Nella fucina dei visionari – “Visioni di futuro, visioni di teatro…” Festival internazionale di teatro e cultura per la prima infanzia. La Baracca – Testoni Ragazzi, Teatro per l’infanzia e la gioventù. Bologna, 23- 28 ottobre 2021
@Amelia Natalia Bulboaca 08-11-2021
A Bologna c’è un grande fermento nel mondo del teatro per le nuove generazioni, in particolare in quello rivolto ai più piccini. Vi si respira un’aria molto particolare, fatta di grandi entusiasmi, idee, sinergie, progetti e soprattutto di amore per il proprio lavoro e per il proprio pubblico. Un fermento che arriva da lontano, con radici storiche e comunitarie molto forti che convergono in un luogo ben preciso: La Baracca – Teatro Testoni Ragazzi. Fondata da un manipolo di giovani creativi nella Bologna della metà degli anni ’70, la cooperativa teatrale La Baracca ha un lungo cammino artistico alle spalle e ancora oggi si presenta come fucina creativa sempre in ebollizione dove ormai s’incontrano donne e uomini di diverse generazioni e dove si elaborano in continuazione nuovi percorsi, buone pratiche e… “visioni”.
Scrive Roberto Farné nella sua introduzione al volume di Anna Paola Corradi, La Baracca. 45 anni di Teatro Ragazzi. Una scelta di vita, l’invenzione di una professione (Pendragon 2021): «La Baracca è un caso quasi unico in Italia per continuità e ricerca nella produzione teatrale rivolta esclusivamente al pubblico dei bambini e dei ragazzi: dal 1976. Al Comune di Bologna va il merito di averne riconosciuto il valore, affidando nel 1982 a La Baracca la gestione del Teatro San Leonardo (primo centro di teatro ragazzi in Italia), e nel 1995 del Teatro Testoni, che da allora si chiama Testoni Ragazzi ed è diventato centro di ricerca, formazione e produzione teatrale per l’infanzia e la gioventù; un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale».
Visioni di futuro, visioni di teatro… festival internazionale di teatro e cultura per la prima infanzia si è svolto a Bologna dal 23 al 28 ottobre 2021. Elencare tutte le tappe toccate da questo evento che si è snodato lungo sei, intensissime giornate fatte di spettacoli teatrali, mostre, presentazioni di libri, laboratori rivolti a operatori, educatori e insegnanti, conferenze, webinar, performance e premiazioni, non è per niente facile, considerando la ricchezza e la diversità delle proposte artistiche e culturali che sono state offerte. Oltre a quelle italiane, hanno presentato i loro lavori compagnie venute dalla Francia, dalla Romania, dalla Svezia, dai Paesi Bassi, dalla Grecia e dal Lussemburgo. Con grande generosità, La Baracca ha messo a disposizione una piattaforma online, https://visionifestival.it/it/ dove è possibile consultare tutte le attività del festival.
Di seguito racconteremo alcune delle tappe di questo circuito meraviglioso, dove la poesia è di casa.
Il teatro per ragazzi, diversamente da ciò che si crede comunemente, non è un teatro facile (un cosiddetto “teatrino”), anzi è molto difficile farlo “non perché lo sia ciò che propone, ma perché è difficile comunicare con l’infanzia in maniera non infantile attraverso il teatro”, sottolinea ancora Roberto Farné.
Come raccontare per rendere addomesticabile e tollerabile una paura, come quella del buio che tutti i bambini hanno e che, l0 sappiamo bene, ci portiamo dentro anche da grandi pur scegliendo altri termini (inutilmente complicati) per nominarla?
È ciò che prova a fare La Piccionaia, compagnia storica di teatro ragazzi, attraverso lo spettacolo Spegni la luce, un lavoro molto bello che nasce da una ricerca teatrale con bambini e genitori attorno alla paura del buio. Il percorso creativo si è articolato in una serie di laboratori e residenze teatrali, prima di approdare allo spettacolo finale, seguendo un fil rouge che ha permesso un costante e proficuo scambio tra mondo educativo e mondo artistico. I personaggi sono due fratelli, ma anche due amici: Op e Rio, ognuno con la sua diversità, il suo carattere e, naturalmente, le sue paure. Entrambi hanno paura del buio ma ognuno gestisce questa paura in maniera diversa. Op lo dichiara in maniera molto chiara, utilizzando le stesse parole espresse dai bambini («Op sente come un prurito nel cuore, il mare nelle orecchie, un filo nella gola, il ferro nella pancia. E non riesce più a muoversi») mentre Rio vorrebbe tanto giocare. Prova dunque a convincere la sorella che il buio non è poi così “buio” anche perché esistono tanti tipi di bui: «esistono bui fuori e bui dentro, bui acquosi e bui secchi, bui piccoli e bui grandi, bui all’aglio e bui di lavanda, bui strani e bui che non hanno mai visto. Bui celesti e bui stellari». I bambini scoprono così l’importanza cruciale del dialogo e della condivisione, valori che saranno fondamentali anche da adulti, quando dovranno affrontare bui ancora più temibili. Adesso è tutto un gioco pervaso di magia e i mostri immaginari si dileguano facilmente se si alza la testa e si guarda il cielo stellato. Avere accanto una persona cara (amico, amica, fratello, sorella ecc.) sarà sicuramente fondamentale anche da grandi, tant’è vero che oggi abbiamo a che fare con un mondo adulto sempre più disabituato alla condivisione e all’empatia (ultimamente si parla molto di carenza di intelligenza emotiva). Seminare questi valori nei cuori dei più piccoli diventa più urgente che mai!
SPEGNI LA LUCE!
La Piccionaia Centro di produzione teatrale
di Aurora Candelli
con Aurora Candelli e Julio Escamilla
scenografia e luci Roberto di Fresco
consulenza drammaturgica Marta Dalla Via
consulenza al movimento Valentina Dal Mas
fascia d’età 3-6 anni
spettacolo disponibile in versione inglese e spagnola
TANGRAM 七巧板 (come il famoso rompicapo cinese), produzione La Baracca – Testoni Ragazzi, è uno spettacolo pieno di movimento e divertimento che riesce a parlare quasi senza usare le parole. Quest’anno si è aggiudicato il Premio Infogiovani Young&Kids nell’ambito del FIT – Festival Internazionale del Teatro e della scena contemporanea di Lugano.
A partire da un quadrato perfetto che si divide in sette forme geometriche nasce il percorso di ricerca del regista Andrea Buzzetti sulla composizione e scomposizione dell’immagine. I tre personaggi che vediamo in scena sono attori dalla fisicità acrobatica che, giocando con questi elementi geometrici bianchi scomposti e ricomposti numerosissime volte su una lavagna nera, raccontano un viaggio man mano che lo costruiscono sotto gli occhi del pubblico. Casa, barca, stagno, chef, cavallo, un omino che corre, una strada… sono solo alcune delle immagini che si rincorrono in questo percorso pieno di dinamismo e fantasia pervaso di una poetica dell’essenziale che lo rende molto elegante anche a livello stilistico. È un viaggio che potrebbe dipanarsi all’infinito, durante il quale i tre personaggi, i tre amici scoprono l’importanza e la bellezza dello stare insieme giocando. E giocando s’impara a stare al mondo perché, ricordiamoci, il gioco e una cosa seria! Come scriveva Johan Huizinga: «Il gioco è innegabile. Si possono negare quasi tutte le astrazioni: la giustizia, la bellezza, la verità, la bontà, lo spirito, Dio. Si può negare la serietà. Ma non il gioco».
TANGRAM七巧板
La Baracca – Testoni Ragazzi
regia: Andrea Buzzetti con la collaborazione alla messa in scena di Enrico Montalbani
autore: Andrea Buzzetti
cast: Matteo Bergonzoni, Giada Ciccolini e Lorenzo Monti
luci: Giada Ciccolini e Matteo Bergonzoni
un ringraziamento speciale a Bruno Frabetti, Sara Lanzi, Gianluigi Marra, Margherita Molinazzi che hanno collaborato alla ricerca artistica
Un altro bellissimo lavoro che abbiamo visto è quello dei greci della Artika Theatre Company, ΜΙΑ ΘΑΥΜΑΣΙΑ ΗΜΕΡΑ – Una bellissima giornata, produzione nata all’interno del progetto di ricerca artistica sulla relazione sensibile con le bambine e i bambini da zero a sei anni, attraverso l’atto performativo: “Mapping. Una mappa per l’estetica delle arti performative per la prima infanzia”. Il progetto con capofila La Baracca – Testoni Ragazzi è stato selezionato dalla Commissione Europea e sarà sostenuto nella sua realizzazione dal programma Creative Europe da dicembre 2018 a novembre 2022.
La performance che intreccia musica dal vivo, danza, poesia è un invito alla ricomposizione creativa del mondo, partendo dalla libertà del gioco visto in contrapposizione con la rigidità delle routine quotidiane. C’è una grande ruota di bicicletta che gira rimandando forse a un mondo ordinato, fatto di abitudini e percorsi già segnati, di gesti meccanici sempre uguali, ma non tutto deve per forza rimanere imprigionato in questa staticità priva di slanci. Bastano un accordo di chitarra, un sorriso monello e la complicità tra amici per riportare il mondo al suo benefico disordine. La scenografia impostata sul bianco e nero, come i costumi e gli oggetti aggiungono un tocco di armonia e la musica greca è molto orecchiabile e piacevole grazie anche alla chitarra di Vassilis Kazis. Poi ci sono le lettere dell’alfabeto: all’inizio sparse un po’ a caso nello spazio, come per magia cominciano a formare delle parole e, infine, una bellissima poesia (“Mare al Mattino”, del poeta greco C. P. Cavafy).
ΜΙΑ ΘΑΥΜΑΣΙΑ ΗΜΕΡΑ/Una bellissima giornata
Artika Theatre Company
Regia: Marilena Triantafyllidou
Drammaturgia: Katerina Alexaki
Con: Maria Baloutsou, Kleoniki Karachaliou, Vassilis Kazis
Scenografie e costumi: Georgia Bourda
Il volo è uno spettacolo che vede in scena un’attrice e un peluche, l’orsacchiotto Gigi al quale Ida si rivolge senza sosta. La signora Ida (che in realtà è un bruco) è alquanto bizzarra e, a volte anche impacciata. La signora Ida parla in continuazione forse per mascherare paure e insicurezze come quelle che abbiamo tutti: per esempio la paura del buio, della notte che arriva misteriosa e avvolgente. Il mattino però porta con sé una bellissima sorpresa. L’anziana signora avvolta nelle sue coperte come in un bozzolo diventa una leggiadra farfalla perché niente è come sembra e tutto può cambiare da un momento all’altro. «Ogni cambiamento, piccolo o grande che sia, ha qualcosa che si abbandona di sé e qualcosa di nuovo che si scopre e diventa parte di noi».
Pur apprezzando l’intento poetico di questo lavoro, abbiamo trovato meno convincente l’impostazione scenica che risulta piuttosto statica.
IL VOLO
Creazione: MERAKI TEATRO
Coproduzione: ME.TE e Fondazione Luzzati Teatro della Tosse
Di e con Simona Gambaro
Regia Antonio Tancredi
La finestra di Mandela, di e con Roberto Frabetti, regia di Valeria Frabetti (direttrice artistica de La Baracca scomparsa un anno fa) è uno spettacolo ispirato al quadro omonimo di Vanni Braga, «dedicato a quella finestra attraverso cui il prigioniero 46664, dalla sua cella, immaginava un Sudafrica nuovo, la “nazione arcobaleno”». Il protagonista è Elefantenero che viveva confinato in uno stretto frigorifero bianco, senza possibilità di uscire e guardare il mondo. Poteva solo infilare la proboscide in un buco e respirare l’aria del mare. Ma da quel piccolo buco, Elefantenero poteva anche guardare il cielo, le nuvole, il sole, la pioggia e l’arcobaleno. Ben presto nasce in lui il desiderio irrefrenabile di uscire da quello spazio angusto per partire alla ricerca di nuovi amici, esplorare nuovi orizzonti, aprire tante finestre e trovare, infine, l’arcobaleno. A bordo del suo carretto, Elefantenero attraversa tanti paesaggi e incontra un sacco di animali che sono ben felici di accompagnarlo nel suo viaggio: un ippopotamo con la sua barca a rotelle, un gorilla di montagna che ama saltare, un rinoceronte bianco in tutù, un leone e una leonessa che ballano sempre il tango, una giraffa confusa che cavalca un razzo e uno struzzo che sa quando arriverà la pioggia. Dopo aver aperto tante finestre, grandi e piccole, gli amici spalancano la finestra più grande, quella dietro la quale c’è un fantastico arcobaleno!
Bellissimi nella loro poetica semplicità gli oggetti scenici: le finestre, le sagome in legno degli animali, il carretto trainato dal cantastorie mentre intona una cantilena che rimane subito impressa nella mente. Un girovagare per il vasto mondo con tanti compagni di viaggio alla ricerca della bellezza e della speranza: i piccoli spettatori rimangono incantati!
LA FINESTRA DI MANDELA
La Baracca – Testoni Ragazzi
regia: Valeria Frabetti
autore: Roberto Frabetti
cast: Roberto Frabetti
scenografie: Vanni Braga
Il festival ha ospitato anche tantissimi momenti di riflessione e confronto dedicato agli operatori e al mondo della scuola, oltre a laboratori creativi con professionisti del settore, pillole poetiche e performance dedicate alla memoria di Valeria Frabetti, mentre il Premio Valeria Frabetti 2021 è stato conferito a: Marina Manferrari, Wolfgang Schneider e Zbigniew Rudziński.
La squadra de La Baracca invece non si ferma mai ed è già alle prese con la preparazione della prossima edizione del festival: l’appuntamento è a marzo 2022!
Concludiamo con le parole di Roberto Frabetti, autore, regista, attore e progettista de La Baracca – Teatro Testoni Ragazzi, di cui nel 1976 è stato uno dei fondatori:
Penso che dovremo avere molta pazienza per uscire da questa impropria nebbia esistenziale in cui abbiamo vissuto, capace solo di confondere e nascondere gli spazi dell’immaginario. Ritrovando via via la nostra strada. Portandoci dietro tutto quello che questo periodo di vita ci ha insegnato a fare, perché è vero che abbiamo potuto scoprirci capaci di costruire nuovi piani di relazione e comunicazione. Sapendo però riprenderci anche il mondo del “prima di ieri” e l’importanza dei valori della vicinanza. Perché il mondo dell’educazione, e non solo quello per i più piccoli, ne ha un bisogno assoluto, come ne hanno bisogno tutte le arti, non solo il teatro e la danza, perché non possiamo sopravvivere a un’assenza, anche solo parziale, del corpo, dei contatti, delle vicinanze.