Un teatro a puntate. Vento di novità allo Stabile di Catania
@Anna Di Mauro, 06-12-21
Nel ventaglio di iniziative e nuove proposte del cartellone del Teatro Stabile catanese, “Tornati (a casa) per tempo” è una sperimentazione che spicca per originalità e inventiva, affidata a giovani, ma affermati autori, attori e registi del panorama siciliano.
Il regista Nicola Alberto Orofino, che ha anche firmato la drammaturgia con Roberta Amato, Giovanni Arezzo e Alice Sgroi, ha ideato insieme ai suoi collaboratori una formula innovativa, raramente frequentata, applicando al palcoscenico la serialità, un cliché collaudato in TV e in streaming. Orofino nelle note di regia confessa che in questo studio si sono divertiti ad applicare al palcoscenico i criteri del serial come: il riassunto delle puntate precedenti, suspense del finale di puntata, etc.
“Tornati (a casa) per tempo…” è una storia familiare che si articola in 4 puntate, una ogni settimana. Nella prima puntata dal titolo emblematico “Tutta la puzza della vita” tre fratelli, due uomini e una donna, si riuniscono intorno alla bara del padre, un rinomato direttore d’orchestra, perito nel rogo della sua casa. Si è salvato solo un quadro misteriosamente impacchettato. Il loro ritorno prevede giusto il tempo del funerale e la lettura del testamento. Non si sono più visti né sentiti. Sono praticamente degli estranei. Uno di loro, il primo a palesarsi, è prete, l’altra è un’eccentrica, il terzo apparentemente nella norma. Inevitabile confrontarsi, ricordare, scontrarsi, inseguendo ognuno il proprio rapporto con il padre, con se stessi, con gli altri fratelli. Sulla scena giunge anche una sconosciuta che si rivelerà la moglie strampalata del secondo fratello.
I toni tragicomici della pièce sfiorano il surreale e a volte il grottesco, spaziando dal monologo al dialogo, in ironiche atmosfere vagamente pinteriane e di certa drammaturgia americana degli anni ‘60, da Eugene O’Neill a Tennessee Williams.
Il rapporto con la morte, disinvolto, antiretorico, dissacratorio, passa da una gestualità off limits a comportamenti imprevedibili e comunque inusuali.
Tratteggiata da celebri musiche operistiche domina incontrastata la divina indifferenza, velata di inquietudini, paradossi e citazioni, proponendo un carosello di ruoli e controruoli, dove ciascuno di loro inventa il suo personaggio, la sua personalità, rimanendo nel vuoto e nel conflitto dei rapporti.
In scena domina la bara che in balìa del suo uso e abuso si colloca in una dimensione iconica, saturata dai parossismi del nucleo familiare, per poi uscire di scena classicamente portata in spalla dai figli, ma con un ritmo veloce in opposizione al solito andamento lento e processionale. Così si chiude il primo episodio di questi sequel che diverte, fa riflettere, incuriosisce.
A seguire il secondo episodio “Della tua divina immagine”; il terzo episodio “Elogio del silenzio”; il quarto episodio che conclude la serie “Tutto grasso che cola”.
Tornati (a casa) per tempo
Drammaturgia di Roberta Amato, Giovanni Arezzo, Nicola Alberto Orofino, Alice Sgroi
Con
Salvo Grago Luca Fiorino, Carmen Panarello, Cristiana Raggi
Voce fuori campo Filippo Luna
Assistente alla regia Gabriella Caltabiano
Scene e costumi Vincenzo La Mendola
Luci Gaetano Mela
Produzione Teatro Stabile di Catania
Al Teatro Verga di Catania dal 29 Novembre al 20 Dicembre ogni Lunedì