Benevento Città Spettacolo: Omicron, una satira fantascientifica
@ Marco D’Alessio (29-08-2020)
Benevento – In un pilone di cimento viene rivenuto da una baby-sitter accompagnata da due bambini il corpo esanime di Trabucco, operaio in una fabbrica di auto. Il corpo, sequestrato dalle autorità per le indagini del caso, è posseduto da Omicron, un alieno del pianeta Ultra che si è impadronito dell’uomo per poter comprendere la natura umana e il suo mondo prima di avviare un’invasione. Proprio nel momento in cui i medici e il giudice stanno svolgendo l’esame autoptico si ritrovano di fronte un fenomeno grottesco: il corpo, creduto morto, tenta dei movimenti goffi e maldestri. In realtà è Omicron che sta cercando di imparare ad utilizzare il corpo di Trabucco.
L’episodio muta il piano degli inquirenti e diventa un caso mediatico. Infine, Omicron-Trabucco, dopo alcuni grotteschi tentativi di riabilitazione viene riportato al lavoro dal medico della fabbrica, diventando presto un fenomeno a causa delle sue abilità fisiche. Essendosi creato durante alcune avventure finite male una serie di nemici tra operai e capi che iniziano a ritenerlo scomodo, Omicron prova in ogni modo a disfarsi di Trabucco cercando di farlo morire. Solo il risveglio della coscienza dell’operaio metterà in crisi l’alieno che dovrà liberarsi del corpo in cui si è introdotto nel momento del trapasso.
La pellicola di Ugo Gregoretti è un insieme di generi: uno sfondo fantascientifico che narra le avventure di Omicron nel corpo dell’operaio ed offre un’occasione di satira sulla società del boom economico. Frequenti sono gli sberleffi a una classe dirigente miope e concentrata sul proprio personale profitto, che riesce a trarre vantaggio persino da un essere inetto come Trabucco nel momento in cui viene posseduto dall’alieno. Allo stesso tempo il film è un manifesto politico delle difficili condizioni di lavoro in fabbrica, cui gli operai cercano di reagire per mezzo delle rivolte sindacali. Interessante è la parodia del servizio di controllo; una sorta di polizia aziendale di cui il regista si prende gioco in scene di irriverente sapienza.
Infine, Omicron si può considerare uno spaccato della società a cavallo tra il boom economico e il periodo pre-sessantotto alle prese con i bigottismi dell’epoca, ma anche le ipocrisie, la falsa audacia che Omicron registra trasversalmente in tutti gli strati sociali, verso i quali prova un’irriducibile insofferenza.
La fotografia, in bianco e nero, è indagatrice, scruta i volti: nel caso di Omicron-Trabucco mette in luce il percorso evolutivo dell’alieno mostrando il processo di conquista delle capacità umane. Grande attenzione è posta ai luoghi: la frenesia degli ambienti industriali, la folla sul tram ecc.: l’affresco di una società che punta sul dinamismo dimentica dei ritmi umani, delle emozioni, del pathos e della coscienza che poi, proprio nelle ultime scene, farà capolino nel protagonista quando Trabucco tenta di riprendere il controllo del suo corpo invaso da Omicron.
Un altro elemento focale è il movimento: prima lento e privo di controllo, poi rapido e oltre le facoltà umane, e questo si riflette anche nelle riprese che cercando in ogni modo di stare al passo con il sovrumano Omicron-Trabucco.
La pellicola è un unicum nella sua commistione di generi e nel tentativo di conciliare fantascienza e satira, diventando un manifesto di denuncia che è stato largamente osteggiato dalla critica dell’epoca, dagli ambienti politici, dagli industriali. La proiezione nell’ambito della 41° edizione di Benevento Città Spettacolo è un omaggio prima di tutto a Gregoretti, storico fondatore della rassegna, ma anche un tentativo di dare spazio a un film ingiustamente dimenticato.
Omicron
Anno: 1963
Regia: Ugo Gregoretti
Attori: Luigi Caputo, Calisto Calisti, Vittorio Calef, Mara Carisi, Gustavo D’Arpe, Giuliana Corbellini, Fausto Del Duca, Rosemarie Dexter, Dante Di Pinto, Angelo Innocenti, Franco Luzzi, Lamberto Pippia, Aldo Pietrucci, Filippo Pelle, Antonio Raffai, Gaetano Quartararo, Renato Salvatori, Pat Stark, Ida Serasini, Augusto Signoracci, Ferdinando Gerra, Libero Grandi, Maria Grazia Grassini, Ugo Gregoretti, Giovanni Fattirolli, Carlo Vitale
Paese: Italia
Durata: 95 min
Formato: VISTAVISION
Distribuzione: PARAMOUNT
Sceneggiatura: Ugo Gregoretti
Fotografia: Carlo Di Palma
Montaggio: Nino Baragli
Musiche:Piero Umiliani
Produzione: LUX FILM, ULTRA FILM, FRANCO CRISTALDI PER VIDES CIN.CA