione ai testi si è gradualmente risolta in susseguirsi ininterrotto dei più intensi Canti scelti nella produzione fra il 1827 e il 1828, da A Silvia al Passero solitario, a La sera del dì di festa , al Canto notturno di un pastore errante dell’Asia, che Lavia ha sciorinato in un unicum, come una melodia, consegnando alla parola nuda, asciutta, ciò che l’anima del poeta ha consegnato alle “sudate carte”, rinnovando le emozioni della giovinezza sui banchi di scuola, e la consapevolezza che questo patrimonio è più vivo che mai.
I versi de L’Infinito, detti insieme con il pubblico, come una preghiera, hanno chiuso magistralmente l’evento che si connota per qualità e bellezza. Un incipit promettente di una ricca stagione che si aprirà il 17 Ottobre a Sala Futura con “Clinica” di Valeria La Bua, spettacolo vincitore Bando drammaturgia 2023.
GABRIELE LAVIA DICE GIACOMO LEOPARDI
Regia Gabriele Lavia
Con Gabriele Lavia
Serata d’onore
a cura di Graziano Piazza
produzione Teatro Stabile di Catania in collaborazione con Effimera Teatro
Al Teatro Verga di Catania