L’adolescente oltre lo specchio. ‘Ore piccole’, di e con Alessandro Riccio, al Teatro Puccini di Firenze
@ Mattia Aloi (08-01-2020)
Firenze – La terra che ruota attorno al sole è come una giostra: dopo ogni giro siamo nello stesso punto eppure più avanti, così ci troviamo a fare il bilancio di quello che abbiamo visto e vissuto durante il giro, di cosa ci è piaciuto e di cosa no, di cosa cambiare e di cosa mantenere, dunque che cosa ne vorremmo fare, dell’anno che verrà. Vladimiro, un ragazzo con una capigliatura degna di Mirko dei bee-hive sta abbandonando l’adolescenza per salire sulla giostra degli adulti, ma se per gli adulti lui è un giovane ribelle e problematico, è vero anche il contrario e agli occhi di Vladimiro gli adulti che incontra sono strani e grotteschi, forse perchè l’adolescenza mettendo in discussione tutto riesce a mettere a nudo la realtà che noi adulti nascondiamo dietro una maschera sociale così interiorizzata per convenzione da risultare invisibile ai coetanei: in altre parole serve un bambino per gridare “il re è nudo”.
Vladimiro (Vieri Raddi) si trova sotto interrogatorio da parte di un maresciallo dei carabinieri (Ciro Masella) e del suo appuntato (Alessandro Riccio) perchè accusato di atti osceni in luogo pubblico; il ragazzo si chiude in una corazza di spacconeria ma viene convinto a ricostruire gli eventi della notte precedente al suo arresto, nella speranza di scoprire qualcosa riguardo a un criminale che agisce nella zona. Vladimiro comincia il suo racconto incalzato dalle domande dei due, che irromperanno nei suoi ricordi per poi esserne trascinati dentro loro malgrado, in un carnevale di personaggi stravaganti, apparizioni grottesche e musica trascinante. Il giovane racconta di essere finito in un locale e aver fatto conoscenza con la barista Giuliana (Gaia Nanni), una donna alla buona, gioviale ma disillusa rispetto al proprio lavoro e amareggiata dal proprio ruolo nella vita che trascorre servendo gli strampalati clienti, fra cui l’uomo-poltrona talmente in simbiosi con essa da non smuoversi mai; l’immobilità e la stagnazione vengono messi a nudo da Giuliana nell’iconico momento in cui legge “Lentamente muore” di Martha Medeiros mentre gli astanti la bersagliano con palle di carta. Nel bar Vladimiro farà la conoscenza con diversi personaggi: Domanda, un uomo che pone una raffica di quesiti come un bambino; Debora, una ragazza non molto attraente (infatti viene interpretata da Ciro Masella) la cui rabbia esplode e distrugge l’arredo scenico; Luciano, vestito di specchi il quale consegnerà a Vladimiro un accendino, l’oggetto magico il cui potere è in grado di risolvere la vicenda, come in un racconto fantastico.
Lo spettacolo cattura e travolge grazie ai personaggi così forti e marcati da rimanere impressi nella memoria come i personaggi di una favola e magistralmente interpretati dai membri del cast, in grado di conferire a queste figure caricaturali un colore tale da renderle vere. Le musiche da Minnie the moocher a Man with the hex risultano azzeccatissime e accompagnano le coreografie di Viola Panik e Mr. Punch che, unite all’apparizione di figure grottesche su e giù per il palcoscenico contribuiscono a creare un’atmosfera straniante e favolistica (atmosfera che definirei bene con l’acronimo WTF, per chi conosce il gergo di internet). Talvolta però le coreografie risultano un po’ lunghe e spezzano il ritmo della narrazione, anche se risultano sempre divertenti da vedere.
Vladimiro nel suo viaggio allucinato trova come antagoniste le emozioni negative, veri titani che travolgono gli adolescenti: la distruttività della rabbia, le catene dell’accidia, la tragica potenza della disperazione in grado di soffocarti mortalmente. Nell’affrontare il viaggio e la crescita, nel venire a patti con le imposizioni della società (rappresentate dai due carabinieri) Vladimiro può ridimensionare le sue paure e riportarle entro confini che rendono possibile superarle, fino a risolvere il conflitto più duro, quello con il suo senso di inadeguatezza nei confronti di Lisa, la ragazza che ama. Se ogni giovane deve affrontare la sua “cerca” personale sulle tracce di se stesso, dei nomi delle sue paure e degli strumenti di maturazione, allora gli adulti devono offrire una mano a questi avventurieri senza cercare di sostituirsi a loro, ricordandosi di essere solo strani personaggi di contorno in quella avventura travagliata che è l’adolescenza.
Tedavi ’98 presenta
Alessandro Riccio
Ore piccole
scritto e diretto da Alessandro Riccio
e con Gaia Nanni, Ciro Masella, Viola Panik, Mr. Punch, Vieri Raddi