Una nuova Euridice: la scelta della perfezione. Note in merito a ‘Il ritratto della giovane in fiamme’

Una nuova Euridice: la scelta della perfezione. Note in merito a Il ritratto della giovane in fiamme

@ Edoardo Fontana (07-01-2020)

La notte è appena fredda. Un fuoco arde tra gli sterpi di una brughiera aspra e suggestiva. Una congrega di sole donne sembra riunita per una festa sabbatica. Non c’è nessun demonio, nessuna sensazione di possessione o di male pervasivo, solo una comunanza libera. Le donne a un tratto, tutte insieme, intonano una canzone che suona come un canto gregoriano e il canto è di rassegnazione e liberatorio insieme «Fugere non possunt». Non si può scegliere e insieme il destino ha già scelto, affidarsi al fato è una condanna e la sua salvezza.

«Quel che è stato sarà/e quel che si è fatto si rifarà;/non c’è niente di nuovo sotto il sole». In altre parole si rivolge a noi la saggezza di Qohelet. Quando inavvertitamente la giovane algida bionda e bellissima Héloïse, calpesta il fuoco e un lembo dell’abito s’incendia, il suo sguardo non si distoglie dal viso della sua controparte, Marianne e anzi sembra disinteressarsi di ciò che accade attorno a lei mentre la fiamma, infine, è spenta. Non si può fuggire dal proprio destino e neppure dall’amore dapprima sublimato e quindi realizzato attraverso il contatto tra i corpi ma immediatamente interrotto dalle convenzioni. Questa non è certo la trama di Il ritratto della giovane in fiamme, film capolavoro di Céline Sciamma, narrazione così densa e stratificata da causare una sensazione di vertigine al solo pensiero di volerne dare una lettura possibile in una breve recensione.

La regia, scabra e coerente si sviluppa tra lunghi tagli descrittivi e primi piani immobili, sfruttando il colore in chiave simbolica. Il film è una meditazione sul rapporto tra arte e natura, tra accademia e talento, vita e finzione: guardando il proprio ritratto − che a breve la sua autrice cancellerà con un colpo di straccio, per lasciare sulla tela una esplosione di colore, grottesca anticipazione dei corpi disgregati di Francis Bacon – Héloïse domanda: «Io credevo ci fosse la vita», trovando solo una maniera.

La terra che circonda gli eventi è la terra Bretone. Una terra di pietre ancestrali, di boschi sacri, di mari d’urgente violenza, temuti dai marinai. Una terra di isole selvagge e sperdute, protette da scogliere a picco sul mare e addolcite da spiagge dorate e cieli tersi. Per tutto lo svolgersi dell’azione è una luce gialla che pervade la materia, che colora l’autunno e le stanze del palazzo signorile e decadente dove abitano le protagoniste, insieme per una manciata di giorni. E sul giallo si stagliano gli abiti di Héloïse, verde e di Marianne, la pittrice, rosso. I colori sono complementari e ci conducono per mano nel percorso di lettura simbolico e forse anche esoterico del film. Il culto della donna-strega, in questa Europa che è ancora premoderna si trasforma nel culto della donna creatrice del mito che trasforma addirittura il senso della favola di Euridice e Orfeo dandole un nuovo significato. Una lettura anacronistica che identifica in Euridice la volontà di morte, quasi volontà di sublimare in uno sguardo la bellezza di una eternità, di un fluire del tempo che si sarebbe stemperata nella distanza. Héloïse è l’Euridice che sceglie la perfezione della finitezza nel suo amore per Marianne, fuggendo la paura di rarefazione e non si oppone al proprio destino di allontanamento: solo ciò che è finito può essere perfetto. E la perfezione si ricerca nel sogno e nella fuga anche attraverso l’uso che le due donne faranno dell’erba delle streghe, del composto di grasso, atropa belladonna e stramonio, l’unguento per volare dato loro dalle donne del villaggio.

Se la libertà è preclusa resta solo quella del sogno, del volo, della caduta.

 

 

Ritratto della giovane in fiamme

Titolo originale:  Portrait de la jeune fille en feu
Conosciuto anche come:  Portrait of a Lady On Fire
Nazione: Francia
Anno:  2019
Genere:  Drammatico
Durata:  120′
Regia:  Céline Sciamma
Cast:  Valeria Golino, Adèle Haenel, Noémie Merlant, Luàna Bajrami, Cécile Morel
Produzione:  Arte France Cinéma, Hold Up Films, Lilies Films
Distribuzione:  Lucky Red
Data di uscita:  Cannes 2019 – Compétition
19 Dicembre 2019 (cinema)