Immaginaria. 16th International Film Festival of Lesbians & Other Rebellious Women
@ Simona Almerini (21/06/2021)
Dal 18 al 20 giugno, si è svolta, al cinema Aquila, la XVI edizione di Immaginaria (International Film Festival of Lesbians & Other Rebellious Women).
Ricordiamo che il festival è stato creato a Bologna nel 1993 dall’Associazione Culturale Lesbica Visibilia ma dal 2018 si è trasferito a Roma, scelta non casuale, perché come hanno ricordato le stesse direttrici (Debora Guma, Elena Rossi e Cristina Zanetti) è il luogo in cui è nato il movimento lesbofemminista.
Immaginaria infatti è uno dei pochi spazi liberi e indipendenti dove non solo è possibile vedere film e documentari fatti da donne che affrontano tematiche femminili/femministe, ma anche un’occasione preziosa per incontrarsi e discutere di cultura, politica e futuro.
Giovedì 17 c’è stata la serata inaugurale a Largo Venue (a sostegno di Immaginaria) dove si sono esibite varie artiste, tra le quali Betta Cianchini, Machella e Astronza.
Venerdi 18 invece c’è stata la cerimonia d’apertura dove sono intervenute varie rappresentanti politiche, soprattutto del V Municipio e un’ospite d’onore come Susanna Camusso. Avrebbe dovuto partecipare anche Monica Cirinnà, testimonial di questa edizione, ma a causa di un contrattempo non ha potuto raggiungere il cinema Aquila.
Tra i vari lungometraggi presentati ricordiamo Soeur d’armes di Caroline Fourest che racconta della Brigata Snake, costituita da donne provenienti da tutto il mondo che, a fianco della resistenza curda, hanno combattuto contro l’ISIS. Dopo la proiezione c’è stato un dibattito al quale hanno partecipato la regista e Maya Sansa, una delle protagoniste del film.
Un altro film che ha riscosso molto successo è stato La nave del olvido di Nicol Ruiz Benavides. Ambientato in Cile, ha come protagonista Claudina, una donna di 70 anni rimasta vedova che si trasferisce a casa della figlia. Lì conosce Elsa, una donna affascinante di cui si innamora e che le darà il coraggio di accettare la propria identità sessuale, tenuta nascosta per tanti anni. La nave del olvido ha vinto il premio come miglior lungometraggio.
Kokoon di Leonie Krippendorf invece che ha vinto un riconoscimento per la migliore colonna sonora, racconta la vita della quattordicenne Nora, che abita nel quartiere Kreuzberg di Berlino. Un film che con molta delicatezza affronta il tema della scoperta dell’affettività e della sessualità nell’età adolescenziale.
Le altre opere ad aver ricevuto un premio sono: Touching an elephant di Lara Milena Brose (miglior documentario) e Larsen (miglior cortometraggio).
Tra i documentari proiettati ricordiamo Pop Feminism di Elise Baoudouin che analizza la nuova rinascita del femminismo in tutti gli ambiti della cultura pop. Si parla quindi di Beyoncé, del movimento globale #MeToo e perfino delle t-shirt Dior con scritto “We should all be feminist” (frase della scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie).