Rassegna Olodrammi | Mezzaria Teatro al Canovaccio di Catania
@Loredana Pitino (29-09-2019)
C’è una piccola realtà culturale a Catania che sa di tempi antichi, di anni Settanta, il teatro del Canovaccio (nella Commedia dell’Arte il canovaccio era quella bozza di testo narrativo dalla quale gli attori mestieranti prendevano spunto per la loro improvvisazione, sera dopo sera). Un teatro grande quanto il salone di casa nostra, nel cuore storico della città, a due passi dal teatro con la T maiuscola, il Teatro Bellini, e a due passi dal quartiere “proibito” delle case chiuse.
In questo piccolissimo teatro – forse non si raggiungono i cinquanta posti – si danno appuntamento i catanesi che amano davvero la prosa, gli appassionati conoscitori ai quali diverse compagnie offrono i loro cartelloni fatti di sperimentazioni, di innovazioni, di incontri e collaborazioni, di scelte difficili.
Venerdì 27 è stato presentato il cartellone proposto dalla compagnia Mezzaria, una compagnia sorta nel 2017 con l’obiettivo di tenere aperto un dialogo culturale con le realtà del territorio in cui opera. La rassegna, interamente organizzata dalla compagnia Mezzaria, porta un titolo di un certo interesse, di sicura curiosità: Olodrammi.
La presentazione è stata affidata a Francesco Bernava, uno degli attori della compagnia, che, con ironia, leggerezza e spontanea comicità, ha illustrato i quattro spettacoli che verranno messi in scena, a partire da ottobre.
Olodrammi, ha un sottotitolo, Dell’amore e di altre solitudini, usato per sottolineare il filo conduttore dei testi che raccontano, ognuno a suo modo, situazioni di angoscia esistenziale, di “amori malati-mancati-inafferrati” (così li ha definiti Barnava).
Il primo spettacolo, che andrà in scena ad ottobre, si intitola Io, Sarah ed è una grande e terribile storia d’amore e solitudine, un amore matto e disperatissimo. Il testo, tratto dalla storia vera di Sarah Kane, drammaturga inglese morta suicida all’età di ventotto anni, partendo dall’ultima lettera lasciata da Sarah prima di morire, dà forma al racconto sotto forma di monologo. Testo di Alice Sgroi e Giovanni Arezzo, regia Giovanni Arezzo, con Alice Sgroi.
Il secondo spettacolo, anche questo un monologo, si intitola Il Natale a casa di Harry e racconta la storia di un uomo solo di quaranta anni nell’Inghilterra degli anni Ottanta, gli anni dell’edonismo sfrenato, del conformismo, nel quale Harry non si ritrova, che non condivide, rinchiudendosi in un isolamento che diventerà insopportabile in prossimità del Natale, il momento dell’anno in cui tutto diventa più duro, più difficile, più falso.
Il monologo, interpretato e diretto da Nicola Alberto Orofino, è tratto da un testo di Steven Berkoff, autore inglese ancora in vita, andrà in scena a novembre.
Terzo e ultimo monologo, Il Signor Dopodomani, compie un viaggio a ritroso nella memoria che si accende improvvisamente al suono delle canzoni anni Ottanta che il protagonista suona su un vecchio giradischi d’epoca. Il monologo, in realtà, è una registrazione di un messaggio indirizzato al suo grande amore, durato tre anni e mai più dimenticato. Cosa si ostina a cercare l’uomo in frac che ascolta la musica? Una vendetta che lo salvi dal suo immenso dolore.
Alla conferenza il testo è stato presentato dall’autore, Domenico Loddo, che lo ha definito “un testo patafisico”. La regia sarà di Roberto Bonaventura, in scena, a gennaio, ci sarà Stefano Cutrupi.
L’ultimo spettacolo, che vedremo a febbraio, sarà, invece, uno spettacolo con tre personaggi che nasce in collaborazione con il teatro Tremestieri di Messina. Testo scritto da Giusy Arimatea e Domenico Loddo, presenti entrambi a raccontare il loro lavoro, che porterà davanti al pubblico Francesco Bernava, Stefano Cutrupi e Alice Sgroi, prende le mosse da una cellula compositiva, l’incipit di una famosa canzone di Mina, ed è una storia di stupore e riscoperta di sé, attraverso il dolore. Regia di Nicola Alberto Orofino.
Nel piccolo teatro del Canovaccio, con un’atmosfera accogliente e intima, la rassegna avrà sicuramente il pregio di proporre esempi di drammaturgia contemporanea e di autori giovani.