Il teatro elisabettiano del Globe Theatre di Roma chiude l’Amenanos Festival al Teatro Antico di Catania
di Anna Di Mauro 28-05-2019
CATANIA – Soffermiamoci sulle ragioni per le quali Catania ha risposto tiepidamente al bel progetto di Michele Di Dio e della sua associazione DIDE, che hanno portato alla città e al Teatro Antico l’Amenanos Festival, un’iniziativa teatrale all’insegna della qualità e della piacevolezza, i cui elementi sono stati la mirata scelta dei testi, un cast di tutto rispetto e le interessanti ed efficaci regie di Daniele Salvo e Melania Giglio, per i catanesi la rivelazione di questi quattro incontri dedicati al teatro classico. Il programma, ricco e ben articolato, ruotava su due momenti fondamentali del teatro: le origini greche con Prometheus e Chorus e il ‘600 inglese con William Shakespeare e i suoi preziosi sonetti per concludere con l’ultimo cammeo, William and Elizabeth.
Melania Giglio, che di questo spettacolo è anche ideatrice oltre che regista e interprete, ha proposto un’intensa riflessione sul significato e sul ruolo del teatro, sul filo dell’incontro tra Teatro e Potere, incarnati da Shakespeare e da Elisabetta I, colta estimatrice del poeta e del teatro. I duellanti d’eccezione approdano a un dialogo serrato che svelerà le profonde ragioni di un rapporto vivace e foriero di ulteriori sviluppi tra la grande regina e il grande drammaturgo, in un’amichevole tenzone durante le prove del Sogno di una notte di mezza estate. La visita notturna in incognito di Sua Maestà, resa pienamente da Melania Giglio in una performance- perno di questo particolare spettacolo, scatenerà tensioni e diatribe con l’autore sulle difficoltà dell’esercizio del potere, sulla solitudine dei regnanti, e sul teatro e la sua funzione straordinaria di catalizzatore di sogni e mondi fuori dalla realtà sì, ma densi di emozioni e di bellezza.
Condotta con maestria, sostenuta dal bel cast, intrecciata piacevolmente di canti dal vivo che hanno reso ancor più accattivante lo spettacolo, curata nelle scene e nei costumi, nel gioco di luci e nel ritmo, la pièce, gustata nei suoi dialoghi raffinati ha mostrato di essere guidata con mano sicura e convincente. Incisiva e profonda, l’ultima rappresentazione in programma proveniente dal Globe Theatre di Roma avrebbe meritato un pubblico straripante, ma oscure e incomprensibili ragioni hanno appannato questo bel Festival, che comunque ha realizzato circa tremila presenze, a dispetto dell’indifferenza con cui è stato accolto dalla città “ufficiale”. Vogliamo pensare che essendo il primo approccio si sia innescata una diffidenza di marca sicula, perché la concorrenza è sempre pericolosa e va contenuta… non valutando quanto l’iniziativa, da qualunque parte provenga, possa arricchire e fecondare il mondo della cultura e dello spettacolo in una città dal grosso potenziale, ma dalle abitudini non sempre all’altezza del ruolo che Catania potrebbe assolvere nella cultura e che in passato ebbe.
Attendiamo la seconda edizione di questo Festival per gustare ancora sulle acque del fiume Amenano la bellezza del teatro che ci porterà.
WLLIAM and ELIZABETH
Ideazione e Regia di Melania Giglio
Con Melania Giglio, Alfonso Veneroso, Sebastian Gimelli Morosini, Francesca Mària
Elementi scenici Fabiana Di Marco
Costumi Susanna Proietti
Musiche di Marco Podda, Michael Nyman, Henry Bishop, Arthur Sullivan
Disegno luci Umile Vainieri
Disegno audio Franco Patimo
Produzione – Politeama SRL – Globe Theatre di Roma
Al Teatro Antico di Catania