11 – 16 febbraio
(ore 20:45, domenica 15:45)
Gitiesse Artisti Riuniti diretta da Geppy Gleijeses
Anna Maria Guarnieri, Giulia Lazzarini
ARSENICO E VECCHI MERLETTI
di Joseph Kesserling
traduzione Masolino D’Amico
con Maria Alberta Navello, Mimmo Mignemi, Paolo Romano, Luigi Tabita
e con Tarcisio Branca, Bruno Crucitti, Francesco Guzzo, Daniele Biagini, Lorenzo Venturini
scene Franco Velchi
costumi Chiara Donato
musiche Matteo D’Amico
artigiano della luce Luigi Ascione
regia Geppy Gleijeses
liberamente ispirata alla regia di Mario Monicelli
Durata: 2 e 10’, atto unico.
Al Teatro della Pergola, da martedì 11 a domenica 16 febbraio, Geppy Gleijeses dirige Arsenico e vecchi merletti di Joseph Kesserling con due monumenti del teatro italiano, Anna Maria Guarnieri e Giulia Lazzarini. Gleijeses si ispira liberamente alla regia di Mario Monicelli, del quale ricorre quest’anno il decimo anniversario della scomparsa.
«È un carnevale di paradossi – affermano Guarnieri e Lazzarini – una sfilata di tipi umani grotteschi, a cominciare dalle nostre zie Brewster, apparentemente due care vecchiette. Uno dei capolavori della comicità teatrale e cinematografica, definita dal “New York Times” una commedia “così divertente che nessuno la dimenticherà mai”».
Il titolo è universalmente noto soprattutto grazie al film di Frank Capra, interpretato da Cary Grant, adattamento, a sua volta, del grande successo teatrale di Broadway.
La vicenda ha come protagonista Mortimer Brewster (Paolo Romano), un severo critico teatrale che deve vedersela con la sua famiglia di pazzi assassini, a cominciare dalle due amabili, anziane zie zitelle. In scena ci sono anche Maria Alberta Navello, Mimmo Mignemi, Luigi Tabita, Tarcisio Branca, Bruno Crucitti, Francesco Guzzo, Daniele Biagini, Lorenzo Venturini.
La produzione è di Gitiesse Artisti Riuniti diretta da Geppy Gleijeses.
Non una farsa macabra, né una satira del giallo. Piuttosto, una tipo di commedia da noi poco praticato e di cui non abbiamo grandi riscontri autorali: “il brillante”. Per tradizione autorale o eredità diretta, infatti, i nostri generi più diffusi sono la tragedia e la farsa, che discende per i rami dalla Commedia dell’Arte.
Eppure, questo genere da noi quasi dimenticato ci ha donato delle perle rare, se non rarissime, come Arsenico e vecchi merletti di Joseph Kesserling, diretto da Geppy Gleijeses al Teatro della Pergola da martedì 11 a domenica 16 febbraio, con protagoniste Annamaria Guarnieri e Giulia Lazzarini nei ruoli delle due dolci ziette assassine Marta e Abby Brewster. Guarnieri, la primadonna prediletta di Franco Zeffirelli, Mario Missiroli, Luca Ronconi; Lazzarini, la musa di Giorgio Strehler. Entrambe si prestano al gioco comico con una sapienza scenica ineguagliabile. La traduzione è di Masolino D’Amico. La regia è ispirata a quella di Mario Monicelli, del quale ricorre quest’anno il decimo anniversario della scomparsa. La produzione è di Gitiesse Artisti Riuniti diretta da Gleijeses.
«Per me è stata un’opportunità: uno spettacolo che è divertente e intelligente – afferma Anna Maria Guarnieri ad Angela Consagra sul foglio di sala dello spettacolo – si tratta di una sorta di ‘macchina da guerra’ dal punto di vista della proposta interpretativa, perché tutto in scena è caratterizzato da un’estrema leggerezza. Il risultato rimane il medesimo in tutte le piazze in cui siamo stati: ovunque la gente si diverte. Inoltre, l’incontro con Giulia Lazzarini è stato per me molto piacevole: recitare insieme è una gioia».
Le fa eco proprio Lazzarini: «Il mio personaggio in Arsenico e vecchi merletti è perfetto. Non sempre capita di avere la facilità di interpretare un ruolo che ti appartiene, sia per età e anche per ironia, conquistata a teatro nel corso degli anni. Io e Anna Maria Guarnieri – aggiunge – ci conosciamo da tempo, questo spettacolo è stato un incontro bello e sicuramente una scommessa, per entrambe».
Il severo critico teatrale Mortimer Brewster (interpretato da Paolo Romano), ex scapolo convinto, torna a casa dalle zie Marta e Abby per raccontare del suo fresco matrimonio con Elaine Harper, ma scopre che le due amabili e anziane ziette ‘aiutano’ quelli che affettuosamente chiamano i ‘loro signori’, ossia gli inquilini ai quali affittano le camere, a lasciare la vita con un sorriso sulle labbra, offrendo loro del vino di sambuco corretto con un miscuglio di veleni. Poi, li seppelliscono nel ‘Canale di Panama’, la cantina di casa dove il fratello di Mortimer, che crede di essere il Generale Lee, il Teddy di Mimmo Mignemi, scava e ricopre di continuo nuove buche per occultare i cadaveri. Deciso a porre fine alla pazzia delle due zie e del fratello, Mortimer cerca di far internare Teddy in una casa di cura, ma i suoi piani vengono sconvolti, fino a scoprire un’inconfessabile verità.
In scena ci sono anche Maria Alberta Navello, Mimmo Mignemi, Luigi Tabita, Tarcisio Branca, Bruno Crucitti, Francesco Guzzo, Daniele Biagini, Lorenzo Venturini. Le scene sono di Franco Velchi, i costumi di Chiara Donato, le musiche di Matteo D’Amico, l’artigiano della luce è Luigi Ascione.
«Credo che la risata del pubblico – spiega Guarnieri – sia tra le cose più complicate da raggiungere, per ogni interprete. Del resto, tutto è difficile: si tratta di pescare dentro se stessi l’emozione giusta, è così che si trova il modo per arrivare con verità verso un nuovo personaggio. Bisogna studiare e lavorarci molto, sui ruoli: la recitazione è un lavoro che richiede impegno, costanza e dedizione».
Interviene Lazzarini: «Nella mia carriera ho affrontato il teatro brillante, anche se non mi definirei un’attrice comica. La comicità, a mio parere, è semplicemente e puramente un dono, mentre la componente drammatica si può imparare o costruire. Comicità – chiarisce – è uguale a spontaneità, al piacere di dire una battuta come se fosse una musica o si leggesse uno spartito».
La catalogazione impossibile dell’opera oscilla dunque tra dark comedy e giallo-rosa. Tecnica pura, in certi casi slapstick, divertimento assoluto: i congegni comici, i diagrammi geometrici dei rapporti tra i personaggi che, come in Feydeau, prendono la forma di un diamante, la purezza dell’intreccio, raggiungono qui il massimo dell’originalità. Arsenico e vecchi merletti è un congegno di alta precisione, una meccanicità che si sublima nella genialità, nell’ebbrezza di un gioco tenuto costantemente sul limite del funambolismo.
SORRISI E LEGGEREZZA
di Angela Consagra
Intervista ad Anna Maria GUARNERI
Che sfida è stata per Lei interpretare questo spettacolo?
“L’avventura di Arsenico e vecchi merletti non è proprio ‘una sfida’, direi piuttosto che per me è stata un’opportunità: uno spettacolo che è divertente e intelligente. Si tratta di una sorta di ‘macchina da guerra’ dal punto di vista della proposta interpretativa, perché tutto in scena è caratterizzato da un’estrema leggerezza”.
Il pubblico ha bisogno di leggerezza?
“Sì, in questo particolare momento storico c’è un bisogno assoluto di ridere e sdrammatizzare. Vedere uscire dal teatro gli spettatori che sorridono è qualcosa di veramente gratificante per noi attori: è bello guardare il pubblico che essenzialmente sorride, più che semplicemente ridere… È il sentimento della contentezza che contraddistingue lo spirito delle persone al termine di ogni rappresentazione. In genere, quando si gira in tournée, si incontrano diverse reazioni del pubblico allo spettacolo: andando di città in città è la risposta all’effetto comico che cambia in base alle differenti situazioni anche di localizzazione geografica, perché sono gli esseri umani a non essere sempre tutti uguali. Stranamente, però, Arsenico e vecchi merletti diventa, al contrario, come una cartina tornasole della comicità e il risultato rimane il medesimo in tutte le piazze in cui siamo stati: ovunque la gente si diverte. Inoltre, l’incontro con Giulia Lazzarini è stato per me molto piacevole: recitare insieme è una gioia”.
Nel corso della sua lunga e intensa carriera di attrice ha interpretato tanti ruoli, tra il comico e il drammatico: quale registro le appartiene maggiormente?
“Non lo so, decido di volta in volta. Forse io tendo un po’ di più ai toni drammatici, ma non solo: il registro del grottesco mi appartiene profondamente. Insomma, comico o drammatico: mi piace tutto e credo che la risata del pubblico sia tra le cose più complicate da raggiungere, per ogni interprete. Del resto, tutto è difficile: si tratta di pescare dentro se stessi l’emozione giusta, è così che si trova il modo per arrivare con verità verso un nuovo personaggio. Bisogna studiare e lavorarci molto, sui ruoli: la recitazione è un lavoro che richiede impegno, costanza e dedizione”.
Il teatro: che cos’è per Lei? Una sua definizione.
“Mi ripeto perché è una risposta che in passato ho già dato, ma che continua ancora a piacermi: il teatro è la mia casa, la mia fuga, il mio diletto”.
Intervista a Giulia LAZZARINI
Che sfida è stata per Lei interpretare questo spettacolo?
“L’importante è che il ruolo sia giusto per la persona che è chiamata a interpretarlo: in particolare, il mio personaggio in Arsenico e vecchi merletti è perfetto. Non sempre capita di avere la facilità di interpretare un ruolo che ti appartiene, sia per età e anche per ironia, conquistata a teatro nel corso degli anni. Io e Anna Maria Guarnieri ci conosciamo da tempo, questo spettacolo è stato un incontro bello e sicuramente una scommessa, per entrambe. Siamo in tournée nel periodo del Carnevale: ci sono coriandoli dappertutto, è quasi come partecipare a una festa liberatoria e il pubblico a fine spettacolo è soddisfatto. Proponiamo un tipo di comicità piuttosto raffinata e gli spettatori sono chiamati a stimolare il proprio spirito e l’ironia”.
Il pubblico ha bisogno di leggerezza?
“È una necessità che nel teatro c’è sempre stata. Una volta si assisteva al teatro drammatico, al naturalistico oppure a quello fatto di commedie, in stile francese o americano. Il pubblico aveva bisogno anche di ironia, poi la televisione ha cancellato tutto questo: la comicità si è trasformata in testi pieni di battute o sketch, mentre il cosiddetto registro brillante ha finito per allontanarsi. Arsenico e vecchi merletti è invece una chicca sospesa nel tempo, per tutte le stagioni, perché si tratta di un testo scritto benissimo. Il ritmo è serrato, a ogni giro di vite narrativo gli spettatori sono continuamente chiamati a seguire l’intreccio e a chiedersi: cosa succederà ancora adesso?”
Nel corso della sua lunga e intensa carriera di attrice ha interpretato tanti ruoli, tra il comico e il drammatico: quale registro le appartiene maggiormente?
“Nella mia carriera ho affrontato il teatro brillante, anche se non mi definirei un’attrice comica. La comicità, a mio parere, è semplicemente e puramente un dono, mentre la componente drammatica si può imparare o costruire. Comicità è uguale a spontaneità, al piacere di dire una battuta come se fosse una musica o si leggesse uno spartito”.
Il teatro: che cos’è per Lei? Una sua definizione.
Credo che per ogni essere umano il teatro rappresenti una possibilità: attraverso il teatro si dicono cose che senti di volere esprimere. Il teatro è comunicazione, è la gioia di raccontare agli altri qualcosa che abbia un senso, che faccia sognare e che lasci il segno”.
Biglietti
Intero
Platea 37€ – Palco 29€ – Galleria 21€
Ridotto Over 60
Platea 33€ – Palco 26€ – Galleria 18€
Ridotto Under 26
Platea 22€ – Palco 18€ – Galleria 13€
Ridotto Soci Unicoop Firenze
Platea 30€ – Palco 24€ – Galleria 17€
Biglietteria
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com.
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30.
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