Diario covid-19, le domande silenti dei ragazzi
@ Raffaella De Biasi (03-05-2020)
“Tesoro, ciao come stai?”.
“Tutto bene mamma, perché non lo vedi?”
“Sì, però sei molto silenziosa e mi chiedevo se avevi qualche domanda da farmi, se hai qualche piccolo dubbio o paura?”
“No, mamma, che vuoi ti dica? Siamo tutti fermi a casa e non ci sono molte cose da dire. Comunque non siamo mai state così tanto insieme.”
“Allora, Azzurra, possiamo dire che la pandemia è molto democratica. Ci rende tutti uguali. Non esci tu e non escono i tuoi amici!”
“Vabbè mamma ora devo studiare.”
In questo periodo ho riflettuto molto sulla risposta tipo di mia figlia e di tanti altri bambini, adolescenti e ragazzi. Sono silenti, assorti, privi di una reazione di ribellione. Proprio loro che generalmente si ribellano al minimo diniego per un’uscita in centro, oggi reagiscono in maniera assertiva, inerme. Non ci sono paure; non hanno dubbi e neanche obiezioni. Mi domando se la presenza dei propri genitori in casa in qualche modo garantisca loro una sorta di tranquillità, di sicurezza. Sembrano accumulare riserve per colmare il contenitore affettivo in vista di un tempo diverso, quello della normalità, durante il quale gli adulti torneranno al lavoro e gli studenti andranno a scuola, poi ci sarà lo sport e gli incontri con gli amici.
Insomma potrebbero fare come le formichine in attesa dell’inverno, oppure?
Oppure hanno semplicemente paura di chiedere e inconsciamente glissano l’argomento. Qualunque sia la risposta dobbiamo in qualche modo agire, perché nel primo caso abbiamo il compito di garantire loro, già da ora, che il nostro affetto non origina solo dalla presenza continua e dunque, anche quando torneremo alle consuetudini del ‘prima’, loro saranno sempre e comunque nei nostri pensieri, nel nostro cuore e al primo posto fra le priorità. Se invece tutto ciò derivasse dalla seconda ipotesi ancor di più abbiamo il dovere di tirar fuori i loro piccoli dubbi o timori. I nostri ragazzi stanno passando una fase di crescita importante con ancora pochi strumenti, è necessario seguirli in questo momento in maniera attenta, senza ansie ma anche senza anfratti nascosti dove gettare le verità scomode.
Tiriamo fuori in maniera composta argomentazioni sia a casa che nelle video chat delle lezioni a distanza. Loro amano usare gli strumenti tecnologici, sfruttiamo questi apparecchi per sollecitarli dove piu si sentono bravi. Una poesia sulla noia, una canzone sul desiderio di uscire, un disegno sull’orizzonte di un mare, un video da registrare condiviso con altri amici anche se a distanza.
Chiamiamo poi questa pandemia con il giusto nome, covid-19 e non coronavirus, visto che il chakra viola, conosciuto anche come chakra della corona, rappresenta il centro della coscienza cosmica, e nell’immaginario di tutti noi la corona ci ricorda Re e Principesse e le belle favole della vita, che vogliamo tutti tornare a vivere.