Norma
https://bellininfest.it/events/norma-3/
Teatro Massimo Bellini
Catania
23 settembre 2021
Ore 21
Diretta RAI 5 Cultura
Tragedia lirica in due atti di Felice Romani
Musica di Vincenzo Bellini
Edizione critica a cura di Roger Parker
Personaggi e interpreti
Pollione Stefan Pop
Oroveso Dario Russo
Norma Marina Rebeka
Adalgisa Asude Karayavuz
Clotilde Tonia Langella
Flavio Saverio Pugliese
Governante Maria Grazia Solano
Con la partecipazione straordinaria di Clara Galante nel ruolo di Giuditta Pasta
Orchestra e Coro del Teatro Massimo Bellini
Fabrizio Maria Carminati direttore
Luigi Petrozziello maestro del coro
Davide Livermore regista e scenografo
Chiara Osella aiuto regista
Lorenzo Russo Rainaldi scenografo
D-wok VIDEO DESIGN
Marianna Fracasso costumista
Vincenzo Raponi luci
Giovanna Giorgianni aiuto costumista
Giuditta Pasta, tutto in lei è musica e quindi bellezza
CLARA GALANTE intervistata da ANTONELLA SARTORI
Incontriamo Clara Galante a Catania, nel foyer del Teatro Massimo Bellini a poche ore dal debutto che sarà il 23 settembre alle ore 21, visibile in diretta su Rai5 Cultura.
Clara, attrice, cantante, poetessa, che alterna la recitazione, la scrittura, la regia e il canto, per la prima volta è diretta dal maestro Davide Livermore.
La nuova edizione di Norma che debutterà nel giorno del 186° anniversario della morte del Cigno catanese, vede la tua partecipazione straordinaria nel ruolo di Giuditta Pasta. Clara, ci racconti il tuo ruolo?
Giuditta Pasta incarnò la Norma di Vincenzo Bellini per la prima volta nel 1831. Oggi mi trovo a interpretare questa celebre cantante dal suo meraviglioso salotto, nelle ultime ore della sua vita.
Giuditta alla fine dei suoi giorni, fa rivivere quell’esordio tra presente e passato, la vita e la morte. In questa invenzione registica, come nel film The Others, la realtà si confonde, sono viva, sono già morta, sono un’ombra o tutto intorno a me lo è?
Il regista Davide Livermore mi ha presa per mano per portarmi al di là del velo, e lo ha fatto con immensa generosità e singolare vigore.
Sempre in sospensione tra un piano e l’altro, Giuditta Pasta è il motore dello spettacolo, è sempre in scena e segna, traccia, dirige, evoca ogni nota dell’opera amata, ogni pensiero di Norma, ogni suo respiro.
Come nel cinema muto, parlerò con lo sguardo. Il corpo e gli occhi interpreteranno ogni spostamento di pensiero, creando quell’energia che spinge verso il vero e non una estetica solamente.
Normalmente è la voce, cantata o recitata che sia, a portarmi dove voglio andare, ma stavolta mi trovo in un’altra posizione. Stavolta è diverso.
Sono cosciente che questa musica immensa, porti a molte mila leghe sotto i mari e ora la sfida sarà riuscire a raccontare tutto, senza voce.
È un dono poter far parlare i morti, anche questo è un po’ il mio mestiere ed é un dono aver incontrato il maestro Livermore, capace di prendermi per mano alla scoperta del cielo e la terra del mio personaggio.
È stata una donna eccezionale, un’artista presente al suo tempo, alla vita politica e sociale del nostro paese.
Giuditta Pasta anima coraggiosa, ebbe successo in tutto il mondo e Norma è una delle più belle opere mai scritte, senza la quale probabilmente non ci sarebbe la grande musica venuta dopo.
La storia tragica, da cui l’opera del cigno catanese Vincenzo Bellini attinge, ha radici antiche. La tragedia greca qui emerge immediatamente con tutta la sua potenza dirompente.
Trovo sia una idea drammaturgica e registica geniale poter introdurre nell’opera questa presenza, così profondamente umana che traghetta lo spettatore in più piani di ascolto.
Tutto in lei è musica e quindi bellezza.
Davide Livermore mi ha diretta, partendo proprio da questo punto: creare Bellezza.
La Bellezza salverà il Mondo se saremo noi a volerlo. Io continuerò il mio percorso di scoperta e recupero, portando in scena il più possibile la poesia che è alla base della nostra crudele e meravigliosa, effimera esistenza.
Foto di Azzurra Primavera