Solo un po’ di coraggio. Riflessioni su alcuni temi degli episodi 5 e 6 di ‘Gentleman Jack’
@ Marcello Allegrini (10-07-2021)
I love and only love the fairer sex. My heart revolts from any other love than theirs.
These feelings haven’t wavered or deviated since childhood. I was born like this.
And I act as my God-given nature dictates. If I was to lie with a man, surely that would be unnatural.
Surely that would be against God, who made us every one of us, in all of our richness and variety.
We can be happy.
You know we can.
We can have a rich life together.
I want you to be my wife.
We are polite, kind, good people.
Anne Lister
Dopo la violenta discussione con Miss Walker che spingerà Anne a partire per Londra e successivamente verso Parigi e Copenaghen, si avvertono i cedimenti di una struttura interiore fino a quel momento saldissima, in parte innata e in parte formatasi sulle letture classiche. Il suo pensiero e il suo agire sono dominati dall’idea di un Dio immanente nella materia – il pneuma come forza fisica che forgia il mondo –, dando origine a una fusione perfetta di natura, ragione e religiosità. Eppure persino la lucidità estrema dei suoi processi mentali, che le ha permesso fino a quel momento di difendersi dalla mediocrità e dall’astio moralistico in cui si imbatte quotidianamente, viene meno, e i ragionamenti tendono a farsi concitati e indifesi, risucchiati da forze diverse diventate incontrollabili.
La difesa, ancora una volta, è rappresentata dallo stoicismo, dall’analisi dei fenomeni, dal tentativo di porre distanza, tuttavia si tratta di una lotta impari. Il nemico si chiama sofferenza, e nemico in realtà non è visto che apre le porte al geistiges gefühl, il sentimento capace di trascendere la banalità chiusa e monotona del reale.
Anne, nello stesso giorno, ha dovuto per due volte reggere l’urto della paura scomposta di Ann Walker nei confronti del microcosmo circostante. Ann che, pur adorandola, non ha il coraggio di impegnarsi con lei – come le tante, troppe, che l’hanno preceduta – e, trovandosi circondata dal gracidio assordante dei commenti sconci, innescati da Eliza Priestley, che si rincorrono da Cliffhill a Stoneyroyd a Gledholt, ha respinto Anne in modo isterico, rovesciandole addosso il suo terrore incattivito.
Dentro lo sguardo attonito di Anne Lister di fronte all’invettiva di Miss Walker – it’s wrong, it’s repugnant, it’s against God, it’s queer! – vediamo prendere forma una cognizione del dolore che solo per un istante le incrina la voce, per trasformarsi poco dopo in ira e indignazione.
La solitudine di Anne inizia in quel momento. Più tardi, tornando a Shibden Hall, in mezzo al nulla di sentieri pietrosi e muretti fiancheggiati da cespugli di brugo, subisce l’aggressione di un malvivente pagato da Christopher Rawson. Nonostante la reazione veemente e orgogliosa, ne esce seriamente ferita. Ma la ferita più grande è alla fine lo sputo in faccia, umiliante, che la fa trasalire e in cui sembra coagularsi l’odio di un’intera comunità verso dirty Jack.
Il senso di isolamento si allarga in cerchi concentrici. Le viene meno nella circostanza persino l’appoggio della zia Anne. Non riceve la solidarietà e le parole che le sarebbero necessarie, quando il giorno seguente, con il viso segnato dalla violenza, confida alla zia la fine della relazione con Ann Walker – descrivendo con una malinconia intenerita il carattere della ragazza She’s so sweet. She’s so good-natured. She’s so kind…and she…she looks up to me, e con rabbia le pressioni esercitate dalle varie tribù familiari e la fragilità di Ann: Them. All of them. They filled her head with nonsense…nasty nonsense about me, till she doesn’t know whether she’s coming or going. She just wants some courage, the courage to follow her…her instincts, but she won’t. She’ll just stay there, surrounded by them, and her world will just get smaller and sadder until one day there’ll be nothing left. She’ll be as dry as a stick and then she’ll just disappear. And I could make her so happy.
La risposta di zia Anne questa volta sembra conformista, di circostanza, e rappresenta per Lister l’ennesima delusione. Dopo una breve esitazione ritirerà la mano dalle sue con un’occhiata lontana e asciutta.
L’offesa al principio naturale, quello di seguire i propri istinti, unita alla passione che prova per Anne Lister, condurrà la psiche di Miss Walker a spezzarsi. Ma questo è un altro tassello della storia, che verrà analizzato altrove nella homepage monografica.