“Niente sarà come prima”
@ Lucia Tempestini (21-04-2020)
Su un punto avete ragione: “niente sarà come prima”. Non lo sarà nei rapporti umani. Chi ha sofferto fino a oltrepassare la soglia dell’inferno, e si è visto schernito o offeso, denunciato, spogliato di ogni diritto, ridotto a un’esistenza da lombrico, costretto a osservare ogni abominio antropologico prendere forma, lo troverete diverso alla fine di questa danza un po’ macabra e un po’ grottesca. Avrà dovuto, per non suicidarsi, discendere nel proprio sottosuolo, sempre più in fondo, diventare il proprio doppelgaenger, abbracciare il dáimōn. Vivrà con l’inconscio estroflesso.
Voi che avreste desiderato crocifiggerci in piazza, o avete parlato d’altro, guardatevi da noi, dalla breve piega, quasi impercettibile, che renderà strano il nostro sorriso, da una luminescenza lieve che passerà, per un istante solo, nei nostri occhi, persino quando mostreremo di amarvi. Commetteremo continui reati di omissione, la nostra rivalsa sarà in ciò che non faremo, in quello che non accadrà. Sarà infinitamente dolce il rincrescimento espresso dal nostro sguardo.