Venezia 77 | Il taxista e i potenti: ‘The Duke’, con Helen Mirren e Jim Broadbent, fuori concorso
@ Lucia Tempestini (06-09-2020)
Dialoghi nel più puro stile Old England, fra Wilde e Coward, con un’alta concentrazione di battute intrise di letale noncuranza, sostengono la struttura di The Duke, commedia diretta da Roger Michell che offre a due maestri della recitazione lavorata a merletto come Helen Mirren e Jim Broadbent un’occasione raffinata di esprimere a livelli ineguagliabili la capacità di intrecciare nel vuoto fili sottili, sino a ottenere un prezioso tessuto emotivo.
Non bisogna tuttavia pensare all’ennesima, graziosa, variazione sul tema dell’eleganza britannica, sempre un po’ acidula, al tavolo del tè. Tutt’altro, le azioni di Kempton Bunton, taxista sessantenne, hanno alla base un forte legame con la comunità di cui si sente parte e uno slancio etico che lo spinge a rivendicare riforme solo apparentemente piccole, in realtà capaci di migliorare la vita della popolazione anziana. Più investimenti, e soprattutto l’abbonamento gratuito alla mitica BBC.
Dopo essersi battuto a lungo, e invano, per i diritti dei pensionati, Bunton decide – siamo nel 1961 – di rubare il ritratto del Duca di Wellington di Francisco Goya dalla National Gallery di Londra e mandare una richiesta di riscatto al governo: il dipinto in cambio dell’impegno a favore degli anziani.
Un society drama affascinante ed eccentrico, caratterizzato da una leggerezza spesso amara. Imperdibile.