La rivoluzione pansessuale di Mario Mieli. ‘Gli anni amari’ di Andrea Adriatico
@ Simona Almerini (05-03-2020)
In una sala semivuota per effetto del decreto anti-COVID-19, si è svolta, alla Casa del Cinema, l’anteprima de Gli anni amari di Andrea Adriatico.
Il film racconta la storia personale ed artistica di Mario Mieli, scrittore e attivista di primaria importanza del movimento lgbt italiano e purtroppo oggi quasi dimenticato.
Attraverso il racconto della sua biografia si narrano gli eventi cruciali della storia lgbt italiana, come la protesta che organizzò il F.U.O.R.I (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano) a Sanremo nel 1972 contro il “Congresso Internazionale sulle devianze sessuali” organizzato dal Centro Italiano di Sessuologia, che considerava l’omosessualità una malattia da guarire. Questo evento fu cruciale per il movimento lgbt italiano, tanto che oggi viene definito “la Stonewall italiana”.
Nel 1977, Mario Mieli a soli 25 anni, pubblicò con Einaudi Elementi di critica omosessuale, un libro di filosofia importantissimo nell’ambito degli studi di genere internazionali. Lo scrittore non parla solo di desiderio omosessuale ma analizza anche la condizione della donna, con una inusuale lungimiranza che accosta il movimento di liberazione omosessuale al femminismo. Inoltre Mieli anticipa di vent’anni le teorie queer indicando la pansessualità come l’orientamento più naturale, che invece viene rimosso e costretto nella monosessualità (etero o omo) dagli “psiconazisti”.
Mieli, che amava vestirsi da donna e provocare con azioni disturbanti che potremmo definire performance, era un personaggio scomodo non solo per i benpensanti borghesi ma anche per chi era “dalla sua parte” come per il partito Comunista, Radicale e per gli stessi attivisti del movimento omosessuale.
Gli anni amari, pur con alcuni limiti tecnici e stilistici, è un film necessario che colma una grande lacuna, durata quasi 40 anni. Un cast molto interessante che conta la presenza di Sandra Ceccarelli, Antonio Catania e Nicola Di Benedetto, che regala un’interpretazione molto convincente e appassionata di Mario Mieli.