“Romeo e Giulietta” sulle punte, in chiave moderna, per ricordare Boško e Admira, uccisi a Sarajevo vent’anni fa
@Anna Di Mauro, 23-03-2022
Danza dell’amore e della morte, il “Romeo e Gulietta “di Prokof’ev rivive in uno scenario di cocente attualità, ché l’animo umano continua a nutrirsi di odio, generando violenze e seminando la morte. La dolorosa storia d’amore degli amanti di Verona in questa edizione del Teatro Massimo di Palermo si rispecchia nella tragica fine di Boško e Admira. La storia vera dei due giovani fidanzati di etnie diverse, lui serbo, lei musulmana, uccisi dai cecchini durante la guerra dei Balcani nel 1993, mentre scappavano da Sarajevo per sfuggire ai conflitti etnico-religiosi, è approdata sui legni dei teatri per onorare la memoria di queste vittime innocenti delle discriminazioni, rimasti insepolti per ben otto giorni sul confine tra i due fronti belligeranti, fino al “cessate il fuoco”. A questa vicenda cruda e dolorosa del nostro tempo il coreografo Davide Bombana ha dedicato la cornice della celebre tragedia shakespeariana sulle note intrise di malinconia struggente delle musiche di Prokof’ev. A dar vita al dramma dei “Romeo e Giulietta” di Sarajevo è l’eccellente Corpo di Ballo del Teatro Massimo di Palermo, che oppone la bellezza e l’armonia della sua danza all’intollerabile intolleranza per la diversità. In scena due cast inediti rispetto alla prima edizione del 2015, primo premio Danza&Danza.
Su uno scenario asciutto di fasci verticali bicolori, quasi a sottolineare diversità e spaccature, si stagliano in successione i quadri danzanti, in cui coreograficamente il dualismo viene reso dai costumi e dalla gestualità diversa delle due fazioni, in netto contrasto tra loro: nervosa e aggressiva quella dei grigi Montecchi-serbi in giacca e cravatta, sinuosa e avvolgente quella dei colorati Capuleti-musulmani. In questa “West side story” di alto profilo i due protagonisti, il Romeo serbo e la Giulietta musulmana, divisi dall’odio delle faide, troveranno nell’amore la soluzione al conflitto, ma la morte è in agguato, mentre il rosso fuoco di una donna in vesti musulmane si staglia immobile ed evocativo sugli intensi pas de deux e sulla tensione vibrante delle scene di violenza, accanto alla freschezza delle morbide movenze dell’amica di Giulietta. Di notevole impatto il delicato e appassionato incontro d’amore tra Romeo – Boško e Giulietta – Admira, nudi corpi avvolti in un fasciante lenzuolo bianco che li veste, li spoglia, testimone muto del sentimento che li lega indissolubilmente. I due giovani, forti del loro amore cercheranno di salvarsi e salvare il loro futuro fuggendo da Sarajevo, ma la loro disperata corsa sarà fermata per sempre dagli spari dei cecchini. Sui loro corpi esanimi si innalza il desolato pianto dell’amica di Giulietta, simbolo del dolore straziante di chi resta.
Questa toccante edizione in chiave moderna firmata da Bombana si avvale della musica intramontabile di Prokof’ev, efficacemente eseguita dall’orchestra del Teatro Massimo Bellini, della ineccepibile esecuzione delle ben orchestrate coreografie del corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo, dell’asciuttezza intensa delle scene, intrise di dolente attualità, del crudo epilogo che accomuna tutti i Romeo e Giulietta della terra in quei corpi esanimi, uniti per sempre. Al di là della parola, danzare la morte diventa un potente invito alla vita.
Romeo e Giulietta
Musica di Sergej Prokof’ev
Direttrice Keren Kagarlitsky
Scene e luci Carlo Cerri
Coreografia Davide Bombana
Costumi Santi Rinciari
Corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo
Orchestra del Teatro Massimo Bellini
Al Teatro Massimo Bellini di Catania fino al 25 Marzo