Sulle orme di Dario Fo il ‘Raffaello’ di Matthias Martelli chiude la stagione di Palco Off a Catania

Sulle orme di Dario Fo il ‘Raffaello’ di Matthias Martelli chiude la stagione di Palco Off a Catania

@ Anna Di Mauro, 27-04-2022

Urbinate come il celeberrimo pittore, il vivacissimo attore, performer, giullare, scrittore, sì quel geniaccio erede del grande Maestro, che ha portato Mistero buffo sui palchi italiani riscuotendo successo di pubblico e di critica, quella maschera duttile dalle mille voci che risponde al nome di Matthias Martelli, appunto martellante uomo di scena, inarrestabile fiume di parole e gestualità, è per la quarta volta, a grande richiesta, a Catania per Palco Off che chiude il suo accurato  cartellone di aut-attori con questo suo atteso spettacolo dal suggestivo titolo Raffaello il figlio del vento. L’artista marchigiano, appassionatamente edotto delle sue opere e degli accadimenti della sua vita, ha voluto rendere un sentito omaggio al grande conterraneo, offrendo agli spettatori un inedito spaccato biografico del “pittore divino” a cui diede i natali la ventosa Urbino, di pascoliana memoria. Sulla scia della grande tradizione giullaresca, intrecciando il serio con il faceto, dialogando con il pubblico, costantemente coinvolto, come è aduso fare il giovane e scoppiettante Matthias, il nostro portentoso affabulatore ci ha leggiadramente condotto lungo il cammino del tutt’altro che mite urbinate, rivelando aspetti sorprendenti delle sue opere e della sua vita privata, ben discosta dall’aura di grazia e gentilezza a cui siamo stati avvezzi. Precocemente orfano, Raffaello Sanzio andò a bottega dal Perugino di cui fu geniale allievo, ma attinse parimenti, con curiosità e determinazione, dall’affabile Leonardo da Vinci e dallo scorbutico Michelangelo; grazie ai suoi tre maestri, giovanissimo, diede mano al pennello con effetti sorprendenti. Amante appassionato della leggendaria Fornarina, al secolo Margherita, la cui bellezza immortalò in incantevoli ritratti, spostandosi incessantemente nel Centro Italia, dalle Marche all’Umbria e finalmente a Roma, presso la corte papale di Giulio II, dove decorerà dal 1508 fino al 1520, anno della sua morte, le Stanze del Vaticano, il giovane talento si rivela un degno figlio di quel vento impetuoso da cui ha succhiato il furore, la potenza e l’incessante motilità. Mentre la sua vita ci stupisce, l’excursus dei suoi capolavori, proiettati in formato gigante su velati tendaggi, ci riporta alla magia del Rinascimento, alla sua magnificenza, unendo il vigore coinvolgente di una pièce di raffinato intrattenimento a preziosi contenuti culturali e ricordandoci il nostro straordinario patrimonio artistico, non esattamente al centro degli interessi di un paese che sembra aver dimenticato le sue vestigia.

In questo obiettivo la forma teatrale, il tono disinvolto di Martelli, il suo sapido humour infarcito di musica e immagini riescono a rendere accattivante una materia che potrebbe risultare ostica, rendendo lieve e affascinante una vera e propria lezione di storia dell’arte.  Lo spettacolo, dalla struttura complessa, offre infatti una vivace narrazione in stile giullaresco, accompagnata da videoproiezioni, giochi di luce, musiche dal vivo, che arricchiscono il percorso contribuendo a trasportarci in un’aura di magia (a proposito, Magia era il nome della madre di Raffaello), in un tempo che non è più, ma che ci parla ancora, sulle cui orme il nostro piede è invitato a muovere il passo che ci conduca al di là della fragilità umana, nel regno dell’eterna Bellezza. I giganti dell’arte possono compiere certi miracoli…Basta farli parlare e rivivere come in questo delizioso spettacolo.

RAFFAELLO

Il figlio del vento

di e con Matthias Martelli

Regia Eugenio Allegri

Musiche dal vivo Matteo Castellan

Disegno luci Loris Spanu

Produzione Teatro Stabile dell’Umbria, Doc Servizi

Al Centro Zo di Catania per Palco Off