Il Conservatorio, dimora di ‘maestri’
La musica è fatta di suoni, composizioni, esecutori e tanto altro, un “tanto altro” in cui risiede anche la pedagogia. Esercitata in varie sedi (dalla scolarità media all’università), la disciplina dell’insegnamento musicale trova il proprio tempio sacro nell’istituzione del Conservatorio, in cui s’insegna dall’arte dello strumento e della composizione fino alla generale cultura musicale. Il Conservatorio è una fucina di mestiere e, in alcuni casi, di talenti, specie se a insegnare sono le figure che – nel mondo della musica – vengono con gesto deferente additate come ‘maestri’.
Nelle cattedre dei Conservatori, ma anche nei loro uffici amministrativi, si sono spesso seduti musicisti di alto rango, siano essi stati interpreti, compositori, direttori d’orchestra. Ogni istituto di ogni città annovera di tali nomi nel proprio registro d’oro. E Bologna, nel suo “Giovan Battista Martini” ne ha avuti di notevoli, come attesta il bel volume Maestri di Musica al Martini che l’editore Pendragon ha mandato da poco in libreria. Circa 40 collaboratori firmano circa 80 monografie dedicate ai ‘nomi’ che hanno insegnato nel Conservatorio o l’hanno diretto – e da Bologna non sono transitati a insegnare o amministrare nomi da poco: compositori come Martucci, Bossi, Busoni, Alfano, Respighi, Marinuzzi, Gigli, Donatoni; maestri concertatori come Mariani, Molinari Pradelli, Abbado; un direttore, musicologo e compositore come Guerrini (padre tra l’altro di Cristina Campo); un pianista come Benedetti Michelangeli; storici della musica come Giuseppe Vecchi, Piero Buscaroli e gli esperti di organistica Tagliavini e Mischiati. Fino a curiosità ai più ignote, come la presenza nella cattedra di Letteraura poetica e drammatica per un trentennio – dal 1942 al 1974 – di Alessandro Bonsanti, illustre figura della Firenze letteraria e delle riviste culturali della metà del secolo scorso.
La fruizione di un ampio volume strutturato a brevi ma densi quadri è sempre gradevole, e se alla conoscenza dei ‘maestri’ si aggiunge che grazie a questo volume emergono dati ‘locali’ non ben noti e nemmeno tanto scontati, il conto è fatto: un volume che si sospetta ‘cittadino’ si trasforma di colpo in uno strumento di sapere ad ampio spettro, solleticando il lettore con la tecnica della brevitas arguta e lucente.
Maestri di Musica al Martini, a cura di Jadranka Bentini e Piero Mioli, Bologna, Pendragon, 2021.
01-11-2021