Il potere di raccontarsi. In scena “la vita” con Egle Doria per Palco Off

Il potere di raccontarsi. In scena “la vita” con Egle Doria per Palco Off

CATANIA – Al Teatro del Canovaccio di Catania chiude i battenti il settimo anno dell’interessante rassegna di teatro contemporaneo che Palco Off ha proposto, in un panorama selezionato di nuovi autori scelti all’insegna della qualità della ricerca.

“Nove”, che conclude degnamente il ricco cartellone, propone una novità dell’Associazione Madè interpretata da Egle Doria e diretta da Nicola Alberto Orofino. Un tandem di sicuro impatto che dopo la bella prova di macrostoria di “Mein Kampf Kabarett”, apprezzatissimo spettacolo, ha affrontato e brillantemente rappresentato una microstoria dal tema intimo e delicato. Egle Doria, poliedrica e pregnante attrice, ora anche autrice, passando da plurime sfumature e registri ci ha offerto la sua storia di donna italiana, dalla culla alla maternità, desiderando coraggiosamente mettere a nudo il proprio percorso segnato da una scelta difficile, che l’ha portata fino in Spagna, perché in Italia la maternità assistita non è ancora possibile.

Con il suo stile vivace ed essenziale Orofino ha sapientemente mescolato l’umorismo al dramma, alternando la comicità al lirismo, a momenti di ineludibile commozione, dando alla Doria, unica interprete in scena, una solida piattaforma drammaturgica nella quale raccontarsi, dal primo vagito all’affermazione di sé donna consapevole. Grazie alle sue robuste doti sceniche la protagonista ha vivificato la narrazione, incarnando con piglio deciso e a tratti autoironico sé stessa e i diversi ruoli, esprimendo e dispiegando la sua duttile indole, passando repentinamente dal serio al faceto, in un dinamico susseguirsi di quadri illustrativi, tingendo di variegate sfumature e registri vocali e posturali il tessuto vitale intimo e familiare, adagiato su un articolato e suggestivo tappeto musicale, vivacizzato da una scenografia semplice ed essenziale fortemente connotativa. In un gioco di specchi fantasmagorico, divertente, trainante e stimolante partecipiamo intensamente a questa sorta di diario della sua vita, anche fisicamente coinvolti dalla quotidianità di una tazzina di caffè condivisa in platea o da un balletto improvvisato, invitati ex abrupto in palco.

Il NOVE, numero sacro, sembra accompagnare la vita della piccola Egle, divenuta donna tra passioni indomabili, il teatro, e segnata da abbandoni affettivi importanti: la morte della madre, l’interruzione della relazione da parte del compagno. Ferita negli affetti, come tutti gli esseri viventi, sta per gettare la spugna, ma ritrova potente la voglia di continuare a credere nella vita e nel suo rinnovamento, tradotta in un fortissimo e insopprimibile desiderio di generare, in un’escalation di liberazione, al di là delle convenzioni sociali e delle ferree, ma non troppo, leggi della natura, Egle/Principessa del Mediterraneo, vivrà la sua fiaba rivoluzionaria, coronando il suo sogno e divenendo madre di Marina accanto a Maria, la donna che sarà l’altra mamma… E vissero felici e contente.

Potente catarsi esemplificativa di un atto di resilienza, il racconto di Egle Doria, nel quale tutti possiamo rispecchiarci, ha tutti i numeri per andare nel mondo, per la ricchezza stimolante della storia, dell’interpretazione, della regia. Uno spettacolo che diverte e commuove. Da non perdere.

 

NOVE

con Egle Doria

Regia di Nicola Alberto Orofino

Assistente alla regia Gabriella Caltabiano

Scene e costumi Vincenzo La Mendola

Assistente scenografo Enzo Pace

Testo e Produzione MADE’

Foto di scena Gianluigi Primaverile

Al Teatro del Canovaccio di Catania fino al 15 Aprile