L’ombra della luce di Totò era Dino Valdi, la sua preziosa, negletta e misconosciuta controfigura

L’ombra della luce di Totò era Dino Valdi, la sua preziosa, negletta e misconosciuta controfigura

 @ Anna Di Mauro, 25 aprile 2023

Lo svela uno spettacolo dove per la prima volta è in piena luce colui che fu l’alter ego del grande comico: Dino Valdi, attore sconosciuto e vissuto sempre nell’ombra della celebre maschera italiana. Dobbiamo alla penna della giornalista Emilia Costantini la messa a fuoco di questa figura criptica, che nella vita artistica di Totò ebbe un ruolo fondamentale fin dal 1947, ma soprattutto nell’ultimo periodo della carriera del Principe De Curtis, di cui prese sovente il posto in molti film, tra cui il celebrato e pluripremiato “Uccellacci e Uccellini” di Pasolini. Le condizioni di salute precarie e la cecità sopraggiunta impedivano al Principe della risata di proseguire il suo percorso artistico, ma la presenza di Dino Valdi accanto a lui gli permisero di portare a termine il suo lavoro fino alla fine, sopraggiunta nel 1967. Proprio con un video del suo funerale a Napoli ha inizio la storia immaginata dalla Costantini. In quell’occasione accadde un episodio che pose in primo piano la sua controfigura, scambiata per Totò redivivo.  Al grido di una donna “O mio dio! Ma quello è…sì quello è proprio lui…Miracolo! E’ vivo!” tra la folla, accorsa a dare l’estremo saluto al suo beniamino, si scatenò una bagarre al centro della quale era proprio lui, Dino Valdi, affezionato, fedele sostituto dell’artista, che preso d’assalto dalla folla, dovette fuggire e rifugiarsi in casa, protagonista suo malgrado per la prima volta.

Totò e Dino Valdi

Così inizia lo spettacolo teatrale “L’ombra di Totò” che paradossalmente mette in luce colui che visse sempre nell’ombra. L’autrice immagina che, mentre l’uomo in fuga trafelato e ansimante si riprende tra le quattro pareti domestiche, bussi alla sua porta una giornalista che lo ha seguito; vuole realizzare uno scoop intervistandolo. Come non pensare alla famosa intervista che Oriana Fallaci fece a Totò? Inizialmente egli rifiuta per non tradire la memoria del defunto, ma poi pian piano viene trascinato in un Amarcord dai toni inaspettatamente denigratori. Infatti in un crescendo inquietante la vita privata di Totò si accende di particolari che l’ambiziosa e agguerrita giornalista, una ferrigna e frizzante Anna Favetti, sollecita senza scrupoli, ergendosi a giudice dei suoi comportamenti. Si affacciano alla ribalta le donne che ebbero un ruolo fondamentale nella vita sentimentale di Totò: la giovanissima moglie Diana Bandini, Franca Faldini, Liliana Castagnola, suicida per amor suo, interpretate con verve e sensibilità condite di virtuosismi canori da Vera Dragone.

Uccellacci e uccellini

Tra passioni, accuse e difese, il protagonista vive con grande pathos questa intervista, che poi si rivelerà frutto della sua immaginazione, evocando la fitta cocente di un conflitto tra le sue ambizioni frustrate e l’affetto e la stima per Antonio De Curtis, che neanche la morte ha corroso, suggellate dal gesto gentile di Franca Faldini che gli consegnerà la bombetta e il frac del marito, riconoscendogli un ruolo importante e significativo.

Con una canzone napoletana a tre voci dell’ottimo trio, che omaggia la terra che diede loro i natali, si chiude uno spettacolo che ha il merito da una parte di aver dato lustro a un uomo dimenticato, dall’altra di rivelare ancora una volta particolari inediti della vita artistica di un uomo consegnato alla storia.

La pièce, vivace ed elegante nei costumi e nella drammaturgia, si avvale della partecipata interpretazione di Yuri Gugliucci, che pur discostandosi fisicamente dalla silhouette del personaggio, ha sollecitato con la sua umanità ironica e dolente il dilemma che quest’uomo ha vissuto rinunciando a una sua carriera, mostrandoci il prezzo che ha dovuto pagare per avere il privilegio di stare accanto a un uomo straordinario come Totò.

L’OMBRA DI TOTO’

di Emilia Costantini
adattamento e regia Stefano Reali
con Yari Gugliucci, Annalisa Favetti, Vera Dragone
scena Carlo De Marino
costumi Laura de Navasques
coreografie Lorena Noce
light designer David Barittoni
assistente alla regia Enza Felice
produzione Nicola Canonico per la Good Mood

Al Teatro Verga fino a Domenica 23 Aprile